RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Economia

La fabbrica storica in provincia di Como e la polemica sul compenso del presidente: “Troppi 48 milioni”

Il compenso del presidente del cda del gruppo industriale che controlla anche la cementeria attiva dal 1928 in provincia di Como sta suscitando forti polemiche in Svizzera. Stiamo parlando Jan Jenisch anche ex ceo di Holcim, che come noto ha una sua filiale produttiva nel Comasco, a Merone.

Le cifre che fanno discutere sono queste: un milione di franchi alla settimana; è stato calcolato sia circa 613 volte il salario medio annuo in Svizzera (78.024 franchi). Sono infatti 48 i milioni di franchi incassati nel 2024 da Jenisch.

A diffondere i dati la fondazione svizzera Ethos impegnata sul fronte del buon governo di impresa e che, per l’appunto, ha criticato pubblicamente il maxi compenso andato al presidente di Holcim.

A formare la maxi somma,  concorrerebbero le 674.243 opzioni attribuite a Jenisch nel marzo 2020 e trasferite definitivamente nel marzo 2025 dopo un periodo di quattro anni (2020-2024). Holcim ha valutato queste opzioni a 890.001 franchi (1,32 franchi per opzione) quando sono state assegnate, nella relazione annuale 2020. Secondo i calcoli di Ethos ora però valgono 36,6 milioni.

A ciò si aggiunge uno stipendio base di 600.000 franchi e un bonus di 1,3 milioni di franchi per i quattro mesi come Ceo nel 2024, nonché la remunerazione come presidente del Cda per i restanti otto mesi dell’anno, per un totale di 2 milioni di franchi. Va inoltre considerato pure il valore delle azioni di 7,1 milioni di franchi assegnate nel 2022 come parte della remunerazione variabile a lungo termine: anche questi titoli sono stati trasferiti definitivamente nel marzo 2025.

I 48 milioni di franchi risultanti superano notevolmente il compenso di 5,1 milioni pubblicato nel rapporto annuale 2024 (2 milioni di franchi per otto mesi come presidente e 3,1 milioni di franchi per quattro mesi come Ceo). La differenza si spiega principalmente con l’aumento del prezzo delle azioni negli ultimi dodici mesi, ovvero dall’annuncio dello scorporo delle attività nordamericane, spiega la fondazione.

“Ethos è stata molto critica nei confronti delle concessioni di opzioni negli ultimi anni e ha sistematicamente respinto la remunerazione della direzione di Holcim a causa dell’elevata leva dei piani di retribuzione a lungo termine”, afferma il numero uno della società, Vincent Kaufmann, citato nella nota.

“I compensi variabili di Jan Jenisch per il 2024 corrispondono a 25 volte il suo stipendio base come Ceo e raggiungono quindi un livello inaccettabile. Sebbene questo rifletta la buona performance sul mercato azionario degli ultimi anni ciò mostra chiaramente i limiti del sistema di remunerazione”.

Ethos si aspetta che il Cda abolisca il piano di opzioni e raccomanda agli azionisti – nella prossima assemblea generale – di respingere il rapporto sulle remunerazioni nonché i 32 milioni di franchi proposti per la retribuzione dei nove membri della direzione.

La riunione potrebbe inoltre avviare una svolta nella strategia di Holcim: deciderà sullo scorporo delle attività nordamericane in una nuova società denominata Amrize, quotata in Svizzera e negli Stati Uniti. Dopo un’attenta valutazione delle opportunità e dei rischi, Ethos ritiene che questo scorporo abbia un senso strategico e vede un potenziale di creazione di valore a lungo termine: la fondazione ritiene inoltre che la transazione rafforzerà la posizione di leadership di Holcim nel campo dell’edilizia sostenibile, soprattutto alla luce dei recenti sviluppi politici negli Stati Uniti, considerati poco favorevoli alla tutela del clima. L’organizzazione si aspetta però che Amrize attui rapidamente una strategia ambientale che sia almeno altrettanto ambiziosa di quella di Holcim.

Ethos nutre peraltro dubbi sul modello di governance proposto per Amrize: esso prevede infatti un doppio ruolo per Jan Jenisch come presidente del Cda e della direzione. «Ciò può essere accettabile su base temporanea e con un forte meccanismo di controllo: al momento non ci sono però indicazioni che Amrize separerà questi ruoli nel prossimo futuro».

A seguito della scissione di Amrize – con Jan Jenish ai vertici – Holcim propone l’elezione di Kim Fausing come nuovo presidente del consiglio di amministrazione del gruppo. Il dirigente fa parte dell’organo di sorveglianza dal 2020, ma è Ceo della multinazionale danese Danfoss, un’azienda con oltre 40’000 dipendenti, e vicepresidente di SMA Solar Technology, quotata alla borsa tedesca. Ethos ritiene che questo carico di lavoro sia troppo pesante per consentirgli di concentrarsi sufficientemente sul suo ruolo di presidente di Holcim: la fondazione raccomanda pertanto di opporsi alla sua elezione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
TAG ARTICOLO:

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo