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VIDEO Como, protesta Confesercenti. Esplode la rabbia: “Riaprire tutto! Noi, pronti alla prova di forza”

“Se non riapriranno tutto, a nome di tutte le partite Iva, di tutti i piccoli imprenditori, degli italiani a cui è impedito di lavorare, dico che noi martedì o giovedì saremo qui con i nostri furgoni. Faremo una prova di forza, così non è accettabile: o ci fate lavorare o ci date i soldi per vivere”.

E’ stato durissimo il direttore di Confesercenti Como, Angelo Basilico, dal predellino piazzato all’ombra di Porta Torre, durante la manifestazione per chiedere le riaperture di tutte le attività.

E il presidente, Claudio Casartelli, non è stato da meno: “Noi non vogliamo reddito di cittadinanza, vogliamo lavorare. La nostra Repubblica è fondata sul lavoro e non è pensabile che si possano aprire le scuole, i supermercati e non i mercati all’aperto, le bancarelle, un negozio di scarpe, un bar?”.

Lapidaria la conclusione: “Vogliamo riaprire, punto!”.

Numerosi i partecipanti, molti con cartelli di protesta. E spesso si sono levate voci identiche da più persone, rispetto ai ristori: “Io ho preso zero”.

“Così ci uccidono”, un altro degli slogan echeggiati spesso. Nel mirino anche il governo: “Non possiamo morire per il signor Draghi”, ha urlato uno dei manifestanti che ha preso il microfono.

“Io sono disoccupata, mio marito fa il parrucchiere – una delle tante testimonianze – E non abbiamo preso niente, però le bollette e le spese le dobbiamo pagare e non calano”.

GALLERY – SFOGLIA

 

 

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6 Commenti

  1. Non meritano alcun commento, se non uno: inqualificabili!
    Ricordo cosa ha detto il Presidente Draghi qualche giorno fa: le scelte sono guidate dai numeri … e purtroppo anche oggi oltre 500 morti.

  2. Chi pensa che i vaccini siano la soluzione per tutto è un illuso sognatore. I vaccini non ci sono per tutti e ora che arriveranno molta gente sarà morta di fame. Presidio pacifico, nel rispetto delle norme di sicurezza, senza alcuna presenza politica ma a sostegno di chi “non ce la fa a tirare avanti”. Mi piacerebbe sapere che lavoro fa il sig Gioele per esprimere questa opinione.. probabilmente non ha neppure sentito l’appello che è stato lanciato a tutte le “forze politiche” comunali, regionali e nazionali. Si fa in fretta a giudicare con la pancia piena.
    Io trovo invece che siccome per la politica noi siamo solo numeri, bisogna cercare di diventare un numero importante di persone che vogliono vivere, affinché si possa realmente capire la gravità della situazione. Chi non vive quotidianamente la realtà del commercio non può neppure immaginare quanto sia compromesso. È scandaloso dover manifestare per il diritto al lavoro sancito dalla costituzione…

    1. Gentile Signora Isabella, le vaccinazioni basteranno per tutti. Su questo ci sono pochi dubbi. I dubbi ci sono quando si pensa al piano di vaccinazione della Regione Lombardia che, a oggi, è tra i meno performanti del Paese e non assicura una rapida somministrazione alla maggior parte delle persone. I dati sono sotto gli occhi di tutti. Io non ho detto, Sig.ra Isabella, che gli esercenti non devono protestare. Ho invitato i loro rappresentanti a protestare contro chi ha le leve per migliorare il piano di vaccinazione e consentire al maggior numero di persone di riprendere una vita normale. Solo allora vivremo tutti in sicurezza. Fino ad allora, frequentare le bancarelle, un bar o un ristorante rappresenta un fattore di rischio a cui, le assicuro, molti potenziali clienti eviterebbero a prescindere dal permesso di aprire. Il Sig. Gioele non ha un lavoro garantito come Lei crede. È garantito perché sono sufficientemente abile da non perderlo. Come quasi tutti del resto. La sicurezza del posto di lavoro è ormai di pochi e la “pancia piena” è in un’economia liberale e liberista, come la nostra, tendenzialmente di chi se la merita. Con simpatia e mi auguro di poter diventare presto un suo cliente.?

  3. Mi chiedo perché non protestino per accelerare sulle vaccinazioni. Più si vaccina e prima si apre. Mi sembra semplice. Però comprendo che dopo che si è fatta una sistematica campagna elettorale per quelle forze politiche che governano la Regione Lombardia e che sono responsabili delle inefficienze che stiamo vivendo da inizio pandemia, diventa difficile spiegare ai propri associati che la causa dei propri mali dipende dai loro amici. Se dovessero organizzare una prova di forza davanti al grattacielo di Regione Lombardia o davanti alle sedi dei partiti che governano la Regione, probabilmente avrebbero qualche vecchio amico in meno ma molta credibilità in più! ?

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