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Politica, Sanità

Antinfluenzale, ecco la lettera di Ats: “Vaccino a metà dicembre e non basterà”. Ira Orsenigo: “Irresponsabili, dicevano che andava tutto bene”

“Il vaccino mancante sarà reso disponibile nella seconda settimana di dicembre”.

Nero su bianco. Ecco il contenuto della missiva con cui Ats Insubria certifica ai medici di base l’indisponibilità del vaccino antinfluenzale.

La missiva, inviata ieri è chiarissima: “Regione Lombardia […] ha inoltre precisato che a seguito di un ritardo di consegna da parte della ditta produttrice il vaccino mancante sarà reso disponibile nella seconda settimana di dicembre nel quantitativo complessivo di 31.810 dosi di Fluad Trivalente per Ats Insubria“.

E ancora: “Si dovrà quindi procedere a una rivalutazione del numero di dosi assegnate a ciascun medico e rappresentate nella comunicazione del 12 ottobre scorso. Si precisa fin d’ora che questi quantitativi non potranno purtroppo soddisfare il fabbisogno iniziale“.

Ecco la lettera (gallery sfogliabile):

”A Como e in tutta Ats Insubria i vaccini antinfluenzali attesi arriveranno ai medici di famiglia solo la seconda settimana di dicembre e in quantità ridotte. E’ evidente e gravissimo il fatto che non basteranno per tutti i pazienti indicati dalla Regione e dal Ministero della Salute come ‘soggetti da vaccinare’ e altrettanto evidente che di questo  qualcuno dovrà rendere conto”, attacca oggi il consigliere Dem Angelo Orsenigo.

La comunicazione di Ats è arrivata dopo che numerosi medici di base, incluso il Presidente dell’Ordine dei Medici di Como Gianluigi Spata, avevano denunciato di aver terminato le dosi arrivate il 16 di novembre scorso.

Come evidenziavamo sopra, la nota inviata ieri ai medici di medicina generale precisa che, a seguito di un ritardo nella consegna delle dosi, il vaccino, il Fluad trivalente, sarà disponibile solo nella seconda settimana di dicembre e solo in 31810 dosi, numero che, scrive l’Ats stessa, non basterà a coprire il fabbisogno stimato.

“Le dosi, sia pure in ritardo, saranno destinate  – aggiunge il consigliere – a completare la campagna antinfluenzale degli over 65 ma per gli altri pazienti fragili non basteranno. La nota dell’Ats ai medici di medicina generale traccia linee chiare: i cittadini con patologie croniche di età inferiore ai 65 anni dovranno essere rinviati ai centri vaccinali dell’Asst Lariana. I cittadini in salute, di età compresa tra i 60 e i 64 anni, potranno essere vaccinati solo  dopo aver terminato le vaccinazioni degli over 65. I familiari sani di pazienti fragili non si prevede siano vaccinati a carico del servizio sanitario regionale e così pure le categorie solitamente considerate a rischio, come insegnanti e operatori di sportelli pubblici”.

Conclude Orsenigo: “Aver continuato a sostenere che sui vaccini andava tutto bene, anziché chiedere aiuto alle altre Regioni è un atto da veri irresponsabili. Su Como i dati dei nuovi casi sono in miglioramento. Spero davvero che questo apra la strada a una riapertura sicura della nostra regione. Ma sul serio possiamo fidarci di un’amministrazione regionale che arriva a questi livelli di incompetenza nella gestione di un servizio di importanza basilare come le vaccinazioni? La Lombardia arranca e a fare le spese della scarsa prevenzione siamo sempre noi, i cittadini lombardi. Mi chiedo: se riapriamo Regione Lombardia sarà in grado di prevenire una terza ondata? Quando sarà disponibile un vaccino contro il Covid-19 Regione sarà in grado di distribuirlo con efficacia?”.

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3 Commenti

  1. È da valutare una responsabilità penale per i responsabili di tale inaccettabile ritardo.
    Ma la magistratura farà giustizia?
    Rapidamente si spera.
    È anche da valutare il reato di morte come conseguenza di altro reato…. Ritardo nella somministrazione del vaccino antinfluenzale?

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