Risparmi per 7 milioni di franchi e licenziamenti alla Rsi: un’anticipazione clamorosa e per certi versi anche dolorosa, quella data oggi da la Regione sul piano di contenimento dei costi che la Radiotelevisione Svizzera dovrà portare a compimento entro il 2026. Purtroppo, pare, anche con licenziamenti di personale.
Il quotidiano ha anche rivelato che i dipendenti dell’azienda sono già stati informati sulle misure che verranno adottate.
“Nel corso del prossimo anno la RSI, sempre secondo il piano di risparmio nazionale A Minus e per i progetti strategici di trasformazione della nostra Unità aziendale presentati, è chiamata a risparmiare 7 milioni di franchi – si legge nella comunicazione, riportata anche dal Corriere del Ticino – Ciò avrà un impatto anche sui posti di lavoro, e pur considerando le fluttuazioni naturali e i prepensionamenti, saranno inevitabili dei licenziamenti”.
Il Comitato direttivo della RSI, prosegue il documento dei vertici aziendali, “si è posto l’obiettivo di individuare nuove linee strategiche e realizzare misure sostenibili per affrontare l’attuale situazione e continuare ad assicurare un’offerta di qualità, autorevole, imparziale e contemporanea, capace di intercettare le esigenze e le attese del pubblico e di rinnovare rapidamente e costantemente i propri programmi”.
Cinque, principalmente, le aree di intervento: riorganizzazione dei flussi di lavoro, ottimizzazioni organizzative, diminuzione degli investimenti nell’ambito dell’assetto degli studi televisivi, abbandono della sede di Besso, rinnovo costante dell’offerta. Per ognuna di queste aree “vengono definiti dei pacchetti di misure di risparmio”.
Mario Timbal, direttore della RSI, dal canto suo ha annunciato che, per questo ulteriore piano di risparmio, la RSI “vuole assicurare un processo trasparente e partecipativo”. L’azienda si avvarrà inoltre della collaborazione con il partner sociale SSM, l’Assemblea del personale RSI e l’Associazione dei Quadri.
Al riguardo, è stata costituita una Commissione di Consultazione con il mandato per “elaborare proposte di risparmio alternative a quelle previste dal piano di riforme. Questa Commissione è composta da cinque membri fissi eletti dall’Assemblea del personale e dall’SSM e di ulteriori figure professionali che riterrà utile coinvolgere nel processo di partecipazione”.