Dopo il Tar ricorso respinto anche dal Consiglio di Stato. Parliamo dell’iniziativa portata avanti dai giostrai del Luna Park di Como contro la decisione del sindaco Rapinese che ha ridotto drasticamente (da 20mila ea 5mila) l’area storicamente a disposizione della kermesse in piazza d’Armi a Muggiò. Ancora una volta viene evidenziato dal dispositivo come i giostrai stessi non si siano candidati a partecipare all’edizione di quest’anno. Decisione ovviamente presa in aperta contestazione alla riduzione degli spazi. Il dispositivo inoltre sottolinea come non vi sarebbero poi i tempi tecnici per l’allestimento delle attrazioni. Si legge: Considerato infatti che, in disparte ogni profilo di merito che il Tar valuterà nella più approfondita sede propria, è emersa dalla discussione in camera di consiglio l’impercorribilità dell’organizzazione dell’evento per le imminenti festività pasquali stante l’assenza dei necessari tempi tecnici, il che non consente di ravvisare il carattere di attualità del periculum in mora”. Ora la palla torna al Tar che entrerà nel merito della questione.
Di recente i giostrai si erano appellati al sindaco perché concedesse almeno un’area di sosta per i mezzi, di fatto le loro case: “Senza lavoro, senza un posto per le case itineranti, senza scuola per i bambini. Il sindaco autorizzi almeno la sosta”.
ECCO I PASSAGGI:
4 Commenti
La sentenza riconosce la legittimazione degli esercenti a ricorrere anche se non hanno presentato la domanda. I magistrati si pronunceranno quindi in ogni caso sulla legittimità della decisione del Sindaco, che riduce ad un quarto l’area tradizionalmente occupata dal luna park, lasciando gli esercenti interessati senza lavoro e i cittadini senza una forma di divertimento popolare molto apprezzata.
Se i giostrai si fossero candidati i giudici avrebbero respinto il ricorso motivando che avendo partecipato alla selezione ne avevano accettato condizioni e vincoli.
Tanto questi , gli organi giudicanti, il sedere sotto coperta e lo stipendio assicurato lo hanno a prescindere (come direbbe il grande Totò)
tecnicamente dice che è ormai troppo tardi per organizzare l’evento e, quindi, non ha senso entrare nel merito di un provvedimento urgente e rimanda tutto al giudizio di merito
Mi sa che qualcuno ha “toppato”…