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Diamanti, soldi falsi e valigette: arrestati a Lugano i due italiani della truffa “rip deal”

Due italiani residenti in Italia, un 38enne e un 24enne, sono stati arrestati in Canton Ticino, a Lugano. Il fermo è scattato in seguito alla denuncia di una possibile truffa del tipo “rip deal”. Le perquisizioni sia personali sia dell’auto su cui si muovevano i due hanno portato al rinvenimento di una grossa valigia ricolma di banconote false, di un quantitativo minore di banconote autentiche e di un apparecchio conta soldi.

Stando ai primi riscontri di indagine, il raggiro ruotava intorno a una compravendita di diamanti. Le insistenze da parte degli arrestati affinché lo scambio dei preziosi e del denaro (rivelatosi in buona parte facsimile) avvenisse per strada hanno tuttavia fatto comprendere alla vittima di trovarsi confrontata con un possibile raggiro. Grazie alla pronta segnalazione alla Polizia cantonale, è stato così possibile predisporre un dispositivo di ricerca che ha porta to di lì a poco al fermo dei due uomini. L’ipotesi di reato nei loro confronti è di truffa aggravata.

Che cosa è la truffa “rip deal”
La traduzione letterale dall’inglese è “affare sporco” e consiste nella prospettiva di un’operazione di cambio estremamente vantaggiosa. Gli autori con abilità riescono a consegnare del denaro falso di una determinata valuta, ricevendo banconote autentiche in un’altra valuta, a condizioni allentanti per la vittima.

Come si sviluppa
Le potenziali vittime vengono contattate, di norma, tramite messaggi di posta elettronica, in risposta ad annunci immobiliari pubblicati dalla stesse vittime. Nell’ambito delle trattative, con estrema abilità, gli autori propongono cambi di valuta a tassi estremamente vantaggiosi (al esempio Franchi svizzeri/Euro 1 a 1) con il pretesto di pagare un acconto a garanzia di futuri impegni o come anticipo di un determinato finanziamento. L’incontro per la conclusione dell’affare può avvenire in fari luoghi. Ad esempio, nella sala o in stanze di grandi e rinomati alberghi, come pure nei caveau delle cassette di sicurezza di grossi istituti di credito.

Gli autori sono molto abili sia nella dialettica che nella manualità. Infatti, durante l’incontro dove avviene lo scambio delle valigette contenenti il denaro, riescono ad impossessarsi delle banconote autentiche e rifilano quelle false (ve ne sono sempre una parte di autentiche) senza destare alcun sospetto. Alla fine della trattativa l’autore si dilegua rapidamente e la vittima si rende conto di essere stata truffata solo qualche tempo dopo. È da tenere presente che il denaro è palesemente falso e sovente porta scritte tipo “facsimile”, che però restano nascoste dalle fascette che avvolgono le varie mazzette di denaro. In questi casi il danno è spesso di alcune centinaia di migliaia di franchi.

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