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Un comasco candidato sindaco a Varese? Ecco cosa sappiamo e cosa si dice (a bassa voce)

I rapporti politici, istituzionali e le relazioni sociali sono vastissime. Il territorio, sia esso quello comasco che varesino – lo conosce bene. Altrettanto bene conosce – per la sua esperienza nella Commissione parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie – la Roma parlamentare. Senza tralasciare il fatto che è parte attiva del mondo accademico e culturale. Insomma, il ritratto di potenziale sindaco – di quale città lo si dovrà poi eventualmente capire – sarebbe sicuramente valido.

C’è però solo da scoprire se Giuseppe Battarino è veramente in pole position quale candidato sindaco a Varese. Solo poche ore fa davamo la notizia di pressanti rumors che vedrebbero l’ex magistrato tra i papabili successori alla poltrona di Davide Galimberti.

Ma cosa c’è di concreto a due anni dalle elezioni? Perché, se è pur vero che per i cittadini due anni sono un’enormità anche solo per riflettere un istante sul futuro sindaco, è altrettanto vero che a livello politico i ragionamenti sono già partiti.

Allora andando a chiedere ai ben informati, o presunti tali, si può solo intuire come c’è chi lo vedrebbe sicuramente bene come nome di rilievo a livello insubrico.

Comasco nato a Lugano (i genitori sono di Porlezza) per oltre trent’anni è stato magistrato tra la Lombardia e la Calabria, ha collaborato in due legislature con la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie, e intessuto rapporti con molti parlamentari, tra cui molti di rilievo per i territori di Como e Varese.

Nessun mistero che sia in contatto con nomi di spicco quali quello della capogruppo del PD alla Camera, la comasca Chiara Braga o sul fronte varesino con il senatore Alessandro Alfieri. Così come, vista la vicinanza territoriale anche con il ministro varesino, per la precisione di Cazzago Brabbia, Giancarlo Giorgetti, solo per citarne alcuni.

Attivo poi sul fronte accademico attraverso l’insegnamento di diritto processuale penale nell’Università dell’Insubria, ha dunque rapporti con entrambe le città sedi dell’ateneo e anche questo potrebbe essere un ampio bacino di potenziali voti.

Senza dimenticare l’aspetto prettamente culturale dell’ex magistrato che – oltre ad aver scritto dei libri – è anche presidente del Comitato Giacomo Matteotti. Comitato che si appresta a raggiungere quota cento adesioni. Un numero di tutto rispetto che, senza voler essere maliziosi, è già di per sé una cifra superiore a quella che possono vantare alcuni schieramenti politici locali in tema di iscritti.

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