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Cenetiempo (Forza Italia): “Como senza classe politica, solo Butti fa il possibile. I tigli? La gente cade per le radici, troppe cause per il Comune”

Nel corso di una discussione sulla variazione di bilancio piuttosto movimentata, il capogruppo di Forza Italia, Enrico Cenetiempo, è stato uno dei difensori più duri e puri dell’operato della giunta.

Ma oltre a difendere la “visione politica” di questa amministrazione e gli investimenti che “come era scritto nel programma elettorale, puntavano su scuole e servizi sportivi, oltre naturalmente alla manutenzione dell’ordinario: dalle strade all’illuminazione, dai marciapiedi alla cura del verde”.

Anche su piscina e palazzetto di Muggiò, Cenetiempo ha rivendicato il lavoro di sindaco, giunta e maggioranza: “La piscina abbiamo deciso di rifarla completamente perché sistemarla con un milione o tre avrebbe significato sicuramente essere daccapo tra qualche anno”, ha detto il capogruppo azzurro. Che poi si è detto fiducioso anche sul reperimento dei fondi per il nuovo palazzetto, nonsotante la scelta di appoggiarne il finanziamento sul piano delle alienazioni.

Poi, sulle critiche piovute dall’opposizione per la mancata adesione del Comune di Como al bando statale che metteva potenzialmente a disposizione 10 milioni proprio per il palazzetto, Cenetiempo ha ribattuto con un duro atto di accusa ai parlamentari del territorio (fatto salvo uno, Alessio Butti).

“E’ vero che abbiamo perso dei finanziamenti statali – ha detto – ma questo accade perché manca una classe politica rispetto ai tempi in cui il Comune aveva una rappresentanza politica a Roma aveva più voce in capitolo”.

E ancora: “Oggi purtroppo abbiamo solo un esponente di Fratelli d’italia che fa il possibile per la città, glielo riconosco. Ma sicuramete aveva bisogno di una mano in più”. Fischieranno le orecchie, probabilmente, a tutti i gli altri parlamentari eletti nel Comasco: dai tre almeno nominalmente di Forza Italia, cioè del suo stesso partito (Galliani, Ronzulli e Ravetto ora passata nella Lega), al pentastellato Giovanni Currò, fino ai leghisti Nicola Molteni, Alessandra Locatelli (ora in Regione ma prima anche brevemente ministro), Eugenio Zoffili, Erika Rivolta e Claudio Borghi che è anche consigliere comunale a Palazzo Cernezzi.

Da segnalare, infine, un passaggio particolare di Cenetiempo sul caso dei 13 tigli del lungolago che dovrebbero essere tagliati per lasciare spazio alla nuova passeggiata.

“Consigliera Lissi – ha detto rivolgendosi alla consigliera Pd che era intervenuta per chiedere di salvare le piante – forse lei non ricorderà che con i tigli il Comune ha avuto molte cause legali perché la passeggiata com’era prima era stretta e non più percorribile. Inoltre le radici avevano sollevato il manto stradale e il marciapiede e ci sono stati tanti incidenti a piedi. Se essenza arborea ci deve essere, e ci sarà, che siano i tigli o altro lo deciderà la maggioranza dopo un confronto, che per ora non è ancora avvenuto”.

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3 Commenti

  1. Se la gente inciampa nelle radici di usi il 1.200.000 euro dell’affitto di villa Olmo per alzare di 10-15 la passeggiata pedonale!!! Basta scuse per abbattere o meglio assassinare dei meravigliosi Tigli.
    Non se ne può più di tutto questo sfascio creato grazie al l’impunità sempre e comunque garantita. Se un qualsiasi cittadino danneggia un albero in un luogo pubblico come minimo paga una multa mentre se dei cantieri eterni distruggono i tigli come premio si abbattono. Pazzesco

  2. A proposito dei tigli…Ma come mai in tt il mondo , o ad es, solo a Milano, nelle città nn si tagliano gli alberi, anzi, si piantumato? Solo a Como si inciampa nelle radici?? Con tanti architetti e geometri che manteniamo in comune, nessuno è in grado di inventarsi una soluzione? Io nn sono un architetto ma suggerisco quanto visto a Marsiglia: gli alberi sono piantati a circa 15 cm sotto il livello del suolo , e così le loro aiuole, e si radici nn se ne vedono.

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