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Cultura e Spettacolo

Tre aziende e due musei comaschi ad ApritiModa assieme ad Armani, Missoni, D&G e Fendi

Torna dal 19 al 20 ottobre 2024, ApritiModa, l’appuntamento autunnale per scoprire i retroscena del fashion italiano, in uno straordinario itinerario alla scoperta del Made in Italy, tra atelier e piccole botteghe, che apriranno eccezionalmente al pubblico per due giornate. Ad accogliere i visitatori saranno grandi aziende del Made in Italy riconosciute in tutto il mondo, da Armani, Dolce &Gabbana, Missoni, Fendi, ma anche piccoli laboratori e nuovi marchi. In Lombardia, oltre a Milano, capitale mondiale della moda, sono coinvolte imprese delle province di Como, Bergamo, Varese e Mantova

Alla conferenza stampa di lancio dell’iniziativa, oggi pomeriggio a Palazzo Morando a Milano, anche l’Assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Moda di Regione Lombardia Barbara Mazzali, che ha portato i saluti del presidente della Regione Attilio Fontana, che- ha detto l’assessore regionale- “condivide con me la profonda convinzione che la moda sia un settore di eccellenza assoluta per la nostra regione, non solo dal punto di vista economico, ma anche culturale e identitario”.

OCCASIONE UNICA PER VEDERE LA MODA DIETRO LE QUINTE – “E’ un’occasione unica per vedere la moda che nasce, dietro ‘le quinte’, dove menti creative e mani esperte lavorano la materia prima, le danno forma e concretezza, per renderla, alla fine, un capo d’eccellenza Made in Italy. ApritiModa è uno speciale viaggio tra i segreti della moda italiana, famosa in tutto il mondo”, ha spiegato Mazzali ringraziando l’ideatrice dell’iniziativa, la giornalista Cinzia Sasso, che dal 2017 coinvolge grandi e piccole realtà del ‘saper fare’ lombardo e italiano, che acconsentono ad aprire le porte dei loro luoghi di lavoro.

“La moda italiana non è solo il risultato finale che vediamo sulle passerelle e sui red carpet. È il frutto di un lungo e complesso processo produttivo che coinvolge migliaia di mani esperte, artigiani e piccole imprese, molte delle quali operano proprio qui in Lombardia, per la precisione 28mila, che danno lavoro a più di 180 mila persone- ha detto ancora Mazzali-. ApritiModa rappresenta, quindi, un’opportunità unica per riscoprire questo mondo affascinante, che sarà possibile esplorare, nella sua culla manifatturiera: la Lombardia. Eventi come ApritiModa ci permettono di conoscere questi aspetti meno visibili, ma fondamentali, del settore e di dare il giusto riconoscimento a tutti coloro, tanti eccellenti lavoratori, dall’inizio alla fine della filiera, che contribuiscono alla sua grandezza”.

COME E’ NATA APRITIMODA, GRANDI MARCHI APERTI AL PUBBLICO – Se la prima edizione della manifestazione si è svolta sette anni fa nella sola città di Milano, a partire da quelle successive si sono aperte le porte anche di altre città italiane, da Firenze a Venezia, da Napoli a Bergamo. Per ApritiModa negli anni hanno aperto le porte location di primarie aziende mondiali: da Armani, a Prada, da Versace a Dolce&Gabbana, ma anche piccoli laboratori come Pino Grasso Ricami, Gallia&Peter Cappelli, Lineapelle – Unic, … Nel 2017 i luoghi aperti erano 14, nel 2023 sono stati 100.

Archivio Missoni
Via Campagna 2, Albusciago di Sumirago (Varese)
I visitatori dell’Archivio Missoni vivranno l’armonia di un luogo ricco di Arte e Colore, immerso nella natura che da sempre è fonte di ispirazione per le creazioni Missoni. L’Archivio Missoni prosegue la sua sperimentazione nella dimensione virtuale con un progetto altamente innovativo in cui Storia, Made in Italy e Moda si coniugano con l’innovazione digitale. Virtual Try-on, Realtà Aumentata, visualizzazione in 3D, e oggi un nuovo progetto di Sfilata Virtuale. L’Archivio Missoni utilizza un’innovativa applicazione di Intelligenza Artificiale per ripresentare in forma dinamica i look più significativi del Fashion Heritage Missoni in una sfilata virtuale. . La tradizione si rinnova attraverso l’innovazione, per proiettare nel futuro il DNA di Missoni. Un modo per conoscere divertendosi l’heritage di un brand che esiste da 70 anni ed è tra i protagonisti della Grande Moda Italiana.
Visita guidata a cura del Direttore Artistico Luca Missoni e della Responsabile Nicoletta Bettolini.

Armani

Atelier Daniela De Souza

Calzaturificio Fratelli Rossetti
Via Cantù, 24, Parabiago (Milano)
La fabbrica è a una ventina di chilometri da Milano, in quello che è diventato un importante distretto calzaturiero. Subito dopo la guerra, quando l’Italia era povera ma proba e geniale, Renzo Rossetti, il fondatore, faceva il calzolaio ma aveva grandi idee, capacità e caparbietà. Le sue scarpe hanno conquistato il mondo (sua, era il 1978, la prima vetrina di moda italiana su Madison Avenue, a NY), ha inventato i mocassini con i fiocchetti, ha imposto uno stile perché “Un certo mondo cammina Rossetti” non è solo uno slogan pubblicitario. Adesso Fratelli Rossetti sono tre fratelli che, sulla scia del padre, continuano a fare scarpe di alta qualità e che durano nel tempo.

Centro di Ricerca Gianfranco Ferré
Via Tortona, 37, Milano
In via Tortona, in uno dei cinque edifici ristrutturati da Matteo Thun, la sede del Centro di Ricerca mette in mostra il patrimonio accumulato negli anni da Gianfranco Ferré. Un archivio sterminato. Una “never ending story proiettata verso il domani”, come Ferré amava definirlo.
Per l’edizione 2024 di ApritiModa verranno presentati i risultati del progetto Lessico Ferré (in collaborazione con il Laboratorio Elementi del Progetto Moda della facoltà in Design della Moda del Politecnico di Milano) che ha coinvolto 168 studenti per un semestre. Lo studio si è concentrato sulla iconica camicia bianca dello stilista e ha portato alla realizzazione di prototipi coerenti con la visione di Ferré.

Cilento 1780
Via Fiori Oscuri, 13, Milano 
Tra gli angoli di Borgonuovo, in via Fiori Oscuri, l’eleganza dello stile napoletano crea un’atmosfera unica. Cravatte in seta, bretelle e calzature realizzate rigorosamente a mano e tutte le chicche della cultura sartoriale partenopea.

Colnago

Colombo Industrie Tessili
Via Guanzasca, 6, Fino Mornasco (Como)
Nella strada che porta verso il lago di Como, a Fino Mornasco, si incontra la Colombo Industrie Tessili, azienda che ha una grande storia nella produzione di tessuti per abbigliamento, riconoscibile per il piccolo geco che rimanda al soprannome del fondatore, Piero Colombo, e al suo essere «vivace». Colombo Industrie Tessili , che annovera i marchi Its Artea, MarioBoselli Jersey e Progetto|62, non è semplicemente una fabbrica che trasforma il filo in tessuti pregiati ma una azienda con una visione innovativa e di avanguardia che mette a disposizione del visitatore il “Mondo” di Colombo. “In fabbrica”, una visita immersiva che parla di idee creative, di manifattura d’eccellenza con tessitura, tintoria, e finissaggio ma anche di innovazione e di molta “contaminazione” frutto della “vivace” Direzione Creativa di Arman Avetikyan e delle molte collaborazioni con designer, Scuole e Università. Colombo Industrie Tessili, oggi guidata dai figli Stefano e Massimo, racconta una storia di eccellenza, il cui archivio, scrigno di artigianalità e talento, raccoglie il passato di Colombo Industrie Tessili e parla di futuro. Dalle “sperimentazioni” al “riciclo creativo”, dai tessuti tecnici che cambiano colore con la luce agli accessori che nobilitano lo scarto. Come una grande famiglia, sempre in fermento.

Creazioni Digitali
Via Leopardi,33, Lurate Caccivio (Como)
Siamo nello spazio dove ogni anno vengono stampati oltre 2,5 milioni di tessuti e allo stesso tempo si risparmiano quasi 5 mila litri di acqua ogni mille metri di stampa. Tre le aziende di Lurate Caccivio, a due passi da Como, si intravedono delle pareti colorate. Qui ha sede Creazioni Digitali, un luogo dove la tecnologia avanzata delle enormi stampanti crea disegni e trame su infiniti rotoli di tessuto o su capi finiti. All’interno dell’azienda si scopre il centro sperimentale CreŌ dove creativi e aziende di moda traggono ispirazione per un abito da tappeto rosso (come quello indossato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia da Margot Sikabonyi) o per arredi e carte da parati indimenticabili.

Curiel
Via Montenapoleone, 13, Milano 
Quadrilatero della moda, via Montenapoleone, numero 13. In una palazzina ottocentesca, proprio al centro della via simbolo del lusso, in cima a una scala stretta, si apre la porta che conduce all’atelier Curiel, un luogo che profuma di altri tempi, dove ti aspetti di veder arrivare la premiere… La casa da poco ha raddoppiato il suo spazio e nella nuova ala i lavori di ristrutturazione hanno portato alla luce, sotto una vecchia boiserie, dei magnifici affreschi.

Dolce&Gabbana Casa
Via Giuseppe Broggi, 23, Milano 
Dolce&Gabbana Casa apre le porte della sua sede di Milano in via Broggi 23 per svelare i segreti, le ispirazioni e l’eccellenza artigianale che si celano dietro le sue collezioni. Dal processo di progettazione che fonde arte e moda, tradizione e innovazione, fino alla selezione dei materiali più pregiati e alla cura di ogni dettaglio estetico e funzionale, i visitatori saranno accompagnati in un viaggio esperienziale appositamente ideato per ApritiModa all’epicentro creativo di Dolce&Gabbana Casa: mobili, accessori per la mise en place, tessili e oggetti decorativi evocano una storia che sa di amore e accoglienza, di passione per la bellezza e per l’arte di vivere la propria quotidianità.

Doucal’s
Via Gesù, 5, Milano (Milano)
Se le Marche sono la patria delle scarpe Made in Italy, e della ‘fabbrica diffusa’ di Doucal’s, lo showroom della maison in via del Gesù, a Milano, rappresenta il luogo dove le creazioni concepite con look inglese e calzata italiana trovano la loro massima espressione. Un’eccellenza nostrana conosciuta in tutto il mondo, le calzature Doucal’s si definiscono “scarpe artigianali italiane che abbracciano una prospettiva moderna”.

Fendi

Fondazione Fiera Milano
Largo Domodossola, 1, Milano
L’appuntamento è davanti alla Palazzina degli Orafi di largo Domodossola 1, sede della Fondazione Fiera Milano. Da qui, una passeggiata nel quartiere (oggi City Life) dove ci sono state le prime sfilate di Milano Vende Moda negli anni Cinquanta, le basi di quella che oggi si conosce come Fashion Week. Attraverso la memoria storica dell’Archivio Storico di Fondazione Fiera Milano, perchè all’epoca, i padiglioni della Fiera di via Gattamelata ospitarono le prime sfilate. Un percorso attraverso la storia di luoghi chiave, persone, aneddoti e imprese che hanno trasformato l’economia meneghina in un punto di riferimento per la moda nel mondo. Dagli anni Settanta con l’inizio del prêt à porter fino ad essere riconosciuta come capitale del fashion insieme a Parigi, New York e Londra.

Francesco Maglia
Via Ripamonti, 194, Milano
Una sorpresa bellissima. Sembra difficile pensare che dentro a quello che sembra un garage di via Ripamonti a Milano si nasconda una storia di una famiglia dedicata alla creazione di oggetti unici: ombrelli. Ci sarà Francesco Maglia in persona, sesta generazione di un artigianato senza tempo, a fare da guida in un viaggio tra bastoni in legno di castagno, ginestra o radici di piante lontane. Sui tavoloni che raccontano le origini dell’Ombrellificio (1876) si «vestono» le strutture fatte di archetti e aste. Poi, le cuciture a mano e l’attenzione al più piccolo dettaglio realizzano l’ombrello perfetto.

Gallia&Peter
Via Della Moscova, 60, Milano
Ogni cappello nasconde una storia, e quella di Gallia e Peter ha inizio nel 1904, quando Angela e Filippo Gallia aprono la loro attività di modisteria. Dopo aver sposato il figlio della modista milanese Cornelia Peter, nel 1953 Mariuccia Gallia partecipa alla prima sfilata di cappelli italiani a Palazzo Pitti a Firenze, e da allora si susseguono sfilate e collaborazioni con marchi di rilievo come Walter Albini, Giorgio Armani, Gianni Versace, Gianfranco Ferrè, Moschino e Gigli. Oggi, tra i palazzi imponenti di via Moscova, al numero 60, l’ultima generazione della famiglia, Laura Marelli, esercita il savoir-faire familiare e custodisce un archivio di cappelli databili tra la fine dell’800 e i giorni nostri.

Laboratori Teatro La Scala
Via Bergognone, 34, Milano
Dietro ogni spettacolo teatrale non c’è solo il lavoro di chi viene applaudito sulla scena. Lontano dai riflettori lavorano costumisti, scenografi, falegnami, scultori… Tutto quello che sarà sul palco del Teatro più bello del mondo, La Scala, nasce qui, in quella che era la sede di uno dei più grandi complessi industriali cittadini, l’ex Ansaldo. Che adesso è una fucina che non produce più treni ma cultura e che custodisce sessantamila costumi di scena.

Linificio e Canapificio Nazionale
Via Ghiaie, 55, Villa d’Almè (Bergamo)
Villa d’Almè, adagiata sulle rive del fiume Brembo a pochi chilometri da Bergamo, è la culla di una tradizione secolare, quella di Linificio e Canapificio Nazionale che da oltre 150 anni intreccia le storie delle famiglie locali con quelle del lino e della canapa, in un connubio di tradizione e innovazione. Dal processo artigianale, il passaggio della rivoluzione industriale ha trasformato il saper fare in eccellenza manifatturiera grazie ai macchinari linieri e alla ricerca continua. Il viaggio del lino e della canapa inizia nei campi e si conclude con la produzione di filati pregiati. Ogni fase di questo processo è curata con maestria: dalla semina alla fioritura, dalla raccolta alla macerazione, fino alla stigliatura e alla classificazione. La sala macchine, cuore pulsante dell’azienda, è il luogo dove la materia prima si trasforma in filato di alta qualità. Linificio non è solo un’azienda, ma un patrimonio di conoscenze e tradizioni. Oggi, Linificio e Canapificio Nazionale è riconosciuto come uno dei più importanti produttori di filati di lino al mondo, certificato B Corp e annoverato tra le 100 Eccellenze Italiane.

Massimo Alba
Via Corsico, 8, Milano
Via Corsico 8, un ex magazzino nel cuore dei Navigli, tappeti colorati, mobili del più raffinato dei rigattieri, muri tappezzati con pagine di vecchi libri, parole in libertà che si rincorrono. Uno spazio che contiene altri spazi, altri racconti, altri ricordi… Da quasi quindici anni Massimo Alba vive in simbiosi con questo luogo, è qui che nascono le sue collezioni, è qui che vengono presentate ed è qui che vengono anche raccontate a chi abbia voglia di ascoltarle.

Museo del Tessile di Busto
Via Volta, 6, Busto Arsizio (Varese)
Nel parco di Via Volta a Busto Arsizio il tempo, per un attimo, si ferma. L’ imponente edificio dai tratti neogotici, con torrette merlate e mattoni rossi a vista era un Cotonificio. Ospitava il reparto di filatura del Cotonificio Carlo Ottolini, poi diventato Bustese. Ora, dalle altissime vetrate ogivali del Museo del tessile, la luce si riflette sui telai per la lavorazione jacquard. La segnatura, il confezionamento e la spedizione delle pezze. Testimonianze di un passato vivo, come la sala delle Esperienze, dove è possibile capire il passaggio dal fiocco di cotone, al tessuto finito. Gli esempi d’alta moda e di fibre innovative sono ai piani superiori: quest’anno un approfondimento dedicato alla scoperta dell’abbigliamento sportivo, capace di coniugare tecnologia e bellezza. Per i più curiosi, una biblioteca specialistica con la raccolta di campionari, riviste d’epoca e manuali tecnici.
In occasione di ApritiModa, il Museo del Tessile di Busto Arsizio offre una visita guidata tematica alle collezioni, condotta da un operatore dei Servizi educativi museali. Per l’edizione 2024 sarà proposto un percorso inedito che mette in dialogo tessile, moda e arte, con rimandi alle collezioni delle Civiche Raccolte d’Arte di Palazzo Marliani Cicogna.
In occasione di ApritiModa, il Museo del Tessile di Busto Arsizio offre una visita guidata tematica alle collezioni, condotta da un operatore dei Servizi educativi museali.
Per l’edizione 2024 sarà proposto un percorso inedito che mette in dialogo tessile, moda e arte, con rimandi alle collezioni delle Civiche Raccolte d’Arte di Palazzo Marliani Cicogna.

Museo del Tessile Martinelli Ginetto
Via Locatelli, 29, Leffe (Bergamo)
In Val Gandino, a Bergamo, si riscopre la tradizione della filiera tessile delle fibre naturali come lino, lana, seta e cotone. Una tradizione percorsa nei circa mille metri quadri di spazio, diviso tra carde, telai in legno, garzatrici e macchinari per merletti e torcitoi all’interno e piante tessili e tintorie originarie all’esterno. Al Museo del Tessile “Martinelli Ginetto” uno sguardo avvicina al passato mentre spunti di riflessione aiutano a comprendere il presente, come, ad esempio, la descrizione del trattamento e riciclo di bottiglie in plastica da cui si ottiene la microfibra.

Museo della Seta di Como
Via Castelnuovo, 9, Como 
Il Museo della Seta di Como è una delle testimonianze più importanti dell’antica tradizione serica della città, un tempo uno dei principali centri di produzione della seta in Europa. Situato in un’ex fabbrica tessile, il museo porta i visitatori in un viaggio affascinante attraverso l’arte della sericoltura e della lavorazione della seta, mostrando strumenti storici, telai e macchinari utilizzati per la filatura e la tessitura.

Museo Villa Bernasconi
L.go Alfredo Campanini, 2, Cernobbio (Como)
Costruita tra il 1905 e il 1906 come “casa alla moda” dall’architetto Alfredo Campanini per l’ingegnere Davide Bernasconi, fondatore delle Tessiture Seriche a Cernobbio. Un gioiello le decorazioni esterne alla villa in stile Liberty che riprendono il ciclo di vita del baco da seta. Ma la vera sorpresa, in realtà, si trova all’interno delle sue stanze. Una casa che parla e racconta attraverso arte e interpretazioni contemporanee l’innovazione della tessitura mentre il passato torna a spiegare i passaggi cruciali della storia imprenditoriale della cittadina sul lago di Como e il suo legame con la seta.

Osti Ricami
Via Giuseppe Vigoni, 7, Milano
Paillettes, strasses e jais hanno affascinato Pia Osti nei ruggenti anni ’20. Entrando nell’atelier di Luisa Pelosio, nipote di Pia e cuore pulsante delle creazioni Osti Ricami Alta Moda, sembra di essere in una favola. Ticinese, storico quartiere della vecchia Milano. In via Vigoni 7 si trova lo scrigno delle lavorazioni di famiglia. La trama fitta incastonata da pietre, gemme, perle, piume e tantissimi materiali diversi è solo il punto d’arrivo per un abito d’alta moda o per un accessorio unico. Il disegno, la ricerca e l’armonia degli elementi si incastrano perfettamente. Un ricamo, un racconto. Dentro ad ogni piccolo cassetto dello storico archivio ci sono storie, passioni e luccicanti disegni tutti da scoprire.

Pino Grasso Ricami
Via Simone d’Orsenigo, 25, Milano
Un vero laboratorio artigianale dove nascono i ricami più preziosi per gli abiti dei marchi più importanti dell’alta moda, non solo italiana, fondato da Pino Grasso. Che ha contagiato con la sua passione la figlia Raffaella. Fino a poco tempo fa (è mancato nel giugno 2020) era lo stesso indomabile Pino a raccontare come è nata questa straordinaria attività e come materiali più diversi – cristalli Swarovski, corallo, paillettes, ma anche legno, plastica, semi, terracotta … – diventino decorazioni uniche e preziose. Imperdibile l’archivio al piano sotterraneo.

Santoni
Via Monte Napoleone, 9, Milano
Siamo al numero 9 di via Montenapoleone, nello showroom privato di Santoni. Cuoio, lacci, attrezzi da lavoro – qui tutto rimanda alla tradizione calzaturiera di Corridonia, nelle Marche, dove la maison è stata fondata nel 1975. Durante ApritiModa, gli artigiani Santoni cuciranno mocassini, doppia fibbia, stringate, stivali e molto altro seguendo il know-how tramandato da generazioni.

FLA FlavioLucchiniArt Museum
Via Tortona, 27, Milano
Più di duemila metri quadrati di spazio suddivisi in 18 stanze tematiche: in via Tortona 27, all’interno di Superstudio Più, c’è il FLA FlavioLucchiniArt Museum – trent’anni di lavoro di Flavio Lucchini artista e scultore, che dopo anni di incarichi editoriali importanti, iniziati negli anni 60 con Amica e Vogue Italia, ha deciso di studiare la moda da un altro punto di vista, come metafora della società sempre in evoluzione.
In occasione di ApritiModa 2024, il FLA FlavioLucchiniArt Museum propone la mostra PLISSÉ. Il plissé, tornato di tendenza nella moda contemporanea, è un tessuto che sembra trasformare ogni abito in un’opera d’arte. Le pieghe precise e regolari conferiscono movimento e fluidità, donando un tocco sofisticato a chi lo indossa. Cattura la luce e crea giochi di ombre dal sapore architetturale. Flavio Lucchini trasfigura il plissé nel gesso o nella resina, oppure nell’acciaio ricoperto di foglia d’oro, esaltando sia la struttura che la leggerezza. In mostra, nello spazio Atelier del Museo, bassorilievi e sculture che fissano per sempre la forma e rendono eterne le suggestioni e i ricordi legati agli abiti di Krizia, Issey Miyake, Yohji Yamamoto. Focus video su Miyake e il suo “Pleats Please”. La visita continua poi nello spazio sottostante, con oltre 650 opere esposte.

Taroni Spa
Via Mantero, 20, Grandate (Como)
A Grandate, a quindici minuti dalle rive del lago di Como. Fuori, uno stabilimento industriale completamente bianco da cui emerge l’insegna a caratteri cubitali: Taroni. Un cognome simbolo dell’eccellenza nella tessitura lariana. Dentro, si scoprono i mille colori della seta attraverso tutte le sue fasi di lavorazione: dall’orditura fino alla tessitura su telai a navetta tradizionali che i più moderni sul mercato. Passato e presente si ritrovano anche nel prezioso archivio che conserva tutta la creatività del fondatore Amedeo Taroni e l’ispirazione per i designer di oggi. All’interno dello showroom sarà anche possibile toccare con mano i tessuti: satin cuir, taffetas, duchesse, organze e tanti altri… Tutto il fascino della seta, attraverso il saper fare eccellente di 140 anni di esperienza.

Lineapelle – Unic
Via Brisa, 3, Milano
LINEAPELLE custodisce un patrimonio unico al mondo: più di 30mila campioni di pelle, tutti realizzati in Italia e dalle concerie associate. Il concept espositivo ripercorre con un approccio didattico, e al tempo stesso emozionale, il percorso della pelle da quando entra, grezza o semilavorata, in una conceria italiana e ne esce trasformata in un materiale di altissima qualità. ApritiModa è l’occasione per dare visibilità e trasmettere i valori dell’industria conciaria e di approfondire la sua conoscenza.
Lontano dal traffico della città nel cuore della vecchia Milano, LINEAPELLE e UNIC vi invitano a visitare:
SPAZIO LINEAPELLE, una location moderna e suggestiva, caratterizzata da una evoluta impronta di design, ideale per ospitare e personalizzare eventi, presentazioni e shooting. Un’immersione nel mondo della pelle alla scoperta delle ultime tecniche di lavorazione.
LP FASHION STUDIO, è un vero e proprio museo della pelle, dedicato ai numerosi linguaggi creativi della moda pelle negli ultimi 40 anni. É una panoramica internazionale sulle tendenze del passato e quelle del futuro: un laboratorio di sperimentazione in cui vedere, toccare e studiare i materiali per elaborare nuove tendenze. Pellami, tessuti, minuterie, componenti per l’industria della calzatura, pelletteria, abbigliamento e arredamento.
Con la visita verrà offerta la possibilità di partecipare a workshop creativi per la realizzazione di manufatti in pelle in collaborazione con i maestri guantai napoletani legati alla rete d’imprese Chirotéca e Giorgio Linea,  aboratorio specializzato in accessori moda.

Uyn
Via Parma, 70/C, Asola (Mantova)
Nel mezzo di un triangolo ideale tra Mantova, Cremona e il lago di Garda, c’è Treré Innovation, azienda leader nell’underwear, scarpe, calze e abbigliamento tecnico per lo sport che produce con il marchio UYN® – Unleash Your Nature. Nell’head quarter di Asola, il tour comincia da AREAS (Academy for Reasearch and Engineering in Apparel and Sport), il nuovo centro di ricerca dove si studiano materiali tecnici con altissime prestazioni, ideali per gli sport invernali; e finisce nel magazzino completamente automatizzato, servito da robot governati dall’intelligenza artificiale. Ma non ci sono solo straordinarie novità da scoprire, c’è anche da provare: perfino la camera del freddo con temperatura che scende a meno venti gradi, e quella dei monsoni. Per vedere di nascosto, vestiti UYN, l’effetto che fa.

 

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