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Como, occhio allo squillo sospetto: è una truffa. Con il Covid torna la chiamata succhia-soldi dall’estero. Come proteggersi

“La Polizia postale segnala la recrudescenza della truffa dello squilletto, arriva una telefonata da un numero estero, giusto un paio di squilli per attirare l’attenzione dell’utente.

Poco dopo ne arriva un’altra. A quel punto la curiosità spinge alcune persone a richiamare il numero, “cadendo nella trappola dei truffatori”.

Arrivano numerose segnalazioni, davvero numerose, dai lettori in queste ore.

Ne avevamo parlato lo scorso dicembre. Ora sono ripartite anche in tutta la provincia di Como. Evidentemente, c’è chi si approfitta del periodo di lockdown dovuto all’epidemia.

Chiamata succhia-soldi dall’Inghilterra o dalla Tunisia, occhio alla truffa. Centinaia di segnalazioni 

A quella telefonata “ci sarà una risposta immediata; a volte nessuno parla, altre volte parte un audio registrato che intrattiene per qualche secondo l’interlocutore. Può sembrare uno scherzo, ma questo scherzo può arrivare a costare anche 1,5 euro al secondo”.

La chiamata viene infatti reindirizzata a una linea a pagamento che prosciuga il credito e arricchisce i truffatori.

Si tratta della truffa conosciuta come “Wangiri, che utilizza il sistema ping-call, e non è nuova. Periodicamente ritorna a succhiare euro dalle tasche degli ignari utenti che, senza colpa, cadono nel trabocchetto”.

In questo periodo di clausura forzata, durante la quale il telefono è l’unico contatto con il mondo esterno, le persone hanno la guardia bassa e sono più soggette a cadere nel tranello.

Quindi attenzione alle telefonate che arrivano dall’estero, in particolare dalla Tunisia (+216) e dall’Inghilterra (+44), ma anche da Moldavia (+373), Kosovo (+383), Bielorussia (+375), dalla Tanzania (+255) o da altri Paesi.

Come proteggersi?

Non richiamate i numeri sconosciuti, non inviate messaggi, non aprite link contenuti in sms o messaggi provenienti da altri sistemi di messaggistica collegati a quei numeri.

Se non ne avete necessità, chiedete al vostro operatore di inibire le telefonate all’estero, in modo da non cadere nella rete dei truffatori nemmeno per sbaglio.

In caso di sospetti fate una segnalazione alla Polizia postale.

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