Comunque, una novità politica a Como c’è. Forse la prima, a conti fatti, in vista delle elezioni comunali del 2022.
I tre partiti dell’area centro-liberale italia Viva, Azione e +Europa uniscono le forze e lanciano “Agenda Como 2030”, una serie di spunti comuni per il rilancio del capoluogo con un vista chiaramente di lunga prospettiva.
Una discesa in campo a tutti gli effetti, insomma, di una sorta di nuovo mini-polo riformista e liberale che ha un obiettivo piuttosto altisonante: “Risollevare la città da un percorso di decadenza che da troppo tempo si sta delineando”.
Sabato prossimo, i punti dettagliati dell’intesa programmatica saranno pubblicamente svelati ma intanto Italia Viva, Azione e +Europa – che si autodefiniscono “tre forze del campo liberale, distinte sul piano nazionale ma convergenti sulla visione di città” – hanno voluto “delineare una traccia con delle possibili soluzioni a grandi problematiche del tessuto economico, sociale e territoriale di Como pre condividerla con le persone e avviare un dialogo proficuo con i cittadini, con le altre forze politiche e i gruppi civici attività in città”.
I firmatari dell’iniziativa condivisa sono Alberto Gaffuri e Barbara Ferrari per Italia Viva, Fulvio Martello e Andrea Luppi per Azioni e Francesco Cima Vivareli e Luca Monti per +Europa.
La collocazione politica del rassemblement? Non dichiarata, almeno per ora. Ma appare quantomai difficile accostare queste tre forze alla destra leghista o alla sinistra radicale, per esempio. Sembrerebbe invece – ma qui l’azzardo è tutto di chi scrive – un polo interlocutore del possibile candidato sindaco Paolo De Santis, se mai l’imprenditore comasco decidesse davvero di scendere in campo.
7 Commenti
gentile redazione, oggi Azione aveva indetto una conferenza stampa alle 10.45 in Piazza Volta. Io incuriosito mi sono recato lì ma non c’era traccia di giornalisti. Mi chiedo se è stata una scelta vostra (ed evidentemente anche delle altre testate locali) quella di non aderire all’invito oppure è Azione che non è capace di organizzare. Grazie
Domanda assolutamente lecita. La risposta è semplice: una conferenza stampa si organizza verificando la possibilità di copertura di una redazione. Non basta inviare una mail e tutto a posto, magari si crea una conoscenza. Noi non c’eravamo poiché il diritto del lavoro (sacrosanto, inviolabile) vale anche per i turni dei giornalisti. Inoltre, dal suo commento desumo che non erano presenti redazioni ben più cicce di personale rispetto alla nostra. Quindi sì, forse, il problema è la capacità organizzativa e, soprattutto, di relazione. Il giornalista non è una campanella che si suona alla bisogna. Non funziona così.
Infatti, sospettavo che fosse andata così. Spero tanto che Azione (e gli altri due gruppuscoli) abbiano imparato la lezione
Mi sembra un’ottima notizia, le tre forze liberal democratiche riformiste che si uniscono lanciano un segnale politico molto forte non solo a Como città ma a tutta la provincia. Mi auguro che altre forze si uniscano per contrastare il degrado di Como.
Non era del tutto scontato che agissero insieme ma il solo fatto che lo hanno fatto è un ottimo segnale. In città c’è un’evidente dicotomia tra consenso e idee. I partiti che hanno molto consenso, hanno pochissime idee; i partiti che invece, al momento, non sembrano avere grande consenso traboccano di idee e di voglia di fare. A parte tutto però, c’è un piccolo neo. Mancano altre forze del panorama “laico” che sarebbero assolutamente necessarie per completare un’alternativa tra un centrodestra e un centrosinistra stracotti e disuniti. I Socialisti, per esempio, potrebbero portare esperienza e garantirebbero la laicità della coalizione e il suo posizionamento nel panorama politico cittadino, i Verdi che potrebbero portare una visione della città più smart e meno condizionabile dagli interessi di categorie e, infine, Svolta civica che completerebbe il percorso iniziato quattro anni fa e affossato dalle lotte intestine al PD. Sabato mi farò trascinare dalla curiosità e andrò al banchetto a informarmi un po’. Saranno la vera novità nel panorama politico cittadino o saranno solo un aggregato di candidati di un aggregato di partiti e liste civiche? Mah….e togliamoci la curiosità.
Per chi non si ricorda o ha dimenticato, De Santis assieme al fu sindaco Alberto Botta è stato il papà delle paratie, nonchè del “disgraziato” autosilo di Piazza Amendola nonchè di tante altre cose che lascio a Voi di Comozero, se avete voglia di fare un po’ di ricerca storica, scoprire, buon lavoro!
Quando I comaschi capiranno che amministrare una città non è una questione di partiti politici, destra e sinistra o amicizie ma una questione di competenza e programmi concreti sarà comunque troppo tardi