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“Vostro figlio in contatto con una persona positiva”. Ma Ats lo comunica a quarantena finita

I genitori dei bambini che stanno ancora frequentando le lezioni in presenza lo sanno: da un momento all’altro potrebbe arrivare la temutissima mail di Ats Insubria che comunica che in classe qualcuno è risultato positivo al Covid con la conseguente quarantena fiduciaria per due settimane di tutti i compagni.

E’ quello che sta succedendo a molti ed è quello che ieri, 18 novembre, è successo ai genitori di Federico (il nome è di fantasia per tutelarne la privacy): “Mercoledì abbiamo ricevuto una mail da parte di Ats Insubria nella quale ci veniva comunicato che nostro figlio era venuto in contatto con una persona positiva al Covid – racconta la mamma – fin qui niente di strano, finché abbiamo letto che sarebbe dovuto rimanere in quarantena fiduciaria dal 6 al 16 novembre”. Vale a dire fino a lunedì, due giorni prima dell’invio della mail.

“La cosa ancora più incredibile è che, non solo la mail è stata spedita ben oltre la scadenza della quarantena – aggiunge la mamma – ma il documento riporta anche in calce la data del 18 quindi non si tratta banalmente di un ritardo nell’invio, già di per sé assurdo, ma di un errore molto più sostanziale”.

Da due settimane quindi, all’oscuro del fatto di essere venuto in contatto con una persona positiva e quindi a sua volta potenzialmente contagioso, Federico sarebbe potuto andare a scuola insieme ai suoi compagni e avrebbe giocato con i suoi fratelli e con i suoi genitori che poi, a loro volta, avrebbero avuto contatti con altre persone in una catena infinita di potenziali contagi.

“Avrebbe” perché, per fortuna, non è andata così.

“La persona positiva al Covid con cui nostro figlio è venuto in contatto è un’educatrice che lo segue durante l’orario scolastico – spiega la mamma – fortunatamente il giorno stesso in cui ha ricevuto l’esito positivo del tampone la cooperativa di cui fa parte, per correttezza, ha pensato di chiamarci per avvisarci direttamente. Un gesto che abbiamo apprezzato molto ma che, va detto, non era affatto tenuta a fare perché solo Ats è tenuta a darne comunicazione ufficiale”.

Così i genitori, d’accordo con la dirigente scolastica, hanno provveduto a fare richiesta di tampone anche per Federico (risultato poi negativo) che comunque, nel frattempo, sta seguendo le lezioni da casa visto che l’intera classe è stata messa in quarantena per la positività di uno degli alunni, fatto non correlato a quello dell’educatrice.

“Noi siamo stati fortunati perché, grazie al comportamento responsabile della cooperativa, abbiamo saputo per altre vie che nostro figlio aveva avuto contatti con una persona positiva. Ma se non ci avessero chiamati e nostro figlio fosse stato positivo e avesse contagiato altri? – si domanda la mamma di Federico – spero che si sia trattato di un disguido eccezionale e che non sia capitato o capiti in futuro ad altri perché, soprattutto in questo momento, non è possibile che comunicazioni di questo tipo arrivino con 12 giorni di ritardo”.

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2 Commenti

  1. Queste cose fanno inquietare. Sono l’ennesima prova che i problemi che si stanno vivendo sul Covid in Lombardia dipendono soprattutto da carenze organizzative e amministrative delle AST contrapposte all’impegno e alla serietà degli operatori sanitari. La mancanza di tempestività nella comunicazione inibisce la possibilità di limitare i movimenti di chi è a rischio di contagiare e quindi di diffondere la pandemia. La Corea del Sud ha contrastato la pandemia con successo grazie a sistemi di tracciamento efficaci e tempestivi. Noi non riusciamo. La Regione invita a scaricare la sua App che statistica ma non traccia, l’app Immuni non è servita a molto anche per l’ostracismo di alcuni politici. Ora ci troviamo a essere avvisati di essere portatori di contagio quando ormai abbiamo del tutto involontariamente contagiato decine di persone. Chissà come ATS giustificheranno questa ennesima inefficienza? Sempre che le loro carenze organizzative e amministrative glielo permettano.

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