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Como, l’asilo capolavoro di Terragni “Luogo del Cuore Fai”? Sì ma tutti i comaschi devono votare, ecco come

Come raccontavamo due giorni fa l’amministrazione del sindaco Alessandro Rapinese non solo ha ribadito la volontà di procedere “al pieno recupero dell’Asilo Sant’Elia” ma lo ha anche candidato a Luogo del Cuore Fai: Como, speranza di salvezza per l’asilo gioiello nato dal genio di Terragni: candidato a “Luogo del cuore Fai”.

Insomma sembra esserci un futuro per la struttura chiusa e abbandonata da lungo tempo. Intanto per sostenere la candidatura è necessario votare sul sito del Fondo Ambiente Italiano. Ovviamente tutti i comaschi (e non solo) sono invitati a farlo: BASTA CLICCARE QUI.

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12 Commenti

  1. Sarò sicuramente dura di comprendonio, ma ancora non ho capito destinazione d’uso avrà l’edificio. La Eovraintendenza è il Comune hanno trovato l’accordo ?
    È possibile sapere come ha motivato la candidatura del Sant’Elia al luigi del cuore del FAI ?

    1. Mi spiace, ma secondo me sbaglia: qui si tratta di intervenire per salvare un capolavoro del razionalismo architettonico, e non mi importa chi lo fa. I sindaci passano, i monumenti restano, se non si fanno andare in malora, e sono patrimonio e ricchezza di tutti.

  2. Sicuramente è un limite mio, ma non capisco cos’abbia di bello quel capannone industriale anni ’60 e perché i bambini dovrebbero essere felici di starvi dentro. A me mette tristezza.

    1. Intanto è una architettura degli anni ’30 e se lo avesse visitato quando era in funzione avrebbe potuto capire l’innovazione e la modernità di una struttura per accogliere, educare e svagare i bambini con spazi ampi e razionali, avrebbe potuto rendersi conto di quanta luce dalle vetrate illuminava e scaldava le giornate di bambini che forse vivevano in case buie e malsane come spesso succedeva allora.
      La prego non scriva senza sapere.
      Maria Terragni

      1. Gentile sig.ra, immagino sia discendente, La ringrazio per avermi risposto con competenza ed educazione sconosciute ad altri. Comprendo che un secolo fa fosse un gioiello di funzionalità e stile, però le condizioni di vita sono fortunatamente molto migliorate da allora e il gusto comune odierno si indirizza verso forme meno spigolose e materiali più efficienti. Comunque, se alla maggioranza piace, riceverà moltissimi voti e sarà salvato.

      2. Ho avuto la fortuna di frequentarlo da bambino, nei primi anni ’70. Ne ho ricordi stupendi. Un fantastico rapporto fra spazi interni ed esterni, divisi solo da grandi vetrate. Lo scorrere delle stagioni, la vita del quartiere vista dai banchi, i giochi nel grande salone come in giardino. E tutti quegli studenti stranieri che venivano a visitarlo e fotografarlo.
        Negli anni ’30 Terragni (quasi un secolo fa!) ha anticipato concetti che oggi sono la base della progettazione.
        E non parliamo delle linee essenziali, pulite. Forma e funzione in armonia.

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