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Piazza San Rocco, sassi contro le finestre. Esposto dei residenti: “Ora basta, chiudete il centro Caritas”

Il 15 settembre sarà il terzo anniversario della scomparsa di Don Roberto Malgesini, prete martire ucciso in piazza San Rocco, a Como da un immigrato che aveva più volte aiutato. A tre anni di distanza il quartiere di Como si trova nuovamente a fare i conti con una grave condizione di degrado sociale. L’ultimo episodio ieri mattina. Le finestre di un’abitazione sono state prese a sassate, senza motivo, da un senzatetto in preda ai fumi dell’alcol. Uno dei residenti che si è visto l’abitazione danneggiata ha chiamato il 112. L’arrivo dei carabinieri è stato immediato, l’autore della sassaiola fermato, mentre al residente non è rimasto che recarsi in caserma a sporgere denuncia.

Peccato che dopo circa due ore il querelante si sia visto tornare il senzatetto, protagonista del lancio di sassi in piazza, sotto la sua finestra, rilasciato si immagina in attesa di giudizio.
“Ora basta – spiega alla redazione di ComoZero – la misura è davvero colma, così non possiamo più vivere. Crediamo che il Comune e le autorità debbano intervenire per tutelare noi residenti. Psicologicamente questa situazione ha effetti gravi sulla nostra salute mentale. Sfido chiunque a capire cosa si prova ad essere svegliati all’alba dalle sassate alla finestre”.
I residenti hanno così redatto un nuovo esposto denuncia e avviato una raccolta di firme. L’ultima volta ne sono state raccolte 75 nel giro di poche ore. Nell’esposto indirizzato a Procura di Como, prefetto, sindaco di Como, assessore alla Sicurezza, comandanti delle forze dell’ordine, oltre che all’Ats e al Nas dei carabinieri si chiede “la chiusura permanente del Centro Caritas”.
“A seguito delle continue risse, atti di violenza, spaccio di droga, vandalismo, consumo eccessivo di alcol e musica ad alto volume sino alle prime ore del mattino, chiediamo che l’associazione venga permanentemente chiusa e venga applicata una ordinanza anti-bivacco” si legge ancora nell’esposto.

“Se Piazza San Rocco rientra nelle “zone rosse” a seguito del divieto di consumazione di alcol in luogo pubblico, perché questo ordinamento non viene fatto rispettare dalle autorità? – scrivono – Sia la chiesa che i responsabili e volontari che sovrintendono il centro hanno fallito la loro missione di buon samaritani e dimostrato per l’ennesima volta di non avere le competenze necessarie per gestire i loro ospiti e educarli al rispetto delle persone e del decoro. Tali soggetti non solo sono ben noti nella zona per aver precedenti penali ma continuano a creare gravi disagi nel quartiere”.

Nel documento viene chiesta poi l’installazione “di sistemi di videosorveglianza sia in Piazza San Rocco che nel sottopasso e riqualificazione dello stesso. Il sottopasso si trova in condizioni disastrose e al limite della praticabilità”. “Inoltre abbiamo bisogno di maggiore illuminazione in piazza Don Roberto e limitrofi. Noi che viviamo giornalmente questa drammatica situazione non riusciamo a comprendere perché, nonostante le continue richieste, queste soluzioni non sono state ancora implementate” recita sempre il documento. Un punto dell’esposto riguarda infine i controlli nei pubblici esercizi del quartiere e nelle attività commerciali e artigianali.
“Nessuno vuole sottovalutare il complesso problema dell’immigrazione – chiosa il residente – ma il centro della Caritas deve trovare una sistemazione diversa dall’attuale, per il bene del quartiere e di tutta la città”.

L’ESPOSTO INTEGRALE

Esposto - Degrado Piazza San Rocco (1)
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3 Commenti

  1. tutti bravi quelli della caritas , a lasciare gli altri a sorbirsi i fastidi di persone che sono allo sbando , non serve dare un letto e cibo , questi vogliono guadagnare e se non siamo in grado di permetterlo avremo sempre maggiori difficoltà a trattenerli

  2. Deve decidere l’autorità cui è delegata la pubblica sicurezza: o tutti i giorni a turno a presidiare o che questa gente che sicuramente non appartiene alla categoria degli stinchi di santo va allontanata e se ci sono i presupposti di legge, espulsa dallo Stato

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