A causa del rapido deterioramento delle condizioni di sicurezza in Sud Sudan, Ovci – La Nostra Famiglia e.t.s. ha deciso di far rientrare il personale italiano che operava presso il centro Usratuna a Juba. Nelle ultime settimane la situazione in Sud Sudan è diventata sempre più instabile, con numerosi scontri violenti che hanno causato vittime e migliaia di sfollati.
“È stata una decisione difficile – hanno dichiarato Manuela Vittor e Giulia Dal Cin di Ovci Italia – la nostra associazione è presente in Sud Sudan da oltre 40 anni e, nonostante le difficoltà, il nostro impegno non si è mai fermato. Appena sarà possibile, saremo lì di nuovo, al fianco delle persone che hanno bisogno di noi”.
Negli ultimi giorni la violenza è degenerata, avvicinandosi sempre di più alla capitale Juba, con episodi di scontri a fuoco che hanno destato preoccupazione tra la popolazione e le organizzazioni presenti sul territorio. Per questa ragione diverse Ong hanno preso la decisione di ridurre la loro presenza nel paese, al momento stanno facendo tornare a casa il proprio personale diplomatico per garantire la sicurezza degli operatori.
Il centro Usratuna, dove La Nostra Famiglia fornisce servizi essenziali per la cura, la prevenzione e la riabilitazione di bambini con disabilità e delle loro madri, rimarrà operativa grazie all’impegno degli 87 operatori locali. I collaboratori sud sudanesi continueranno a garantire i servizi con alcune accortezze tra cui una lieve riduzione dell’accesso da parte dei pazienti. L’insicurezza crescente alimenta la paura tra i civili e gli operatori sanitari locali, molti dei quali temono un ritorno a un conflitto civile che potrebbe avere conseguenze devastanti. L’Ovci continuerà a monitorare attentamente la situazione, offrendo supporto a distanza al centro Usratuna e ai suoi collaboratori locali.