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Como, l’economia della cultura vale 815 milioni di euro. Siamo fortissimi in editoria e architettura. I dati

Como città turistica è ormai un dato di fatto incontrovertibile, certificata dai numeri sempre in crescita dei visitatori  (qui gli ultimi dati). Ma lo sforzo dell’area lariana è anche quello di associare al bello del paesaggio anche il bello della cultura. Ecco allora che risulta interessante analizzare gli ultimi dati (relativi a fine 2021), che riguardano proprio la cosiddetta “economia della cultura”, un segmento economico strategico per le prospettive di sviluppo in generale e per il turismo in particolare.

L’analisi – elaborata e realizzata sempre dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Como e Lecco, considera sia i settori “core”, cioè quelli strettamente afferenti all’ambito culturale (architettura e design; comunicazione; audiovisivo e musica; videogame e software; editoria e stampa; performing art e arti visive; patrimonio storico e artistico), sia quelli che, pur non direttamente riconducibili al settore, impiegano in maniera strutturale professioni culturali e creative (i cosiddetti settori “creative driven”).

Nell’area lariana il valore aggiunto prodotto nel 2021 dal “sistema produttivo culturale e creativo” (core e creative driven) risulta pari a 1,2 miliardi (il 4,9% del totale delle due province), di cui quasi 815 milioni a Como (5,2% del totale) e circa 431 a Lecco (4,4%).
Va detto che il 2021, anno di riferimento, è stato un anno di ripresa per questo settore (ma non per l’occupazione che è ulteriormente calata), anche se i dati di valore aggiunto e lavoratori restano ancora lontani da quelli registrati nel 2019, prima che, l’anno seguente, l’emergenza legata al Covid-19 travolgesse l’economia. Nonostante il recupero registrato nel 2021 (rispetto all’anno precedente) in entrambe le province (Como +47,4 milioni, +6,2%; Lecco, +26,8 milioni, +6,6%; area lariana +74,2 milioni, +6,3%), i due territori restano al di sotto dei valori pre-Covid (rispettivamente -26 milioni, -3,1% e -14,3 milioni, -3,2%). Pertanto, l’area l’ariana ha visto calare il valore aggiunto prodotto dall’intero sistema culturale e creativo di oltre 40 milioni (-3,1%).
Per quota di valore aggiunto prodotto dall’economia della cultura (sempre core + creative driven), nel 2021 Como era in 3 a posizione in Lombardia (dietro a Milano e Monza e Brianza) e 20a in Italia; Lecco era 8a a livello regionale (preceduta anche da Lodi, Bergamo, Varese e Mantova) e 44a in Italia.

In particolare, Como occupa la prima posizione nazionale per quota di valore aggiunto prodotto nel settore “editoria e stampa” e il secondo nell’“architettura e design”. Il settore occupava circa 21,5mila addetti (poco più di 14mila a Como e 7,4mila circa a Lecco), pari al 5,7% della forza lavoro lariana complessiva (Como 6%; Lecco 5,2%). Tra il 2019 e il 2021, nell’area lariana il numero degli addetti è diminuito di oltre 700 unità: -3,3% (-660 a Como e -70 a Lecco; rispettivamente – 4,5% e -1%). Anche il 2021 ha visto un calo di oltre 400 unità: -1,7% (-240 a Como e -170 a Lecco: rispettivamente -1,7% e -2,2%). Como occupa sempre la 3a piazza tra le province lombarde (17a in Italia), mentre Lecco è 8a (39a a livello nazionale).

Como registra due primi posti in Italia nei settori “architettura e design” e “editoria e stampa”. In complesso, nell’area lariana operavano 4.230 imprese culturali sulle circa 74.000 iscritte nel Registro della Camera di Commercio di Como-Lecco (-1,6% rispetto al 2019 e -1,8% nell’ultimo anno). A Como le imprese culturali sono diminuite sia nei confronti del 2019 che rispetto al 2020, rispettivamente -2,6% e -2,2%; a Lecco +0,3% e -1,2%). Como è prima nell’“architettura e design” (Lecco è 2a); da segnalare anche l’8° posto di Lecco nella categoria “videogames e software” e il 9° nella “comunicazione”.

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