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VIDEO Como: sciopero, corteo e cartelloni funebri per difendere i nidi. La replica del sindaco

Sciopero e corteo di personale e sindacati, questa mattina a Como, contro la chiusura degli asili nido decisa dalla giunta Rapinese.

La manifestazione è partita questa mattina da via Passeri alle 9.30 per arrivare davanti al Comune, passando per il lungolago. Un centinaio i partecipanti al corteo.

“Rapinese e Roperto: assenti ingiustificati. Chi lavora deve avere risposte”, uno degli slogan più ripetuti. Di seguito l’intervento di Stefania Macrì (Cgil) a soddisfatto commento della giornata.

A Palazzo Cernezzi, poi, i cartelloni funebri al centro del cortile antico.

 

Solidarietà è stata espressa dal Pd con il segretario cittadino Daniele Valsecchi e la consigliera Patrizia Lissi: “Siamo molto vicini alle famiglie, così come ai tanti lavoratori e alle tante lavoratrici che, insieme a Cgil, Cisl e Uil sono scesi in strada per protestare contro una gestione del territorio fredda e calcolatrice ad opera del sindaco e della sua giunta, che trattano le persone come freddi numeri, senza preoccuparsi degli aspetti umani e delle conseguenze delle proprie azioni. Compito di chi amministra sarebbe quello di valorizzare il patrimonio della propria città e di cui gli asili nido fanno parte da decenni, non quello di esternalizzare ogni servizio. Ancora più grave, se possibile, è la mancanza di ascolto e di dialogo da parte del sindaco e della vicesindaco, da mesi arroccati nel palazzo, incapaci di avere un confronto con i cittadini riguardo alle proprie scelte”.

“Ci uniamo, pertanto, ai manifestanti nella loro causa, a salvaguardia di un servizio pubblico che, da sempre, a Como, è sinonimo di efficienza e di qualità” concludono.

“La rivoluzione dei nidi di Rapinese oltre a consentire di offrire più posti ai comaschi non lede i diritti di nessn lavoratore”, ha invece commentato su facebook il sindaco.

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6 Commenti

  1. E’ evidente ce il governo che fa felici tutti non può esistere, men che meno in epoche di risorse limitate. E’ evidente che la democrazia abbia le sue contraddizioni e fa parte della natura umana. Però è altrettanto evidente che qui ci sia una volontà di manipolare la realtà a scopo politico. Che Rapinese avrebbe fatto questa rivoluzione lo si sapeva fin da prima che lo si eleggesse. Tutto nero su bianco nel suo programma (programma scritto con un italiano da 3za media ma perlomeno chiaro sugli obbiettivi a differenza dei vaghi ed interpretabili programmi degli altri partiti – che ci ragionassero su questo punto prima delle prossime elezioni). Ora, se la minoranza che non lo ha eletto non è felice, ha tutto il sacrosanto diritto di protestare, ma si deve convincere del fatto che non sta parlando a nome dei comaschi. Sta parlando a nome di 90 comaschi (lo 0.1% percento della popolazione) e non è riuscito neppure a trascinare gli insegnanti dei nidi al corteo (perchè un giorno a casa lo fano volentieri ma protestare contro una riforma che non gli toglie nulla sarebbe stato alquanto imbarazzante). Fatevene una ragione, questo è il sindaco e il governo che avrete per almeno altri 2 anni. Se ambite ad altro avete solo 2 scelte, o andate in prima persona oppure pretendete un ricambio al vostro partito, perchè anche come opposizione non valgono molto (Sarà odioso ma Rapinese ad oggi mi sembra molto piu detereminato e determinante dei vari colleghi che lo hanno preceduto, è troppo pretendere che anche i rappresentati della politica “tradizionale” abbiano un minimo di spessore?)

  2. A Como non ci sono più asili.Vergognati Rapinese!
    Dove mandano i bambini?
    Ascolta le opposizione che hanno fatto tanto negli ultimi 20 anni.

  3. Se il sindaco scioperasse per i prossimi tre anni ne gioverebbe l’intera città.
    E’ proprio limitato, non ha capito nulla, ma proprio nulla.

  4. Ma proprio non hanno niente da fare. Un suggerimento per il Sindaco, così finiscono di rompere le scatole: faccia gli asili a domicilio, un insegnante a casa di ogni bimbo, purché anche i genitori non escano da casa.

  5. Infatti, sindaco. È per questo che sono tutti contenti, genitori e lavoratori e che fanno tanta festa in giro per la città

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