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“La Lombardia non sia ricordata come un lazzaretto”. Scuola, trasporti, brand, fontalieri: le proposte Pd

Attenzione ai ritorno dei bambini a scuola, trasporto pubblico sicuro, rilancio del brand “Lake Como” sul fronte turistico. Sono queste alcune delle proposte del Pd per una ripartenza del territorio, a emergenza finita o almeno fortemente attenuata.

Scuola e istruzione: “Basta “classi pollaio” e scuolabus sovraffollati”

“I bambini devono tornare al centro del dibattito sia nazionale che locale in questo momento di incertezza – spiega il segretario – per loro deve esserci un ritorno in aula sicuro. A settembre evitiamo quindi le pericolose “classi pollaio”. Servono poi nuove modalità e risorse per il trasporto scolastico. A bordo degli scuolabus devono esserci posti separati. Dobbiamo anche pensare a un modo per predisporre entrate a scuola scaglionate per limitare contagi involontari”.

“Prima del ritorno in classe, però, ci sono due questioni importanti da affrontare – aggiunge Broggi – le scuole dell’infanzia hanno perso mesi di rette e rischiano la chiusura. Governo e Regione Lombardia liquidino subito i contributi ordinari alle singole scuole, senza tagli e senza attendere l’autunno. Si istituisca un fondo d’emergenza per evitare la chiusura degli istituti rimasti senza rette. Non possiamo perdere un presidio sociale ed educativo cruciale come gli asili. Pensiamo anche a un fondo di sostegno per le famiglie che non potranno permettersi il costo dei campi estivi. Questo diverrà più oneroso con un probabile aumento del personale in osservanza alle contromisure anti-Covid”.

Trasporti: “Una nuova mobilità: smart, sicura e a misura di lavoratore”.

“La nuova mobilità dovrà essere più smart per tutelare la salute di tutti. Sarà fondamentale che tutta la rete su ferro e su gomma venga sincronizzata con gli orari adottati nei luoghi di lavoro per evitare attese inutili e pericolose – continua Broggi – ai capolinea e nelle stazioni principali servono distributori di mascherine e gel igienizzante imprescindibili per ridurre il rischio su mezzi chiusi e dallo spazio limitato. Dobbiamo incoraggiare l’uso di app tra gli utenti per l’acquisto di biglietti, a cura delle aziende di trasporto ma anche di Regione Lombardia, in modo da ridurre il contatto con personale di bordo e rivenditori”.

Turismo: “Bonus per aziende e lavoratori. Rilanciamo il brand Lake Como”

“Il Coronavirus è arrivato in un momento estremamente favorevole per il settore turistico sul lago di Como. Ma non possiamo lasciare che il lavoro di anni venga spazzato via in due mesi – continua il segretario – serve tutto il sostegno possibile tramite bonus dedicati per aziende e lavoratori del settore”.

Oltre al sostegno economico, però, secondo Broggi la ripresa sul lago di Como deve puntare anche sulla promozione del territorio e su nuove infrastrutture: “La Lombardia non può essere ricordata come un lazzaretto. Serve un piano di rilancio del brand “Lake Como” che torni ad attirare visitatori. Dobbiamo poi accelerare sulla variante della Tremezzina e potenziare il trasporto lacuale. Rilanciamo anche il concetto di “ospitalità diffusa” recuperando le antiche strutture del nostro territorio che, un domani, potrebbero ospitare tantissimi visitatori”.

Comuni: “I sindaci, sul fronte dell’emergenza: servono risorse per affrontare le difficoltà del futuro”

“Un altro tema è sicuramente la diminuzione delle entrate provenienti dai tributi comunali. Dovrà quindi essere garantita la libertà di utilizzo dell’avanzo di amministrazione per favorire l’equilibrio in parte corrente e investimenti in conto capitale” spiega il segretario dem.

Frontalieri: “Serve impegno dal Governo per garantire il ritorno alla normalità per i frontalieri”

Da settimane i nostri frontalieri vivono pesanti disagi dati dalla chiusura dei valichi tra Ticino e provincia di Como. Molti percorrono lunghissime distanze per arrivare ai passaggi di frontiera aperti per poi rimanere bloccati in coda – continua Broggi – il Governo è in contatto costante con Berna per sbloccare la situazione. Molti valichi stanno riaprendo. Ma è necessario fare di più nell’immediato: andare al lavoro non può continuare ad essere un incubo”.

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