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Cronaca

Si fingevano Carabinieri per derubare gli anziani. La polizia ferma cinque persone

Blitz della Squadra Mobile di Como contro cinque persone accusate delle truffe messe a segno lo scorso anno a Como ai danni di numerosi anziani.
Si fingevano Carabinieri e telefonavano alle anziane vittime per convincerli a consegnare loro del denaro con la tecnica del parente coinvolto in un incidente stradale.
Nello specifico le vittime ricevevano una telefonata da parte di un falso carabiniere che affermava che un suo parente, figlio o nipote, aveva causato un incidente stradale con feriti. Pertanto, per evitare che fosse
arrestato, avrebbero dovuto pagare immediatamente un avvocato che di lì a poco si sarebbe presentato nell’abitazione. Le vittime, preoccupate per le sorti del congiunto, hanno quindi consegnato denaro e preziosi, tra cui anche una fede nuziale, o addirittura un bancomat con relativo codice pin, utilizzato poco dopo per acquisti in un negozio di elettronica. Le successive indagini hanno poi consentito di risalire al fruitore di quanto acquistato.

La Squadra Mobile ha identificato 5 persone, quattro uomini e una donna, tutte residenti nel napoletano, che facevano parte di gruppi distinti, a cui è stata attribuita sia le paternità delle truffe sia, per una singola persona, la ricettazione di un telefono. Terminate le attività investigative, agli indagati sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

I militari hanno segnalato anche numerose truffe analoghe, su tutte quelle del falso addetto dell’acqua e del falso investigatore.

I primi suonano alla porta della vittima e gli comunicano che devono effettuare un sopralluogo all’impianto a causa di un guasto che potrebbe aver contaminato l’acqua. Una volta entrati in casa fanno credere, rilasciando un gas maleodorante, che l’acqua che fuoriesce dai rubinetti sia pericolosa.
Successivamente l’anziano viene convinto a prelevare tutto l’oro e il denaro presenti in casa e a metterli in frigorifero spiegandogli che la sostanza da utilizzare per purificare l’acqua è nociva per metalli e cartamoneta.
Al termine dell’intervento i tecnici salutano gentilmente la vittima dicendogli di attendere qualche minuto prima di rimettere tutto a posto, giusto il tempo necessario per allontanarsi dall’abitazione.

Nel secondo caso, invece, prima si presentano due finti tecnici che iniziano a parlare con l’anziano, poi sopraggiunge una terza persona, che sostiene di appartenere alle forze dell’ordine, con in mano un oggetto di valore della vittima rubato poco prima dai complici. Il falso militare chiede al malcapitato di verificare se ha altri ammanchi, facendogli credere di star svolgendo delle indagini sui furti alle abitazioni, per poterlo distrarre e permettere ai due complici di derubarlo.

La Questura di Como, dopo i fatti, ha invitato i cittadini a prestare attenzione e informare i congiunti anziani del pericolo, sollecitando le segnalazioni di ogni fatto anomalo o sospetto.

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