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VIDEO – Como: “No, no, no alla privatizzazione degli asili nido”. Barricata delle maestre con Cgil, Cisl e Uil davanti al Comune

“Giù le mani dagli asili. Questa è solo la prima di una serie di azioni che intendiamo portare avanti. Le preoccupazioni sono due: da una parte la gestione indiretta del servizio, dall’altra le mancate assunzioni del personale. Avremo asili nido di serie A e di serie B. L’amministrazione pubblica non deve lucrare suo lavoratori ma offrire un servizio. Chiediamo a tutti i consiglieri di ragionare insieme a noi”.

 

Così questa sera davanti al Comune di Como i sindacati. Cgil, Cisl e Uil uniti contro il rischio privatizzazione del servizio.

Lo avevano annunciato nei giorni scorsi: “Il sistema educativo pedagogico comunale, rivolto alla prima infanzia, fu una felice intuizione del sindaco Antonio Spallino, e da allora moltissimi bambini e bambine oggi diventate/i adulti sono cresciuti con un servizio fondamentale, anche di supporto alle famiglie – spiegavano di Cgil, Cisl e Uil – La variazione del regolamento citato prevede una modifica sostanziale: la possibilità di affidare la gestione del servizio ad un soggetto esterno. Il nuovo regolamento interviene alterando la natura stessa del servizio. A tutela della tenuta dei centri comunali per la prima infanzia, nell’ottica del mantenimento dei nove asili in gestione diretta, abbiamo deciso di organizzare una presenza nella data di convocazione del Consiglio Comunale in cui verranno poste in votazione le integrazioni al regolamento”.

I sindacati poi hanno elencato alcuni motivi del dissenso:

-La gestione indiretta porterà ad una disparità di trattamento tra operatori (con conseguente dumping contrattuale).

-Nella gestione indiretta soggetti terzi esterni all’amministrazione assumeranno le decisioni,con evidenti risvolti sulla qualità del servizio erogato, che non sarà più quello attuale, ricco di professionalità, competenze ed eccellenze costruite nel corso del tempo.

-La privatizzazione di alcuni nidi comporterà una modalità organizzativa diversa all’interno di un unico servizio, con una promiscuità pubblico/privato ingestibile. Ricordiamo che già nel 2018 sono stati esternalizzati parte dei servizi di ristorazione scolastica con evidenti effetti sulle condizioni di lavoro del personale, questa modifica pone le basi per una futura esternalizzazione che abbiamo il dovere di fermare prima che sia troppo tardi.

“Al fine di proteggere il patrimonio pubblico degli asili nido di Como, chiediamo al personale, alle famiglie e a semplici cittadini di partecipare all’iniziativa – chiude la nota – Chiediamo visto lo stato d’emergenza in atto di partecipare nel rispetto del distanziamento tra le persone e dell’utilizzo delle mascherine anche all’aperto”.

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Questa sera hanno ribadito: “Molte micro realtà non saranno in grado di sostenere i costi e di riaprire e le famiglie a settembre non sapranno dove mandare i loro figli. Mi spaventa un comune che non si preoccupa dei propri cittadini”.

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