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Il borgo incantato sui monti del Lago di Como con la funivia più bella delle Prealpi e dove il vero signore è il gatto

Affacciato, anzi, a strapiombo sul Lago di Como c’è un borgo piccolo e dal nome a suo modo evocativo: Pigra, il paese nascosto spesso nascosto tra la nebbia e le nuvole. Ma quando il cielo si apre, un gioiellino che risplende e domina il Lario dall’alto, ben annidato nel verde della Valle Intelvi.

Duecentoquaranta abitanti, 881 metri d’altezza, Pigra è effettivamente adagiata pigramente sui monti comaschi perché lì tutto scorre senza fretta, con la calma dei forti. Una comunità che ha sempre preferito rimanere da sola, quasi per non farsi contaminare da tutto ciò che viene dall’esterno. Racconta una vecchia storia che addirittura, quando gli abitanti della sottostante Colonno provarono a salire in paese per conquistare qualche donzella, vennero ricacciati a colpi di doppietta sulle sponde del lago.

Come molti paesi di montagna, anche Pigra ha visto calare drasticamente il numero di persone che risiedono tra le sue vie. Oggi infatti i residenti sono poco più di un terzo rispetto agli inizi del ‘900 (si è passati da quasi 650 abitanti a poco più di 200). Resistono però legami e tradizioni, ad esempio quella che – come accade anche in altri paesi intelvesi – associa gli abitanti a un simbolo, nel caso di Pigra il gatto. E i “gatti di Pigra” sono immortalati dal concorso fotografico che adorna le facciate del paese.

Presente e attivo il volontariato che ad esempio, grazie al gruppo Non ti scordar di me protagonista nel recupero e restauro di opere d’arte nelle nostre chiese e della Società Operaia, fondata nel 1877 per il mutuo soccorso e di cui Giuseppe Garibaldi ne era socio onorario. Un tempo era il cuore del paese. Ospitava la latteria al piano terra e la sala del teatro e delle riunioni al primo piano. Il secondo piano ospitava invece l’asilo, le scuole.

Altra meraviglia esclusiva di Pigra è la funivia che da Argegno, sulla sponda ovest del Lago, sale lievemente tra boschi e cielo per portare gli abitanti e i turisti a godere del paesaggio mozzafiato. L’impianto finalmente ha riaperto nei mesi scorsi dopo anni di problemi. La vista nei i pochi minuti di viaggio, è impagabile.

Da qui si visita il grazioso centro storico del paese, in un susseguirsi di suggestive stradine e scalinate in acciottolato, piccoli portici, vicoli e corti, passando da Piazza Unione, Piazza Libertà, il Paneè da l’Alp, Piazza Roma e il Curt da Marc. Il percorso prosegue con la visita al cimitero e alla Cappella dell’Immacolata e termina al Monumento ai caduti.

Meritevoli di una vista in paese l’Oratorio di San Rocco, di origine rinascimentale e ben restaurato di recente, la Chiesa di Santa Margherita, dedicata alla patrona di Pigra, di probabile origine romanica e poi più volte modificata nel corso dei secoli, passando da due alle attuali tre navate nel 1669. Il presbitero a forma poligonale risale invece al 1757, mentre le tre tele dell’abside raffiguranti il Crocifisso con i santi Carlo e Francesco, i santi Agnese, Antonio Abate, Domenico e l’incredulità di San Tommaso risalgono al ‘600. L’altare maggiore e la volta raffigurante gli Evangelisti e la Gloria dell’Eucarestia risalgono invece al ‘900. Ben conservato anche lo storico lavatoio del paese.

In ultimo, per gli amanti delle passeggiate nella natura e del trekking, da segnalare le diverse possibilità partendo dal centro per scoprire un territorio davvero unico.

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