Mentre l’amministrazione comunale fa sparire i video delle sedute del Consiglio comunale dopo 15 giorni per una questione di privacy, un piccolo gruppo di attivisti radicali si muove per preservarli e rimetterli a disposizione dei cittadini. Alla guida di questa iniziativa c’è l’Associazione per l’Iniziativa Radicale Myriam Cazzavillan. L’organizzazione ha sede a Milano ma vuole essere attiva su tutto il territorio. “Lo facciamo perché ce lo ha insegnato Marco Pannella (Leader radicale che ha fatto della trasparenza e della memoria documentata una battaglia politica. Ha fondato Radio Radicale, emittente che da decenni trasmette integralmente le sedute del Parlamento e i congressi dei partiti) – ha spiegato Gianni Rubagotti, segretario dell’organizzazione – Quando si discute, soprattutto in politica, è importante avere documenti o registrazioni per fare dei controlli in futuro. La memoria è fragile, si distorce. Penso al caso di Andreotti quando negò la famosa battuta: amo talmente la Germania che preferisco ce ne siano due, detta quando si era ancora nel vivo della guerra fredda, successivamente si tirò fuori il nastro audio e la verità venne fuori. Noi vogliamo che anche nei comuni, a partire da Como, i cittadini possano verificare cosa è stato detto. È un sistema di controllo, così che i politici stiano più attenti a quello che dicono sapendo che potrà poi essere smentito da un documento video”.
Gli obiettivi del gruppo sono chiari: “Noi vogliamo migliorare il dibattito politico. In un’epoca di fake news e revisionismi, serve più trasparenza. Abbiamo pubblicato questi video su YouTube anche perché vogliamo semplificare l’accesso alle informazioni per ogni cittadino, affinché possa recuperare con facilità ciò che lo riguarda direttamente. Questa non è una battaglia contro la giunta Rapinese, è una questione di democrazia. La cosa che mi sorprende è che nessuno fino ad ora abbia pensato di creare un canale con queste informazioni, nemmeno l’opposizione, a quanto pare è interesse comune che ognuno racconti la sua versione“.
Ma perché intervenire proprio su Como? Rubagotti spiega così la scelta: “Noi agiamo dove serve. A Como abbiamo notato questa anomalia: molti comuni pubblicano i video senza problemi, addirittura Milano conserva anche quelli di anni fa, sembra invece che la legge sia in qualche modo diversa solo per il comune di Como perché se ci fosse un reale problema di privacy, sarebbero stati cancellati anche nel capoluogo. Se ci saranno delle ripercussioni legali le accetteremo volentieri per difendere la verità, ma non penso proprio succederà. Il Consiglio comunale è un’istituzione pubblica, e la trasparenza è un diritto dei cittadini“.
Per quanto riguarda il futuro, l’associazione Myriam Cazzavillan, ha le idee chiare: “Ora che si avvicina il 25 aprile vorremmo che la gente portasse nelle manifestazioni anche la bandiera canadese: è un paese che sta resistendo a Trump in modo esemplare, con boicottaggi educati ma efficaci. Il Canada fu anche parte della liberazione italiana, mandando molti soldati a combattere. Sarebbe bello che anche a Como si onorasse questo, portando in piazza le bandiere. Inoltre, l’anno prossimo sarà il decimo anniversario della morte di Giacinto Pannella (Politico, attivista e giornalista italiano), sarebbe bello dedicargli qualcosa, magari vicino al carcere. Anche su questo argomento la città dovrebbe fare di più, sembra quasi che Como voglia ignorare il problema quando invece si dovrebbe si dovrebbe aprire una riflessione collettiva sulle questioni dei suicidi, delle difficoltà e dell’ abbandono“.
“Spero che si riapra un dibattito serio e documentato, creando così una cultura del controllo dal basso – ha concluso il segretario dell’associazione – Magari, anche che qualcuno si unisca a noi: al momento non abbiamo nessun comasco ma sarebbe bello se qualche cittadino volesse semplicemente aiutare a caricare video o gestire il canale YouTube. Lo si può fare con uno smartphone, serve solo un po’ di tempo e volontà. Credo che almeno una persona disposta a continuare questa memoria ce la meritiamo. E anche voi comaschi ve la meritate”.