Presentati questa mattina nel corso di una conferenza stampa in Comune i risultati di un’attività di indagine della Polizia Locale, coordinata dalla Procura della Repubblica, durata oltre un anno relativa alla rimozione di auto sul territorio con rinvio a giudizio dei responsabili.
Al centro dell’indagine l’utilizzo di alcune aree pubbliche e private e l’attività di rimozione effettuata da una ditta locale con procedure illecite al limite dell’estorsione.
Punti chiave dell’indagine, presentata da Aurelio Giannini, responsabile servizio esterni e unità di sicurezza urbana del comando di Polizia Locale, alcune aree di servizio della città, i parcheggi dell’Inps, la zona di via Calderini ma, soprattutto, il parcheggio di Piazza Santa Teresa.
“La società concessionaria del parcheggio sotterraneo almeno dal 2013 aveva occupato l’area pubblica a ridosso degli stalli blu e delle arcate della ferrovia realizzando una trentina di posti auto abusivi chiusi da un cancello, con segnaletica orizzontale e verticale e pass di autorizzazione che venivano affittati, con contratti in nero, ad un costo di 60/85 euro al mese per un ricavo illecito totale di circa 180 mila euro – ha spiegato Giannini – oltre a questo, in caso di intralcio causato dalle auto degli ‘affittuari’ veniva richiesto l’intervento di una ditta di rimozione senza passare dagli organi di Polizia, come richiesto per le aree pubbliche, e richiedendo ai proprietari delle auto rimosse cifre che, in alcuni casi, sono arrivate anche a 700 euro”.
Su segnalazione di numerosi cittadini, la Polizia Locale è arrivata a ricostruire il quadro che permetterà di perseguire in sede penale il responsabile della ditta di rimozione e la società Santa Teresa, il cui proprietario è recentemente deceduto.
Non è dato sapere, al momento, il nome della ditta di rimozione coinvolta né se si tratti di quella che ha in appalto il servizio per conto del Comune: “Nel caso si trattasse della stessa società, e nel caso fosse riconosciuta la colpevolezza, questa condotta potrebbe rappresentare un motivo di risoluzione del contratto. L’obiettivo più importante che abbiamo raggiunto, oltre, a riportare la legalità in una zona così importante della città, è sicuramente quello di aver ridato fiducia ai cittadini nelle istituzioni”, ha detto il comandante Ghezzo.
“Ringrazio chi ha lavorato a questa indagine – ha concluso l’assessore alla Sicurezza Elena Negretti – ora compito dell’amministrazione sarà riqualificare questa zona rimuovendo quanto posizionato abusivamente. Non sappiamo ancora quale sarà la sua destinazione ma di certo una trentina di parcheggi in questa zona, considerando anche i progetti proposti da via Borgovico, potrebbero rivelarsi preziosi”
Un commento
Prima di tutto congratulazioni. Rimango attonito però nel sapere che ci sono voluti 7 anni per scoperchiare questa enorme abuso… Forse che il proprietario recentemente deceduto avesse qualche santo in paradiso? (Che ora sicuramente NON ha raggiunto se esiste una giustizia divina)