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VIDEO 25 Aprile a Como: discorsi di raro equlibrio. Poi la piazza muta su Hamas applaude contro Israele

Una cerimonia del 25 Aprile abbastanza partecipata quella di oggi a Como (per l’occasione in piazza Cavour, causa lavori nell’area dei giardini) e con un discorso del rappresentante Anpi, Carlo Ghezzi, vicepresidente nazionale, tra i più equilibrati degli ultimi tempi, con una riflessione a vasto raggio sulla tragedia e sulla tirannia del fascismo del nazismo, sulla rinascita dell’Italia attraverso la guerra partigiana e la Liberazione e infine sul significato che ha ancora oggi – in un periodo storico segnato da guerre e stragi  nel mondo – ciò che è accaduto 79 anni fa in Italia.

Di seguito il video integrale del discorso del vicepresidente dell’Anpi, Carlo Ghezzi.

Diversi i momenti applauditi da parte della buona presenza di pubblico anche se in un momento specifico è stato davvero impossibile da non notare (assieme al volto del fondatore del Pkk Abudullah Ocalan sventolato assieme a una bandiera di Rifondazione Comunista dallo storico sindacalista ed ex consigliere comunale Donato Supino).

Il frangente a cui si accennava prima è legato al brano del discorso del vicepresidente Anpi relativo alla tragica guerra in corso in Medio Oriente. Anche in questo caso, inappuntabile Ghezzi nel ricordare l’origine del conflitto con la strage compiuta dai terroristi di Hamas il 7 ottobre scorso, evento a cui poi ha fatto da contraltare l’inevitabile sottolineatura della risposta – giudicata eccessiva e fuori misura, con oltre 30mila morti tra i palestinesi – dello Stato di Israele. E qui il pubblico di piazza Cavour ha in qualche modo manifestato uno schieramento piuttosto evidente tra le parti in causa: silenzio totale sulla condanna netta e non fraintendibile di Ghezzi sulla barbarie di Hamas; lungo e caloroso applauso, invece, mentre il rappresentante dell’Anpi pronunciava le parole fortemente critiche sugli eccessi della risposta militare di Israele. Qui sotto, il doppio momento.

Tornando al 25 Aprile, prima di Ghezzi erano intervenuti in apertura il sindaco di Como Alessandro Rapinese con un discorso dai toni appassionati, di cui alleghiamo sotto il video integrale, il presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca, e il prefetto Andrea Polichetti che ha anche affidato la toccante lettura di due poesie di Gianni Rodari a Cristina Quadrio, Docente scuole del Teatro Sociale.

Infine, a chiudere la cerimonia il Corpo Musicale di Albate con l’esecuzione anche di Bella Ciao.

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28 Commenti

  1. difendere israele? ma ha ucciso quasi 35000 palestinesi ( di cui 19000 bambini che, si sa, sono pericolosi terroristi) hanno distrutto case, ospedali, 130 operatori umanitari/giornalisti uccisi e tagliato in parte i rifornimenti di alimentari…e la mattanza continua. Sicuri che vanno difesi?

    1. Carissimo gio, non capisci il punto della questione e continui.
      Nessuno vuole/voleva difendere il governo Netanyahu sui modi brutali e ingiusti con cui sta conducendo questa guerra contro Hamas a Gaza.

  2. Buongiorno.
    Questa mattina qualcuno (presumo un docente di scuola superiore che ignora la Storia) spiegava a suoi vicini durante la celebrazione della Festa della Liberazione i motivi per cui la “Brigata Ebraica” non dovrebbe più partecipare alle celebrazioni del 25 Aprile…
    Nel contempo elogiava dove avrebbe sventolato la bandiera palestinese…
    Senza voler commentare la tragedia medio orientale, senza giudicare nessun popolo…
    Vorrei solo ricordare per quanto riguarda il 25 Aprile che la Brigata Ebraica ha combattuto a fianco degli Alleati e del nuovo Esercito Italiano rinato dopo l’ 8 settembre 1943…
    Il Gran Muftì di Gerusalemme ( Amin al-Husseini ) al contrario era a Berlino e organizzava le truppe della 13. Waffen-Gebirgs-Division der SS Handschar (Scimitarra) formata da mussulmani bosniaci… e le Formazioni A (Arabi) in Italia che successivamente vennero inquadrate nella Repubblica Sociale Italia.
    Questa è Storia.

    1. Roberto, credo che il dovere di un buon insegnante (di storia) non sia di dire cosa pensare agli studenti ma di incoraggiarli a pensare e di avere uno spirito critico.

      Per la par condicio, è doveroso elencare il contributo dato dai soldati alleati di fede musulmano nella seconda guerra mondiale:

      Il ruolo dei musulmani nella Seconda guerra mondiale:

      Si dice che 5,5 milioni di musulmani abbiano partecipato alla guerra contro gli alleati durante la Seconda guerra mondiale. Quasi 1,5 milioni di musulmani furono uccisi in azione.

      Durante la Seconda guerra mondiale, l’esercito indiano britannico era cresciuto significativamente fino a raggiungere i 2,5 milioni. Di questi circa 1 milione erano musulmani.

      I musulmani, provenienti principalmente dall’India e dai Paesi africani, combatterono in tre continenti e svolsero un ruolo decisivo nella prima grande vittoria terrestre della Gran Bretagna contro la Germania nazista in Nord Africa.

      Hanno inoltre combattuto valorosamente in Somalia, Abissinia e Madagascar.

      Il più grande contributo musulmano, come parte dell’esercito indiano britannico, è stato quello di combattere i giapponesi nella campagna dell’Estremo Oriente.

      9.000-12.000 palestinesi hanno combattuto per la Gran Bretagna nella Seconda Guerra Mondiale in Egitto e Mesopotamia, così come 1.500 soldati della Legione Araba (Giordania).

      Il numero esatto di vittime musulmane non è noto, ma 87.000 militari indiani morirono, 34.354 furono feriti e 67.340 divennero prigionieri di guerra.

      “Non dobbiamo in alcun modo rompere con i musulmani, che rappresentano un centinaio di milioni di persone e i principali elementi dell’esercito su cui dobbiamo fare affidamento per i combattimenti immediati”.

      Winston Churchill, 4 marzo 1942, nella lettera a Franklin Roosevelt, Presidente degli Stati Uniti.

      1. Buongiorno.
        Il rispetto per i Caduti mi porta ad inserire nei miei giorni di vacanza la visita verso i cimiteri di guerra… da Salerno a Mignano Monte Lungo a Venafro (Cimitero francese) a Cassino ad Anzio ad Ancona Bologna Firenze a Ravenna (Piangipane).
        E … sulle tombe che ci sia la Mezzaluna, la Stella di David e la Croce non seleziona… sono caduti per la Liberazione dell’Italia.

        1. Roberto, e questo è un bellissimo segno di rispetto verso chi ha perso la vita in terra straniera combattando per la libertà e contro il Nazi-fascismo. Da figlia di un soldato dell’esercito britannico, ti ringrazio di cuore. Davvero. Ricordiamoci sempre che i nazisti attuarano un programma deliberato di sterminio di oltre 11 milioni di persone, di cui 6 millioni erano ebrei. E che del numero totale di morti, l’85% era da parte degli Alleati e soltanto il 15% da parte dell’Asse. Un sacrificio enorme per chi lottava per la libertà. Non tutti i morti sono uguali. A volte capita di essere dalla parte sbagliata della storia.

          1. Purtroppo spesso dimentichiamo che l’Italia è stata liberata dagli Alleati, americani in primis, venuti a combattere per la libertà di popoli distanti migliaia di chilometri dalle loro abitazioni

          2. In effetti, Filippo, secondo l’enciclopedia Britannica, le perdite alleate nella Campagna d’Italia ammontarono a circa 350.000 e tra queste, più di 150.000 truppe statunitensi (92.000 feriti, più di 60.000 morti o dispersi). Sarebbe interessante capire perchè il loro contributo alla liberazione dell’Italia è spesso appena accenato in tante commemorazioni della liberazione.

    2. No, questa non è Storia, ma le tue farneticazioni. Quello che non conosce nulla di Storia sei tu, evita figure. La brigata ebraica non ha partecipato a nessuna battaglia, e il gran Mufti non ha mai organizzato truppe.

  3. Buongiorno.
    Domanda: Ma chi sta sul palco e nelle vicinanze, oggi con bandiere tricolori o rosse ha il DNA repubblicano e democratico della Guerra di Liberazione?
    Siamo sicuri che i loro Nonni e in qualche caso i loro Genitori non siano stati membri di determinati Reparti informativi e operativi della Repubblica Sociale Italiana, che nella provincia lariana avevano sede…
    Il mio DNA è certo…

  4. ma invece di manifestare e poi tornare a casa a mangiare le cotolette perchè non prendono l’aereo e vanno a combattere con i loro fratelli musulmani ?

      1. gio quando vuole può finire di delirare.
        Nessun soldato americano, inglese, francese in questo momento sta combattendo al fianco di Israele. Anzi, com’è noto tuti e tre questi citati stanno facendo da mesi pressioni sull’attuale governo israeliano affinchè smetta/cambi modo di combattere la guerra che sta conducendo contro Hamas.

  5. Si stima che tra il settembre 1943 e l’aprile 1945 siano morti in Italia 60.000-70.000 soldati alleati.

    Un pensiero oggi, il 25 aprile, per chi ha dato la vita cercando di liberare l’Italia dal fascismo.

  6. Spiace constatare quanto ancora la questione israelo-palestinese sia affrontata, dalla nostra privilegiata situazione occidentale, al pari di un tifo calcistico; una diffusa incapacità di discernere tra aggressore e aggredito, una mistica della pace che inorridisce davanti alla guerra accomunando torti e ragioni.

    In generale si domanda a gran voce la pace senza però indicare come questa pace possa esser raggiunta (e forse il tacerne è preferibile al folle suggerire la sottomissione del più debole al più forte del caso.)

    1. La soluzione la troverebbe chiunque, da come è ovvia: due stati liberi, sovrani e confinanti pacificamente. Ma ognuno dei due, di fatto, punta alla eliminazione dalla faccia della terra dell’altro, rendendo impossibile ogni trattativa.
      Dovranno passare generazioni intere, e in questo senso Israele non sta facendo una gran furbata: ogni bambino palestinese che vede morire la sua famiglia in quella che da reazione ad una strage si è trasformata in una guerra di sterminio, tra dieci anni sarà un altro terrorista.

      1. Concordo sul fatto che la questione pare irrisolvibile anche in tempi medio-lunghi, però aggiungerei che le vicende del passato dimostrano la buona volontà di Israele verso la soluzione dei due stati.

  7. Un plauso alla chiarezza del Sindaco che non si è limitato ad una scontata retorica istituzionale ma ha sottolineato come la costituzione sia centrale nel nostro vivere civile evidenziandone le origini e la necessità di difenderla da chi oggi ne vuole stravolgere i contenuti

    1. Una giustissima considerazione la sua. L’Unione Sovietica pagò un prezzo enorme in termini di morti (in primis dei civili) durante la seconda guerra mondiale. Ecco le statistiche. Da notare anche l’ultima elencata:

      – La Seconda Guerra Mondiale è stato il conflitto militare più letale della storia in termini di morti totali, con circa 75 milioni di vittime tra militari e civili, pari a circa il 3% della popolazione mondiale dell’epoca.

      – Molti civili morirono a causa di genocidi deliberati, massacri, bombardamenti di massa, malattie e fame.

      – L’Unione Sovietica perse circa 27 milioni di persone durante la guerra, di cui 8,7 milioni di militari e 19 milioni di civili. Questo rappresenta il maggior numero di morti militari di qualsiasi nazione con un ampio margine.

      – La Germania ha subito 5,3 milioni di perdite militari, soprattutto sul fronte orientale e durante le battaglie finali in Germania.

      – Del numero totale di morti nella Seconda guerra mondiale, circa l’85% era di parte alleata e il 15% di parte dell’Asse, e molte di queste morti sono state causate da crimini di guerra commessi dalle forze tedesche e giapponesi nei territori occupati.

      – La Germania nazista, come parte di un programma deliberato di sterminio, uccise sistematicamente oltre 11 milioni di persone, tra cui 6 milioni di ebrei.

      – Oltre ai campi di concentramento nazisti, i gulag sovietici (campi di lavoro) causarono la morte di 3,6 milioni di civili.

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