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Bombe di Erba (M5S) su Tangenziale e Tremezzina, Gaffuri scatta: un ring a fondo sala

Fortuna è, talvolta, il posto in cui ti siedi in una stanza affollata. Fortuna è stata, nel caso specifico, trovarsi assiso in fondo alla meravigliosa sala dell’ex Municipio di Cavallasca – ora località di San Fermo – tra il sindaco di Albese con Cassano e alfiere Pd della battaglia a favore della Tangenziale di Como, Alberto Gaffuri, e il consigliere regionale comasco dei Cinque Stelle, Raffaele Erba. Una “spruzzatina” dell’altro consigliere regionale dem, Angelo Orsenigo, una seggiola più avanti, e “tac”, il tuo lavoro nasce (quasi) già fatto.

L’occasione l’hanno creata l’ex assessore e padre dell’ultimo Piano del traffico di Como, Nini Binda, e il presidente del Circolo Willy Brandt, Giuseppe Doria, che hanno riunito esperti (il professore Alberto Croci e l’urbanista Massimo Novati) e molti amministratori locali nel workshop “Sinergie confinanti: mobilità a Como, un sogno realizzabile?”.

A dire il vero, però, dopo l’appassionato appello di Binda alla platea per trovare sinergie e strategie comuni per affrontare il traffico finalmente su una scala sovracomunale, la discussione si è trasferita rapidamente su un piano interessante ma molto accademico, privo di reali spunti immediati.

Poi, con quella flemma british che gli è tipica, il pentastellato Erba ha preso il suo Martello di Thor, ha iniziato a pestare duro ma elegante su Variante della Tremezzina e Tangenziale di Como, e tutto è cambiato. Dopo un “antipastino” a microfono, è stato nel “privé” a fondo sala che il consigliere regionale ha svelato tutte le carte.

“Per quanto riguarda il completamento della Tangenziale di Como, io dico: valutiamo prima l’adeguamento, il potenziamento e il miglioramento del collegamento ferroviario Como-Lecco – ha spiega to Erba – Facciamo in modo che i Tilo elettrificati possano arrivare su quella linea, che oggi vede circolare soltanto convogli diesel. L’elettrificazione costerebbe 6 milioni circa, potremmo probabilmente sfruttare anche fondi Interreg e valorizzando quella tratta su ferro andremmo ad alleggerire moltissimo il traffico ora su strada che congestiona comuni come Lipomo, Tavernerio e gli altri sulla direttrice. Ci vorrebbe poco tempo, senza gli esorbitanti costi da centinaia di milioni del secondo lotto della Tangenziale. Il cui progetto, per di più, non esiste ancora: e lo dico dopo aver chiesto un accesso agli atti in Regione”.

Una sedia più avanti, avvertita l’eco della “bomba”, il sindaco chiamato Tangenziale, Alberto Gaffuri, ha drizzati le orecchie e ha ribattuto subito. “Per carità, sull’obiettivo di migliorare il collegamento ferroviario Como-Lecco sono d’accordissimo – la premessa – Va benissimo far arrivare i Tilo anche a Cantù, ma non risolvi un problema per cui serve assolutamente completare la Tangenziale di Como, ossia eliminare l’enorme mole di traffico di attraversamento della città e dei Comuni che sarebbero interessati dal completamento dell’opera”.

“I treni possono solo alleggerire – ha aggiunto il sindaco di Albese – ma non risolvere una situazione così pesante. E in più – ha aggiunto Gaffuri – se poi devi raggiungere Casnate o andare verso l’Olgiatese, come ci arrivi solo col treno? La Tangenziale non la metto nemmeno in discussione, piuttosto leviamo di mezzo definitivamente l’idea di una VareseComoLecco e riportiamo il secondo lotto a tangenziale vera e propria, anche a una sola corsia per senso di marcia, visto che in realtà ora è un’autostrada ma non nasceva affatto così l’opera”.

L’obbligo di non alzare la voce e un certo “gentleman agreement” tra il sindaco dem e il consigliere regionale Cinque Stelle ha evitato l’innalzamento dei toni, ma il dibattito tra i due è proseguito. Almeno fino alla seconda “bomba” firmata da Raffaele Erba.

Ci si sposta sulla Tremezzina, in questo caso: il tema è la famosa Variante da oltre 330 milioni. “Anche qui – ha argomentato Erba – io dico, prima di dare il via a un’opera del genere, valutiamo tutte le alternative, specialmente in relazione al traffico pesante che è il vero problema. Sperimentiamo un senso unico per i mezzi pesanti per due anni. Oppure mettiamo l’obbligo del trasporto via lago, togliendoli dalla strada. Un biennio di sperimentazione, poi l’analisi dei risultati e solo dopo la decisione sulla Variante”.

E qui si è inserito il collega-avversario in Regione di Erba, ovvero il segretario provinciale del Pd Angelo Orsenigo. Il quale – mentre Gaffuri e il pentastellato continuavano il confronto a “bordo ring” – dal microfono ha stroncato le ipotesi a Cinque Stelle.

“Ma non diciamo assurdità – ha affermato stentoreo Orsenigo – Il secondo lotto della Tangenziale è fondamentale, non possiamo assolutamente né metterlo in discussione né tornare indietro. Mettersi a ragionare ora su ipotetiche alternative vuol dire soltanto non voler dare risposte ai territori. E poi, sulla Tremezzina, le risorse ci sono, siamo alla fine del percorso. Va solo portato a conclusione, punto”.

Al governo romano, però, stanno i Cinque Stelle. E infatti, Erba non si è scomposto di un millimetro.

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3 Commenti

  1. @Carlo, non mi pare che Erba abbia parlato di raddoppio del binario, bensì di elettrificazione, per portare i TILO verso la brianza canturina e quella lecchese, con il risultato di alleggerire le strade dal traffico automobilistico dei lavoratori e soprattutto dei frontralieri.

  2. Pensare di surrogare la Tangenziale con l’elettrificazione della Como-Lecco è un “non senso”. La linea è per quasi tutto il percorso a binario unico. L’elettricazione ridurrebbe l’inquinamento ma non consentirebbe l’aumento dei convogli e quindi la riduzione del traffico. Il raddoppio dei binari credo che costi di più di 6 milioni. La soluzione alternativa alla Tremezzina quale sarebbe? Insomma, i problemi non si risolvono con gli slogan.

  3. Finalmente sono riuscito a conoscere i motivi (giusti o sbagliati non saprei perché non ho competenze né dati sufficienti per un giudizio valido) di una possibile visione alternativa con riguardo alla faccenda della variante: del resto la tutela dell’ambiente e del paesaggio non è mai da sottovalutare.
    Vero è che non leggo i giornali della stampa (anche locale) più diffusa perché non mi piacciono; ma certo è che questo volere sempre buttare tutto in “caciara”, gridando allo scandalo o all’incompetenza dell’avversario, non aiutano il dibattito, la comprensione e la partecipazione della cittadinanza interessata.

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