Stato del trasporto pubblico locale a Como? Discutibile, soprattutto se si guarda alla vicina Milano che con Atm sta rivoluzionando il modo di spostarsi senza l’auto (metropolitana a guida autonoma, tram su tutta la città, parco mezzi su gomma sempre più verso innovativo e green grazie all’ibrido).
A Como, Varese e Lecco la gestione del trasporto pubblico è in capo all’Agenzia regionale che però è chiamata a seguire degli indirizzi operativi che dovrebbero arrivare dai comuni capoluogo. Almeno da Como però non sembrano essere giunti suggerimenti per migliorare i mezzi pubblici in città.
A renderlo noto sono le forze di opposizione comasche – Civitas, Pd, Svolta Civica e M5s – che hanno prodotto una delibera di indirizzo proprio per chiedere al sindaco e all’amministrazione di dare nuovi obiettivi vincolanti a chi dovrà gestire il trasporto pubblico locale.
Come spiega il documento di delibera “dai verbali relativi alle Procedure pubbliche di Consultazione promosse dall’Agenzia del 24 dicembre 2018 e 20 febbraio 2019 si rileva che ‘non sono previste modifiche sostanziali al servizio di area urbana di Como’ e la sola innovazione sarebbe ‘il piazzale della stazione Como San Giovanni sarà oggetto di revisione, per il prolungamento della linea C50. E’ allo studio l’ipotesi di una navetta di collegamento tra i principali parcheggi in struttura e il centro urbano”. Inoltre nulla sarebbe stato richiesto relativamente alle caratteristiche tecniche della flotta.
Così Bruno Magatti di Civitas spiega: “Siamo convinti che la città non possa rimanere a guardare di fronte a scelte che determineranno la situazione della mobilità e del trasporto pubblico nei prossimi decenni. Sono trascorsi quasi 20 anni dall’ultimo bando e dall’ultimo ritocco al trasporto locale. Ci aspettavamo che la giunta proponesse il dibattito ma possiamo solo constatare l’inerzia”.
Gli fa eco Stefano Fanetti: “Siamo di fronte a uno schema obsoleto del trasporto pubblico, che non può più rispondere alle esigenze della città e dei cittadini. Ci sono nuove opportunità da cogliere, come la futura stazione unica di Camerlata, e problematiche progressivamente aggravatesi, come la situazione del traffico urbano, che devono essere affrontate. Inoltre penso a quartieri della città come il Bassone e Baraggia scoperti dal servizio”.
“Che sia l’opposizione a farsi carico di dare indirizzi importanti sul Trasporto pubblico Locale è indicativo di una latitanza di chi amministra – aggiunge Vittorio Nessi di Svolta Civica – La stessa latitanza che ha portato la città a sprecare due anni (e denaro pubblico) per rifare un Piano del Traffico sostanzialmente simile a quello adottato dalla giunta precedente e che, tra l’altro, non è ancora completato”.
Conclude Fabio Aleotti del M5s: “Oggi ‘pensare’ a una mobilità sostenibile non è più sufficiente. Siamo in estremo ritardo e bisogna agire, l’ambiente non ha più la capacità di autorigenerarsi sopperendo ai nostri disagi. E’ quindi essenziale una mobilità sostenibile oltre all’incentivazione del trasporto pubblico”. E uno dei punti che richiedono i firmatari è potenziare il numero di persone trasportate. “Non si può pensare al mero mantenimento degli attuali utenti ma puntare ad un ampliamento” ha aggiunto Magatti.
Cosa chiedono le opposizioni? Mezzi urbani con sistema di trazione a impatto zero e a trazione ibrida nelle tratte extraurbane ma anche la realizzazione di una rete in convalle e tra i quartieri alti mediante veicoli elettrici di piccole dimensioni. Servono inoltre mezzi super-ribassati per facilitare l’accessibilità da parte di disabili, anziani e carrozzine ma anche un sistema di pagamento digitale che utilizzi lo smartphone.
2 Commenti
L’appalto è scaduto ma è stato finora prorogato.
Buonasera,
Vogliate cortesemente verificare ma l’ appalto mi risulta scaduto da un po’ di anni, andrebbe a gara il Servizio al quale potrebbero partecipare Milano, Varese, Bergamo, Brescia…. Attendo cortesi Vostre.
Buona serata.
Cordiali Saluti.
Davide Fent