La Canturina bis, opera al centro di continue polemiche, è ancora oggetto di una netta opposizione che questa volta si traduce in una petizione on line lanciata dal “Coordinamento No Canturina bis”
Il no deciso è per questa infrastruttura che se realizzata nel suo complesso dovrebbe collegare Cantù e Mariano Comense per una spesa stimata di 334 milioni di euro oltre il 70% in più rispetto al primo preventivo (e di cui un primo tratto prodromico è già stato inaugurato: qui i dettagli).
Ecco dunque il testo a corredo della petizione on line che si chiede di firmare
È il 2020, quando regione Lombardia nell’ambito della legge 9 annuncia di voler finanziare la costruzione della Canturina bis: una nuova strada che attraverserebbe il Parco Regionale delle Groane e della Brughiera, dal costo complessivo iniziale di 95 milioni di euro.
Consapevoli che sia necessario trovare delle soluzioni per ridurre il traffico di attraversamento della città di Cantù, causa di inquinamento atmosferico, troviamo inefficace la scelta di realizzare questo progetto. Infatti la Canturina bis porterà traffico indotto e consumerà nuovo suolo, deturpando le aree verdi agricole e boschive comprese tra Cantú, Carimate, Figino Serenza e Mariano Comense, in una tra le aree più urbanizzate d’Italia (secondo Ispra: Cantù ha raggiunto il 38,11% di suolo consumato).
Il costo dell’opera è inoltre aumentato. Si parla di 334 milioni di euro per realizzare una strada lunga 7 km (circa 47 milioni di € al km), gravando quindi sulla spesa pubblica regionale.
In alternativa, chiediamo interventi strutturali per una mobilità sostenibile, preservando il patrimonio ambientale e paesaggistico di questo angolo della Brianza, tra cui:
la promozione di un utilizzo combinato dei mezzi pubblici (paradossale che Cantù, città di 40.000 abitanti, abbia collegamenti spesso inefficaci tra le stazioni ferroviarie e il resto del territorio circostante);
la valorizzazione del trasporto ferroviario, ottenibile grazie all’aumento del servizi, ad esempio sulla linea Como Lecco;
la realizzazione di piste ciclopedonali per favorire meglio i brevi spostamenti sulle due ruote.