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Politica

Il Dottor Sottile Magatti serve la nuova sfiducia a Landriscina. Può accordare tutti (e Forza Italia che fa?)

E’ un accordo dal potenziale incendiario quello che si starebbe compiendo sotto (e dietro) i banchi del consiglio a Palazzo.

Dopo quella presentata da Alessandro Rapinese sarebbe in arrivo una nuova e più corposa (sia in termini documentali, cioè per quantità di testo, sia sul fronte delle ipotizzabili adesioni) mozione di sfiducia ai danni del sindaco di Como, Mario Landriscina.

L’iniziativa, portata avanti dal consigliere di Civitas, Bruno Magatti, è dalla trama assai astuta (tipico modus operandi dell’ex assessore) ed è pure ben più di un refolo gossipparo nel corridoio di Palazzo.

Anzi, vedrebbe trattative, allo stato piuttosto avanzate, tra tutti i gruppi consiliari d’opposizione con il Prof. Magatti grande tessitore.

Ah, c’è anche l’ingrediente segreto: una sapiente e piena strizzatona d’occhio, se non palese lisciata di pelo, a Forza Italia.

Comunque, con ordine.

Il documento di Rapinese, pur molto forte e decisamente solido nella sostanza politica, era già all’origine destinato a non raccogliere l’appoggio di tutta l’opposizione.

Affinché la mozione di sfiducia verso il primo cittadino approdi al dibattito in aula sono necessarie 13 firme di supporto, i consiglieri d’opposizione nel Cernezzi (considerando anche, dal gruppo misto, Ada Mantovani) sono 12.

La prima mozione ha ricevuto l’appoggio del Pd e di Mantovani (peraltro ex numero due di Rapinese). Poi stop.

Impossibile che Svolta Civica sigli il Rapi-documento, la ragione è ben nota: i rapporti tra la lista di Traglio, in particolare quelli di Vittorio Nessi, e Rapinese sono tesissimi da molto tempo (lo raccontiamo qui e qui).

L’iniziativa di Magatti  ha, pertanto, una doppia vocazione. La prima è squisitamente ecumenica: punta a unire tutte le opposizioni in nome di temi politici, giuridici e amministrativi che avversano l’operato del sindaco.

La seconda è di natura astutamente diplomatica. Come ottenere la firma mancante per arrivare a 13?

Fatale l’occhiata, politicamente languida, all’alleato discolo di Landriscina, quella Forza Italia uscita dalla giunta e sempre in bilico tra la carezza e il pugno alla maggioranza.

Quindi è una bozza molto furba quella che circola in queste ore: scritta per chi deve leggerla. E, infatti, richiamando la sostanza di molti interventi azzurri dell’ultimo anno getta gustosissime caramelle a Cenetiempo e truppa.

Le Motivazioni di carattere politico vergate nelle tre pagine avrebbe davvero potuto scriverle il capogruppo dei forzisti, si legge infatti:

“[…] il Consiglio comunale constata […] il ripetersi continuo di risposte tardive o disattese di fronte a richieste da parte di maggioranza e opposizione”, poi

“[…] il mancato coinvolgimento di gruppi di maggioranza e opposizione nelle scelte amministrative […]”, e ancora

“[…] l’assenza della rappresentanza di un gruppo consiliare di maggioranza nella compagine di governo, malgrado diversi “rimpasti” […]”, per finire in levare, col gran finale

“[…] la perdurante crisi, seppur mai conclamata, delle relazioni tra Giunta e un gruppo consiliare di maggioranza e tra i gruppi stessi di maggioranza, divenuti palesi in espressioni di voto contrario, mancata partecipazione al voto o astensione su delibere proposte dalla Giunta (Regolamento di Polizia Locale – Costituzione centrale unica degli appalti presso amministrazione provinciale – Approvazione Bilancio consolidato) […]”.

Certo non soltanto dolcetti per gli azzurri.

Le Motivazioni di carattere amministrativo pur marcando ancora come “[…] Il sindaco ha disatteso il mandato politico popolare sin dall’insediamento, attuando solo in minima parte, il proprio programma elettorale, come denunciato da alcuni componenti della stessa maggioranza […]”, spaziano poi (giusto per fare qualche esempio) tra Servizi Sociali, Villa Olmo e Polizia Locale. Segue anche un lungo e articolatissimo elenco alla voce Inadempienze.

E’ una bozza, si è detto (quindi del tutto suscettibile di modifiche da parte di ogni contributor), la cui architrave però è solidissima:

Per le motivazioni sopra riportate i sottoscritti Consiglieri comunali del Consiglio Comunale di Como […] nell’interesse della nostra Comunità e di tutti i cittadini comaschi, chiedono ai Consiglieri Comunali di condividere le motivazioni tracciate e di rendere esplicita la loro“ sfiducia nei riguardi del Sindaco Mario Landriscina. Nella consapevolezza che ciò è un atto necessario per uscire da una forma anomala di silenzio istituzionale e per sancire la chiusura anticipata di questa Sindacatura“.

Le trattative tra gruppi sono in corso.

Nelle ultime ore, tanto per dire, gli sherpa di Magatti e Rapinese si sarebbero confrontati a lungo.

Il documento è, peraltro, certamente nelle mani dei Dem, dei 5stelle, di Mantovani e di Svolta Civica. Ciascuno con la necessità di un dibattito interno, ciascuno con il proprio elenco di plausibili perplessità o richieste di modifica, vero, ma la sensazione generale è che possa, a breve, soffiare la brezza della condivisione.

E Forza Italia che fa, dunque? In uno scenario possibile (non necessariamente minoritario) i berlusconiani potrebbero metter firma al documento, spostandolo dal limbo dei desiderata all’agone del confronto reale, l’aula.

Sarebbe una decisione clamorosa e nessuno è in grado di prevedere la reazione di Landriscina ma i forzisti potrebbero, siamo sempre nel campo delle supposizioni, spiegarla così: “Firmiamo il documento per aprire il dibattito, per tracciare un bilancio dopo due anni abbondanti, per discutere davanti alla città, non per votare la sfiducia ma per parlare delle cose e di come vanno”.

Che tradotto significa: “Caro Mario, a quasi un anno dal ritiro della nostra delegazione in giunta, dopo mesi di attesa e promesse tradite senza mai la possibilità di un confronto diretto, ora tentiamo di prendere il coltello dalla parte del manico. Tu come rispondi? Trattiamo?”.

Intanto il furbissimo Magatti, se le varie delegazioni  troveranno l’intesa, potrebbe presentare il documento già durante il consiglio di lunedì prossimo.

Resta che, ancora una volta Forza Italia è (si fa) ago della bilancia. Contrappeso imprevedibile, variabile (semi)nascosta.

Vedremo. Ma, nel caso, saranno giorni divertenti. Almeno per le cronache dal Cernezzi.

Meno, molto meno, per la città.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Commenti

  1. Far parlare le cronache nostrane penso sia il desiderio di tutti i consiglieri di professione fantasmi; si rivelano sempre dopo mezzanotte.
    Leggo motivazioni invecchiate polverosamente tra scartoffie datate.
    I dolcetti per il partito sempre in attesa, diverranno salati perché la tassa sullo zucchero rischia di annullare le golosità e con le le leccornie anche i voti…

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