La Polizia di Stato, nell’anno in corso, ha emanato ben 26 provvedimenti monitori a carico di soggetti responsabili di condotte persecutorie, 12 di questi sono stati attribuiti ad atti di violenza avvenuti tra le mura domestiche.
Nei primi sei mesi del 2024 sono raddoppiati i provvedimenti di prevenzione emessi dal Questore nei casi di atti persecutori comunemente indicati con l’espressione di “stalking”, ovvero tutti quei comportamenti assillanti ed invasivi che generano nelle vittime stati di ansia, paura per la propria incolumità o per quella dei propri cari, e le condotte di violenza domestica. Tali dati, evidentemente, confortano sulla sempre più forte consapevolezza delle vittime di reagire tempestivamente contro ogni forma di prevaricazione.
L’ammonimento è una misura di prevenzione personale emessa dal Questore, che consiste in un avvertimento nei confronti di quei soggetti autori di particolari condotte, supportate dall’esistenza di elementi di fatto a loro carico, tali da ritenere che sussista in loro una “attuale pericolosità sociale”.
Esistono due diverse tipologie di ammonimento, quello previsto per il reato di atti persecutori e ultimamente anche per il reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, più comunemente chiamato “Revenge Porn” e quello per il reato di violenza domestica.
I due provvedimenti sono molto simili ma si differenziano a livello procedurale: di Pubblica Sicurezza, depositando una richiesta in forma scritta, contenente dettagliate informazioni sulle condotte subite.
Nel secondo caso invece, tenuto conto che la vittima potrebbe essere legata da vincoli di varia natura con l’autore degli illeciti e spesso non in grado di avanzare alcuna richiesta di tutela, è possibile attivare il procedimento con una semplice segnalazione, purché non sia anonima, presentabile da chiunque – nella maggior parte dei casi le segnalazioni giungono spesso da medici del pronto soccorso, vicini di casa, familiari, insegnanti, assistenti sociali.
In ogni caso, la denuncia o la segnalazione viene opportunatamente trattata dagli specialisti della Divisione di Polizia Anticrimine della Questura che, attenti, scrupolosi e opportunatamente esperti delle tematiche trattate, svolgeranno tutti gli accertamenti conoscitivi, finalizzati ad appurare l’esistenza delle condizioni richieste dalla normativa, stilando infine una dettagliata relazione tecnica al Questore, titolato ad emettere il provvedimento. Si tratta di uno strumento prezioso che, in una altissima percentuale, ha mostrato una forte capacità di deterrenza ed è per tale motivo che sensibilizzare ulteriormente le persone sulla esistenza anche di questa misura preventiva rientra nell’azione di diffusione di una cultura di genere su cui la Polizia di Stato è da sempre in prima linea.