E’ stata respinta con 49 voti contrari e 29 a favore il Consiglio regionale la mozione di sfiducia dei gruppi di opposizione eccetto Italia Viva al presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana.
Il documento sottolineava tra i vari aspetti come “l’emergenza Coronavirus ha dimostrato che la Giunta Fontana non si è dimostrata di qualità sufficiente a tutelare la salute dei suoi cittadini; le scelte di politica sanitaria poste in essere da Regione Lombardia si sono rivelate in gran parte sbagliate, d’improvvisazione a volte antiscientifiche ed opache”.
E ancora si accusava “di fronte a una sanità pubblica fortemente depotenziata […] un sostanziale immobilismo di Regione Lombardia incapace culturalmente di comprendere il ruolo della medicina di territorio, igiene e sanità pubblica, prevenzione e sorveglianza epidemiologica”.
Dai banchi di maggioranza sono stati invece difesi l’azione e le iniziative messe in campo da Regione Lombardia “contro una situazione senza precedenti e che ha colpito la nostra Regione in maniera molto più significativa e drammatica rispetto alle altre regioni italiane e agli altri Paesi europei”, mentre non sono mancate critiche al Governo nazionale con frequenti richiami “ai verbali sulla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro, ai mancati interventi da parte del Governo a sostegno di Regione Lombardia nella fase più acuta della crisi sanitaria e alla lacunosa gestione degli aiuti, nonché all’eccessivo utilizzo di decreti contenenti misure e prescrizioni spesso non adeguatamente condivise”.
Il Presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, ha sottolineato infine come il dibattito in aula, “pur nella diversità e nella contrapposizione tra le parti, è stato caratterizzato da un clima di grande correttezza istituzionale e da toni accesi ma rispettosi. Spiace invece – ha aggiunto- che all’esterno di Palazzo Pirelli uno sparuto gruppo di sedicenti rappresentanti del popolo, riuniti sotto il simbolo dei Comitati Armati per la resistenza Comunista, abbia esposto uno striscione con la scritta Fontana assassino, ennesimo episodio becero di quell’incitamento all’odio e alla demonizzazione degli avversari politici che pensavamo fosse ormai definitivamente relegato al secolo scorso. Comportamenti inqualificabili che vanno condannati da tutti, senza distinguo alcuno”