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L’accordo è chiuso e un raggio di sole illumina San Fermo della Battaglia e Canepa Spa, azienda in crisi da mesi (qui) e in procedura di concordato da inizio dicembre 2018.
“Immobiliare Seta S.r.l., controllata al 67% dal Fondo IDeA CCR II, ha perfezionato la cessione della totalità delle quote della controllata Canepa Holding S.r.l. alla cordata rappresentata dalla società Taroni RE, che fa capo all’imprenditore Michele Canepa, con Maurizio Ceriani”, apprendiamo dal fondo Dea Capital.
“Michele Canepa era uscito dal gruppo alla fine degli anni ’90 acquistando una sua attività imprenditoriale che attiva a Como da fine ’800 nel settore della seta pura, con una clientela haute couture e un prodotto totalmente legato al mondo della moda donna. La scelta della società – spiegano ancora dal Fondo – di trovare un partner industriale per garantire la continuità dell’intero gruppo, evitando cessioni di singoli rami d’azienda o liquidazioni, ha portato ad accettare la proposta di Michele Canepa e di Maurizio Ceriani, che deterrà una quota azionaria di minoranza, di acquisire le quote della holding del gruppo Canepa”.
LE PRIME PAROLE DI MICHELE CANEPA
“E’ con grande emozione che rientro nel Gruppo Canepa dopo questi anni – spiega il Vecchio-nuovo Proprietario – è vero, ho proseguito attraverso Taroni la tradizione di tessitura della famiglia ma, tornare oggi per rilanciare il lavoro di Canepa, azienda che mio padre e mia madre hanno avviato nel 1967 e che poi dal 1968 ha visto partecipi anche me e mia sorella Elisabetta, è assolutamente straordinario. Ho sentito il dovere di fare questo passo per cercare di tutelare il lavoro di tanti collaboratori, molti dei quali avevo assunto prima di lasciare l’azienda. Taroni e Canepa sono oggi due società tra loro complementari, con una grande competenza progettuale, una spiccata creatività e un archivio storico prezioso. Con Maurizio Ceriani, che è stato mio manager in una delle aziende prima di lasciare il Gruppo Canepa, vogliamo lavorare per riportare il gruppo al prestigio degli anni passati, rafforzando l’offerta di prodotti di alta qualità”.
L’AD CORDEDDU
“L’operazione alla quale abbiamo lavorato intensamente in questi mesi puntava ad evitare ‘spezzatini’. L’accordo – spiega Marco Cordeddu, Amministratore Delegato di Canepa ha – è stato raggiunto grazie a tutti gli interlocutori che hanno lavorato nell’interesse della società. Ringrazio l’imprenditore Michele Canepa per avere presentato un’offerta coerente con il piano di rilancio e l’azionista finanziario del Gruppo Canepa che ha lavorato per facilitare un iter di continuità aziendale, entrambi supportando finanziariamente il Gruppo”.
UN NUOVO CAPITOLO
“Canepa – prosegue la nota del Fondo -nasce come produttore di tessuti serici, attività in cui la società è diventata leader mondiale di fascia alta del mercato. Negli anni ha affiancato alla sua originaria attività la produzione di un’ampia gamma di tessuti pregiati di altre fibre naturali, come il cachemire, la lana, il cotone, il lino, la canapa e nuove linee di accessori e abbigliamento. Ha mantenuto sempre la produzione in Italia e si è caratterizzata per la capacità di unire alla tradizione l’innovazione nei processi e la sensibilità per la salvaguardia dell’ambiente e della salute. Da oggi, per Canepa, inizia un nuovo importante capitolo della sua storia”.
LA CGIL
“La prima notizia fondamentale in questo momento – evidenzia Doriano Battistin che per la Cgil di Como ha seguito l’intera vicenda – è che a ridosso di Pasqua nessuno perderà il lavoro”. I sindacati infatti oggi in Regione con i vertici dell’azienda hanno siglato la prosecuzione della Cassa Integrazione fino a metà settembre. Inoltre i licenziamenti programmati sono slittati a una prossima data (105 al lordo delle uscite volontarie di questi mesi).
“Oggi è un buon giorno – prosegue il sindacalista – ci saranno ancora sacrifici in futuro ma adesso possiamo essere contenti. E’ stato scongiurato lo spezzatino e bisogna riconoscere a Cordeddu di aver sempre operato in questa direzione.
Intanto pochi giorni fa la procedura di Concordato ha ricevuto 60 giorni di proroga. L’azienda dovrà presentare il proprio piano industriale in tribunale a Como il 7 giugno.
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