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La Lista Rapinese boccia la mozione per salvare i ciliegi. Ma scoppia il caso sul parere della Soprintendenza

Con 17 voti contrari al documento (tutta la Lista Rapinese Sindaco) e 12 a favore (i gruppi di minoranza), in consiglio comunale a Como è stata bocciata la mozione trasversale delle opposizioni con cui si chiedeva lo stop al taglio dei ciliegi di via XX Settembre.

A illustrare la mozione è stato il capogruppo del Pd Stefano Legnani: “Nessuno qui è un esperto agronomo e non entriamo nella valutazione di chi ha fatto le analisi, anche se abbiamo letto anche pareri diversi. Ma perché sul lungolago i tigli sono stati sostituti con altri tigli e a Villa Olmo sono stati ripiantati olmi? In via XX Settembre i ciliegi contribuiscono all’aspetto caratteristico della zona, quindi noi chiediamo a sindaco e giunta una sospensione e una rivalutazione sulla sostituzione dei ciliegi con i peri”.

Sulla stessa linea la collega Patrizia Lissi che ha sottolineato “il valore storico, simbolico e di affezione di quei ciliegi. Altrimenti non ci sarebbe stata tanta gente a mobilitarsi”.

Il consigliere di Svolta Civica Vittorio Nessi ha invece rimarcato che “rispetto a cittadini che chiedevano ascolto e incontro, si è risposto con ‘io me ne frego’. Una caratteristica di questa amministrazione, che erige un muro, costruisce una barriera e costruisce un nemico. Finiamola di prendere in giro, usare il dileggio e creare cause pendenti che avvelenano l’anima”.

Giordano Molteni (Forza Italia) ha respinto le accuse che a protestare, sui vari temi aperti in città, siano sempre le stesse persone, come affermato anche ieri sera dal sindaco: “Non è affatto vero, non mi pare proprio: sono soltanto cittadini. E un sindaco dovrebbe dare attenzione a loro, non ai followers sui social”.

Il consigliere di Forza Italia, Alessandro Falanga, ha invece chiesto lumi sulla data del parere con cui la Soprintendenza ha autorizzato il taglio dei ciliegi. E’ emerso che nel giorno del primo abbattimento previsto (il 17 novembre scorso) l’atto sarebbe stato mancante, finendo per ‘apparire’ soltanto diversi giorni dopo, forse addirittura il 29 novembre successivo.

Dal canto suo, il sindaco Alessandro Rapinese – dando parere negativo sulla mozione – ha rimarcato che “è stata fatta un’istruttoria completa con il parere di un’agronoma esperta, l’unica che si poteva esprimere perché è il suo lavoro. C’è stata una delibera approvata mesi fa e regolarmente resa pubblica. C’è un contratto in essere con l’azienda, che è anche fornitrice dei peri, che non saprei proprio come interrompere anche in base al codice degli appalti. Inoltre, la fioritura dei ciliegi, se tutto va alla stragrande e non piove, dura al massimo 14 giorni cioè il 3% della durata di un anno. Nel 97% dell’anno non c’è un petalo”.

Alla fine, come detto, il voto che ha bocciato la mozione. L’ultima parola, insomma – dopo la sospensiva sui lavori arrivata lo scorso sabato – spetterà al Tar, quando si entrerà nel merito.

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