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Economia

Como, oggi all’Hilton l’accordo Confindustria-Intesa Sanpaolo da 40 miliardi. Brenna: “Le imprese sanno reagire”

Si è svolta oggi a Como la terza tappa lombarda del roadshow degli incontri territoriali di presentazione del nuovo Accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese. Un accordo basato sul percorso congiunto “Competitività, Innovazione, Sostenibilità” che mette a disposizione oltre 40 miliardi di euro per le imprese lombarde, nell’ambito dei 150 miliardi di euro del plafond nazionale, per promuovere l’evoluzione del sistema produttivo su questi tre driver fondamentali per la crescita e in coerenza con il PNRR.

Ad aprire i lavori i saluti del Vicepresidente Vicario di Confindustria Como, Gianluca Brenna e del Direttore Regionale Lombardia Nord Intesa Sanpaolo, Gianluigi Venturini che ha illustrato i contenuti dell’Accordo nonché le prime iniziative congiunte. E’ seguita l’analisi dello scenario economico locale da parte di Enrica Spiga della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, introducendo così le tematiche di maggiore interesse per il sistema produttivo locale, approfondite nella tavola rotonda cui hanno preso parte: Francesco Pizzagalli, Consigliere Confindustria Como per la sostenibilità, Walter Pozzi, Presidente Piccola Industria e Presidente Consiglio di Amministrazione Saip Srl, Fabrizio Radice, direttore generale Corapack Srl, nonché per Intesa Sanpaolo il direttore regionale Lombardia Nord Gianluigi Venturini.

L’Accordo presentato oggi alle imprese comasche – di durata triennale e firmato lo scorso ottobre da Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, e Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo – pone al centro iniziative a supporto delle aziende in ambito di digitalizzazione e innovazione, rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale, potenziamento delle filiere e sostenibilità.

“Il nostro Gruppo conferma e rafforza l’attenzione nei confronti del tessuto produttivo della provincia di Como mettendo in campo oltre 40 miliardi per le imprese lombarde, rinnovando l’azione congiunta con Confindustria – ha sottolineato Gianluigi Venturini, Direttore Regionale Lombardia Nord di Intesa Sanpaolo – Una crescita diffusa e sostenibile e una trasformazione strutturale sono passaggi fondamentali per dare vita ad un’economia più robusta. Le imprese comasche, che hanno dato prova di resilienza durante la pandemia, oggi devono fronteggiare nuove incertezze; come Banca, siamo al loro fianco per sostenerle e per incentivare gli investimenti in transizione ambientale e digitale, valorizzando i rapporti di filiera. Gli elementi alla base di questo accordo rientrano nell’ambito del nostro impegno complessivo ad attivare, nell’arco del PNRR, erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI”.

“I contenuti dell’accordo – ha dichiarato Gianluca Brenna, Vice Presidente Vicario di Confindustria Como – hanno come filo conduttore tre temi sui quali da tempo anche Confindustria Como è impegnata: competitività, innovazione, sostenibilità. D’accordo con Intesa Sanpaolo abbiamo deciso di approfondire il tema della sostenibilità, che sta diventando parte integrante delle strategie delle nostre aziende. Confindustria Como a questo scopo nello scorso mese di ottobre ha lanciato il Manifesto della sostenibilità e ha attivato servizi di accompagnamento per le aziende che ben si conciliano anche con i contenuti dell’accordo. I due anni che ci stiamo lasciando alle spalle con la pandemia hanno profondamente segnato il tessuto economico e sociale ma le imprese hanno saputo reagire dimostrando grande capacità nel far fronte a nuovi processi organizzativi interni ed esterni alle imprese”.

L’intesa consolida e rinnova la collaborazione ultradecennale tra Intesa Sanpaolo e Confindustria che, grazie a un’interpretazione sinergica e condivisa del rapporto tra banca e impresa, si è rafforzata nel corso degli ultimi anni. A partire dal 2009 sono stati sottoscritti diversi accordi improntati a una visione di politica industriale di ampio respiro, finalizzati a rendere la finanza e il credito componenti strategiche al servizio della competitività del mondo imprenditoriale. Iniziative congiunte hanno consentito di supportare decine di migliaia di imprese con credito per oltre 200 miliardi di euro, affiancandole nelle fasi più critiche di uno scenario economico in continua evoluzione.

L’ECONOMIA COMASCA NELL’ATTUALE SCENARIO MACROECONOMICO
A cura della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo

La provincia di Como è caratterizzata da una vocazione industriale (30,9%) superiore alla media regionale (26,6%) e nazionale (23,9%) che ha favorito una buona presenza sui mercati internazionali. L’export rappresenta infatti il 35% del valore aggiunto (in linea con la Lombardia; la media italiana è poco sotto il 30%). La provincia di Como mostra anche una buona propensione a innovare, con 131,6 brevetti registrati ogni milione di abitanti, dato sostanzialmente in linea con la Lombardia e di gran lunga superiore alla media italiana, ferma a 74,6.

Il territorio comasco ha mostrato una buona competitività sui mercati esteri, con una crescita delle esportazioni dell’11,4% tra il 2008 ed il 2021, pari a circa 600 milioni di euro, grazie ai risultati di alcuni settori come agro-alimentare (+209 milioni di euro), automotive (+230), farmaceutica (+167), chimica (+143), elettronica (+104), cosmetica (+79) e biomedicale (+46), e il progresso dell’industria del mobile (+115), uno dei settori di storica specializzazione del territorio. Più in difficoltà il sistema moda, penalizzato dalle limitazioni alla vita sociale e dalla diffusione dello smart working (emblematico il caso delle cravatte).

Il conflitto in Ucraina è arrivato in un momento di ripresa per l’economia comasca, con l’export cresciuto del 13,5% nel 2021. Nel complesso la provincia presenta una bassa esposizione commerciale verso la Russia e l’Ucraina: in questi mercati nel 2021 ha registrato valori di export pari a 100 milioni di euro, ossia l’1,7% del totale, una percentuale più che dimezzata rispetto al 2013 quando era pari al 4,1%. Si tratta comunque di un dato medio: per alcuni comparti comaschi, infatti, il peso di questi mercati è più significativo. È questo il caso, ad esempio, dei mobili (5,4%).

Il maggiore canale di trasmissione della guerra è rappresentato dai rincari dei prezzi delle materie prime. La revisione al rialzo dei prezzi del petrolio e, soprattutto, del gas naturale, penalizzerà in modo significativo il reddito disponibile dei consumatori e i margini delle imprese, con effetti sia sui consumi che sugli investimenti. Il conflitto in Ucraina rende ancora più urgenti i temi dell’ambiente e della tecnologia che possono favorire il risparmio di materie prime, l’efficientamento dei processi e la diversificazione dei mercati di sbocco. Al contempo, se i problemi di approvvigionamento causati dalla pandemia e poi amplificati dall’invasione russa porteranno a una regionalizzazione su base continentale delle catene globali del valore, si potranno aprire opportunità per i territori italiani che come la provincia di Como sono caratterizzati dalla presenza di filiere ben ramificate a livello locale.

I prossimi anni saranno dunque decisivi per l’Italia, la Lombardia, ma anche per l’economia della provincia di Como. Il PNRR potrà favorire un intenso processo di riforme per poter rilanciare investimenti in digitale, transizione green, infrastrutture, formazione e ricerca, con un’attenzione particolare a giovani, donne e precari.

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