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L’assalto di Rapinese al Carducci: “Li spazzerò via, non ne resteranno le briciole. Pronto a revocare l’Abbondino d’Oro”

Nuovo pesantissimo affondo in consiglio comunale da parte del sindaco di Como Alessandro Rapinese contro l’Associazione culturale Carducci. La discussione si è sviluppata attorno alla recente sentenza della Corte d’Appello con cui è stato stabilito che l’associazione – almeno per i due locali comunali effettivamente in uso – non deve pagare le bollette arretrate per 118mila euro, sulla scorta degli accordi risalenti addirittura a quasi un secolo fa.

Ma onestamente il tema pratico-burocratico è passato largamente in secondo piano di fronte alla questione politica lanciata dal sindaco nella discussione con violenza verbale estrema. Rapinese, infatti, si è espresso nei termini seguenti rilanciando l’obiettivo di cacciare dal palazzo di viale Cavallotti l’associazione.

“Noi non dobbiamo negoziare – ha detto Rapinese – l’associazione dobbiamo spazzarla via dalle proprietà comunali di riffa o di raffa. E dovrà rispondere del fatto che, mettendo dei lucchetti alla porta (nei giorni turbolenti del tentato sfratto di forza da parte del Comune ndr), ha privato il Conservatorio di spazi senza un perché, rischiando di far perdere i fondi ministeriali ottenuti. E se c’è un responsabile è chi ha pretestuosamente invaso quegli spazi”.

E ancora, sempre parlando in consiglio comunale dell’Associazione Carducci: “Non ha più diritto a un centimetro quadro e quando passo lì davanti e vedo le auto parcheggiate mi ribolle il sangue”.

Per concludere Rapinese ha ribadito il concetto più estremo già espresso prima: “Fosse anche l’ultima cosa che farò, spazzerà via da lì e lì del Carducci non resteranno nemmeno le briciole. E valuterò bene se revocare l’Abbondino d’Oro (massima benemerenza cittadina assegnata dall’amministrazione, ndr) all’associazione”.

AGGIORNAMENTO:

“Rapinese ha superato ogni limite, non è con le minacce che si governa. Usa i comaschi come bersaglio delle proprie frustrazioni”

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