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In Comune un tesoro di 34 milioni inutilizzato. Tassa di soggiorno: non spesi 400mila euro

Sono emersi numeri quasi incredibili quelli emersi ieri sera in consiglio comunale, dalla discussione del rendiconto di bilancio 2018. A illustrarli (e, per le modalità, come sempre molto elogiato), l’assessore al Bilancio Adriano Caldara.

Un fiume di numeri, ma inevitabilmente l’attenzione di molti consiglieri – Ada Mantovani, Vittorio Nessi, Fabio Aleotti, Patrizia Lissi tra gli altri – si è appuntata su due cifre: quella dell’avanzo di bilancio per gli investimenti; e una, molto più piccola ma non meno significativa in assoluto, sulla tassa di soggiorno.

Caldara, infatti, ha affermato che rispetto alla prima voce, che in estrema sintesi indica la somma a disposizione nella cassaforte di Palazzo Cernezzi ma non spesa, si arriva alla astronomica cifra di 34 milioni per il 2018. Trentaquattro milioni di euro pronti per essere investiti sulla città e invece rimasti nei forzieri del Comune.

“Raggiungiamo i 33-34 milioni per gli investimenti – ha confermato l’assessore – Una cifra importante di cui però, dopo l’approvazione del rendiconto, già dal mese di luglio si potrà riparlare. Da cosa deriva il mancato utilizzo? Da tanti fattori: la lentezza di utilizzo, le difficoltà operative e procedurali, i tempi lunghi tra gli accertamenti in entrata e i tempi di spesa, anche per le normative. A volte non riesci a far combaciare le cose nello stesso anno finanziario. E poi, ma di questo mi sono anche assunto la mia parte di responsabilità, anche l’approvazione del bilancio preventivo a marzo inoltrato non aiuta”.

Ma un altro capitolo ha destato polemiche e attenzione: il dato, come si diceva, della tassa di soggiorno 2018. Ebbene, in questo caso, l’assessore al Bilancio ha ammesso che rispetto a un introito di un milione e 112mila euro, la somma effettivamente spesa è stata di soli 713 mila euro. Dunque con ben 400mila euro finiti nel calderone dell’avanzo vincolato, senza una ricaduta sulla città. Arriverà, ma per la Como turistica il sapore di beffa è forte.

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5 Commenti

  1. La domanda non è perché tutto questo successo ma Cosa si può fare perché questo non succeda ancora. Ma non mi sembra all’ordine del giorno una discussione simile

  2. Certo che se ogni gara d’appalto finisce in Procura o al TAR sarà ben difficile spendere tutti quei soldi, e nel frattempo, il patrimonio pubblico va in rovina o crolla per le mancate manutenzioni…..

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