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La straordinaria architettura sportiva di Como diventa galleria d’arte: un evento strepitoso in occasione delle olimpiadi

“Questa esposizione sarà fondamentale per valorizzare lo sport, rafforzare le reti sul territorio e dare coraggio a tante realtà. Sapere che la nostra Como unisce cultura, sport e attenzione al sociale è motivo di orgoglio: ogni goccia in più è qualcosa di prezioso per tutto il nostro Paese”. Con queste parole il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli ha salutato il grande progetto espositivo che la città di Como si prepara a ospitare dal 15 novembre 2025 al 22 marzo 2026, in occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026.

Promossa dalla Fondazione Como Arte Ets e curata da Giovanni Berera e Paolo Bolpagni, l’iniziativa, patrocinata dal Comune di Como con la collaborazione del Coni provinciale e del Panathlon Como, intreccerà arte contemporanea e sport, portando l’arte nei luoghi storici dello sport cittadino. Un dialogo inedito, che intende mettere in luce i valori comuni delle due discipline: disciplina, ricerca, comunità e ispirazione.

Il sindaco, Alessandro Rapinese, sottolinea come l’iniziativa rafforzi l’identità culturale e sociale della città: “Siamo molto di più del lago più bello del mondo. Spesso si pensa che sport e cultura siano su piani diversi, invece sono la stessa cosa. Che un ragazzo si alleni in palestra o suoni uno strumento in un’aula, l’importante è che cresca in luoghi sani. I nostri plessi sportivi sono un vanto per l’amministrazione e questa mostra è un bellissimo momento per valorizzare persone e territorio”.

Architetture razionaliste come gallerie d’arte

Il percorso espositivo coinvolgerà spazi iconici come la Canottieri Lario, la Piscina Sinigaglia, l’Aeroclub Como, la nevera del Tennis Como a Villa Olmo, la Palestra Negretti, il Cai Como, lo Stadio del Ghiaccio di Casate, il Campo Rugby Como e il Golf Villa d’Este di Montorfano. A questi si aggiungeranno appuntamenti al Centro Remiero di Pusiano e a Lecco, estendendo così il progetto a tutto il territorio lariano.

Per l’assessore alla Cultura Enrico Colombo, l’iniziativa è anche un modo per riscoprire l’unicità architettonica della città: “Le nostre discipline sportive si articolano in architetture razionaliste che non si trovano altrove. Trasformare questi plessi in gallerie d’arte permette di intercettare un pubblico trasversale: un bambino che entra per la prima volta in piscina può rimanere colpito non solo dallo sport ma anche dall’arte. Non ci fermiamo a Como: il progetto abbraccia anche Brianza e Lecchese, creando sinergie tra comuni, associazioni sportive e artisti”.

L’incontro tra atleti e artisti

Secondo Chiara Anzani, vice presidente della Fondazione Como Arte, la forza del progetto risiede proprio nell’incontro: “L’unione tra arte e sport raramente si è vista in un luogo così bello come Como. Per un atleta allenarsi accanto a un’opera d’arte è un’esperienza che rimane. Gli artisti stessi desiderano lavorare qui, attratti dalle nostre architetture e dal senso di appartenenza che trasmettono. Le Olimpiadi saranno un momento fondamentale per la nostra regione, e il coinvolgimento delle società sportive e artistiche è già straordinario”.

La stessa visione è condivisa dal Coni, come spiega il delegato provinciale Niki D’Angelo: “È meraviglioso portare l’arte dentro le organizzazioni sportive. Abbiamo sedi prestigiose e dirigenti sensibili. Come Coni il nostro obiettivo è aumentare i tesserati: se un genitore, visitando una mostra, trova l’occasione per avvicinare il figlio a uno sport, significa che avremo fatto un passo importante. Non a caso il Credito Sportivo oggi si chiama anche Credito Sportivo e Culturale“.

Arte, salute e comunità

La mostra guarda anche al sociale, grazie alla collaborazione con l’Ospedale Sant’Anna e il Valduce. Il dottor Roberto Consonni, responsabile di Ostetricia al Valduce, spiega: “Le evidenze scientifiche dimostrano che i primi tre anni di vita sono cruciali per lo sviluppo cognitivo dei bambini. Attività sportive e stimoli artistici sono fondamentali in quest’ottica. Al Valduce presentiamo anche una mostra fotografica con immagini scattate dalle madri dei loro bambini. Inoltre, in collaborazione con l’associazione ‘NoiSempreDonne’, proporremo una giornata dedicata alla consapevolezza oncologica. Gli spazi della città devono essere abitati, e queste iniziative vanno proprio in questa direzione”.

Una ricerca tra arte e sport

Il curatore delle mostre, Giovanni Berera, chiarisce il senso della ricerca: “Abbiamo costruito un arcipelago di presenze, tra grandi nomi e giovani artisti. Non volevamo una mostra iconografica, ma un progetto che abitasse gli spazi sportivi. Ci siamo ispirati al Genius Loci, creando legami tra architetture razionaliste e poetiche degli artisti. Sport e arte condividono forza, slancio e passione: valori che intendiamo mettere in luce”.

Grazie alla fondamentale sinergia con l’Archivio Cattelan, Como ospiterà per la prima volta un’opera di Maurizio Cattelan. Tra i protagonisti anche le gallerie di primo piano: Galleria Massimo De Carlo di Milano e Galleria Massimo Minini di Brescia, e importantissimi artisti, per la maggior parte comaschi, come: Giuliano Collina, Maurizio Galimberti, Achille Mauri, Marzia Migliora, Nicola Salvatore, Mario Uliassi, oltre a prestiti di opere di Mario Sironi e Gualtiero Nativi. Il titolo stesso della mostra sarà un’opera dell’artista Pietro Terzini.

Inclusione e dialogo sociale

Un ruolo centrale sarà dedicato anche all’inclusione e alla dimensione sociale. L’Associazione Un Cuore per l’Autismo sarà charity partner della mostra e, in collaborazione con il Circolo Golf Villa d’Este, proporrà momenti interamente dedicati alla pratica sportiva con particolare attenzione ai ragazzi autistici. Non mancheranno inoltre visite guidate specifiche per le realtà territoriali che quotidianamente si occupano di persone con disabilità. A corollario della mostra, la Fondazione promuoverà incontri, talk e proiezioni per approfondire il rapporto tra sport e vita quotidiana: dal legame fra scuola e attività sportive, fino al ruolo delle discipline nella vita delle donne, in collaborazione con il Soroptimist Como. Il calendario includerà anche appuntamenti con noti atleti e artisti, per un dialogo capace di intrecciare esperienza, ispirazione e testimonianza diretta.

La ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, nel suo messaggio istituzionale, ha sottolineato l’importanza di iniziative che sappiano unire inclusione, cultura e dimensione sociale: “Un grazie particolare alla Fondazione Como Arte Ets, che si sta dedicando con impegno anche al tema dell’inclusione nello sport, attraverso collaborazioni significative con associazioni del territorio come ‘Un cuore per l’autismo’, pensando a discipline come il tennis e il golf. Questo è importantissimo: lo dimostrano le Paralimpiadi e lo dimostrano anche le attività di Special Olympics che abbiamo vissuto e continueremo a vivere. Sapere che anche nella nostra città, nella nostra Como, c’è chi dedica grande attenzione a cultura, sport e dimensione sociale, costruendo rete e mettendo a fuoco temi così cruciali, è fondamentale per dare coraggio anche a tante altre realtà. Sono sicura che questa mostra, che partirà a novembre, sarà davvero efficace e importante per attirare l’attenzione e mettere in risalto l’attività sportiva e il percorso verso le Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano – Cortina 2026. Sarà un appuntamento fondamentale e indispensabile per il nostro territorio. Un grazie prezioso, dunque, non solo per quello che fate a Como, ma perché ogni goccia in più è qualcosa di prezioso per tutto il nostro Paese. Buon lavoro a tutti”.

Un evento aperto a tutti

La mostra sarà sempre a ingresso gratuito. Ogni fine settimana saranno organizzate visite guidate in collaborazione con Fai Como, Sentiero dei Sogni e Amici dei Musei. Grazie all’accordo con Asf Autolinee, i visitatori potranno inoltre acquistare i biglietti degli autobus con uno sconto del 50%.

Como si prepara così ad accogliere le Olimpiadi con un progetto che va oltre la semplice esposizione, intrecciando sport, cultura e comunità in un percorso che valorizza la città e il suo patrimonio unico.

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