Caos e tensione nella serata di ieri, giovedì 6 giugno, al Pronto Soccorso dell’Ospedale Valduce di Como.
Minacce verbali, mani alzate, spintoni: a subirli, da parte di alcuni parenti di un paziente, almeno secondo la denuncia già depositata in Questura a Como, un medico e due infermieri accusati di non aver dato le giuste cure al loro caro e della lunga attesa.
Secondo quanto è stato possibile ricostruire, un uomo sarebbe arrivato al Pronto Soccorso del Valduce poco dopo le 21.30, accompagnato da una dozzina di parenti. Non era la prima “tappa”, in quella stessa giornata: pare infatti che l’uomo fosse già stato in un’altra struttura sanitaria, per essere poi dimesso. I famigliari, però, convinti che servissero ulteriori cure per il loro caro, in serata lo hanno accompagnato all’Ospedale Valduce.
Al paziente è stato assegnato un codice verde, con inevitabile attesa di prassi. Nel frattempo, però, le équipe di servizio hanno dovuto far fronte a ben quattro codici gialli e a uno rosso, ovvero una persona in pericolo di vita. Chiara, dunque, la situazione di emergenza, acuita dalla limitata disponibilità di posti letto al Pronto Soccorso. Eppure, nonostante l’oggettiva delicatezza della situazione generale, i sanitari avevano garantito che per l’uomo sarebbe stata resa disponibile una barella per sdraiarsi il prima possibile.
Passata la mezzanotte, però, i parenti dell’uomo hanno cominciato ad agitarsi e a lamentarsi dei modi in cui veniva trattato il loro caro, tanto da portarli a filmare gli infermieri con lo smartphone. Sono seguiti minuti concitati: secondo la denuncia, sarebbero volate minacce verbali, colpi e avvertimenti di vario tipo verso medici e infermieri.
A quel punto è scattata la chiamata alle forze dell’ordine, sia da parte dei parenti del paziente che dei sanitari. Arrivati sul posto, gli agenti della Volante hanno calmato gli animi, separando personale sanitario dai parenti del paziente, poi ricoverato. I medici e gli infermieri hanno deciso di denunciare i parenti dell’uomo in Questura.