RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Politica

L’attacco in tv del sindaco all’ex ospite del campeggio: polemiche di fuoco. Le repliche di Fabio e Pd

Innesca polemiche e reazioni il trattamento riservato dal sindaco Alessandro Rapinese a un telespettatore intervenuto in diretta a Etg+ sindaco ieri sera, per la precisione l’ex ospite del campeggio di via Cecilio definitivamente chiuso il 7 gennaio scorso, Fabio Rossi (qui video e articolo). Innanzitutto è lo stesso Rossi, oggi, a replicare al primo cittadino. “Il sindaco si è sentito offeso nel momento in cui gli ho chiesto se si ritenesse una persona onesta. Una semplice domanda senza offese e senza secondi fini. Era solamente per capire se in coscienza le sue azioni siano, dal suo punto di vista, corrette – dice Fabio Rossi – Dal mio no! Ho sempre compreso le motivazioni della chiusura del campeggio, era giusto intervenire. Ma all’interno della struttura, oltre che esserci le persone che portavano avanti l’attività, c’erano anche oltre 70 persone oneste che pagavano regolarmente l’affitto”.

“Ieri Rapinese mi ha accusato di sparare numeri a caso – continua Rossi – Che ci faccia vedere i resoconti del sopralluogo effettuato dai Vigili Urbani nella struttura a fine gennaio. Vediamo chi spara numeri a caso. Io ci vivevo, avevo contatti quotidiani con le persone all’interno, so quanti eravamo”.

Sulla rivendicazione di Rapinese di “aver risolto un problema”, l’ex ospite del camping ribatte che “se per lui mettere nelle condizioni famiglie di non avere più una sistemazione abitativa (se pur non a norma) è risolvere i problemi…Nel ventennio fascista risolvevano i problemi così: li mettevano nelle condizioni di non apparire più. Per fortuna si è limitato a questo e non a qualcosa di peggio come si faceva una volta”.

Infine, un altro passaggio: “Ma qualcuno di chi sta leggendo pensa seriamente che se avessimo avuto la possibilità di avere 4 muri di cemento ed un tetto sulla testa avremmo preferito continuare a vivere in una roulotte fredda e piccola? Siamo (eravamo) per la maggior parte dei lavoratori con stipendi dignitosi, io per una “casetta” spendevo 450 euro al mese più le utenze. Non potevo permettermi un appartamento? Peccato, purtroppo, che con un contratto precario nessuno ti dà una casa in affitto. Il sindaco si è lamentato del fatto che Como non può accogliere tutti, ma non siamo la nazione che sta accogliendo ed aiutando le persone più bisognose? Con orgoglio, sottolineerei. E lui non può occuparsi di 25 persone (gli ultimi a restare senza aver trovato soluzioni alternative) ? Come disse Totò: ma mi faccia il piacere! Ma non finisce qui”.

Sullo stesso tema e sulla lite televisiva interviene anche il Pd di Como con una nota firmata dalle consigliere Patrizia Lissi ed Eleonora Galli che pubblichiamo di seguito.

Nella serata di ieri, a ETV, abbiamo assistito all’ennesima triste sceneggiata del sindaco, abile come sempre a distorcere la realtà e incapace di avere un confronto civile e costruttivo. Come già espresso nei giorni scorsi, la chiusura del camping No Stress ha gettato sulle strade di Como persone che hanno sempre e regolarmente pagato un affitto per permettersi un piccolo alloggio all’interno del campeggio ma che, purtroppo, non sono riuscite a trovare una soluzione alternativa dopo l’ordinanza del Comune.

Prima di tutto, come sempre, è la narrazione del primo cittadino a lasciare basiti. La decisione di chiudere il camping è stata presa in seguito a un incidente, che ha causato l’intossicazione di un uomo da monossido di carbonio. Se ciò non fosse accaduto, probabilmente, a oggi nessuno si sarebbe sognato di far cessare l’attività. Rapinese, dunque, non si prenda meriti su una situazione che non ha assolutamente sistemato. Sono parecchie le persone che sono state fortemente penalizzate dal provvedimento e che hanno ricevuto aiuto solo dai volontari (tra cui anche Lissi) da un anno al fianco degli inquilini del campeggio,

Sorprende, poi, che il sindaco, agente immobiliare, non conosca la situazione della propria città, in cui gli affitti sono sempre più alti e nella quale, di 39 appartamenti in cui era stata prevista manutenzione straordinaria già dalla passata Amministrazione, a oggi, si è intervenuti solo in quattro. Tra l’altro, esistono strutture in via Conciliazione e via Sacco e Vanzetti che erano destinate proprio all’emergenza abitativa e che sarebbe il caso di riaprire.

Stupisce poi come il sindaco non sappia, o finga di non sapere, che non basta lavorare, avere un reddito e impegnarsi per trovare un appartamento. Il problema non è avere un impiego o cercare casa fuori dalla città: senza un lavoro a tempo indeterminato nessuno concede contratti di affitto. E questo è il più grande ostacolo che i residenti del camping, pur lavorando, si sono trovati ad affrontare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

15 Commenti

    1. Bravo “Cali”. Rapinese ha riportato la legalità… bello fare il tutore dell ordine e del diritto col il sedere sottocoperta al caldo… ti auguro di non trovarti mai con l esigenza di dover contare sulla pietas..

        1. Se fosse scoppiato un incendio e capitato un morto? Se fosse accaduta una sparatoria? Se avessero spacciato droga? Essendo il campeggio di proprietà del comune sarebbe stata responsabilità penale del sindaco che proprio per pietà di giustizia lo ha chiuso. Tutti coloro che dicono di essere rimasti senza dimora da un giorno all’altro sono bugiardi! 1 un campeggio non è una casa 2 l’illegalità durava da anni, ANNI! Di tempo ce n’è stato tanto per trovare altri luoghi in cui andare.
          Vergognatevi di difendere l’illegalità.

          1. Unica cosa che non c’è stata”una sparatoria”.Se legge i giornali o guarda la TV , dovrebbe sapere cosa ne sono successe in questi anni.Struttura aperta da marzo 2019.Chi ha firmato per l’apertura del campeggio?Controlli a chi a suo tempo avrebbe dovuto farli?O ha funzionato a mazzette?Resta il fatto che le persone che ci abitavano pagando profumatamente l’affitto e le utenze non hanno potuto prendere la residenza a Como(il camping è territorio di Como).Alcuni sono andati all’ anagrafe in comune a Como per la residenza c/o casa comunale o fittizia,non c’è stato verso.Gli hanno dato dei barboni,dei poveracci sui giornali ecc…la Coscienza dove è finita?Il male non si augura a nessuno, arriva da solo,tempo al tempo tutto ciò che fai torna.Ho conosciuto Persone Bellissime lì,ognuno ha la propria storia.Umanita` Empatia Zero.Sindaco un po’ di Umiltà e Rispetto.(Le ricordo che essere un’autorità è ben altra cosa dai comportamenti e toni che Lei usa in molte occasioni),visto il ruolo che gli hanno conferito i Comaschi.L’arroganza non serve e nemmeno fare togliere i collegamenti se non sono di suo gradimento.La Città e dei Cittadini e Lei come sindaco li deve rappresentare.Non mi pare lo faccia.Sarebbe buona cosa aiutare chi non ha trovato una locazione,non le costa nulla visto la sua precedente professione.Conosce molta gente un piccolo gesto che gli costa?Sarebbe bello leggere qualcosa di positivo nei confronti di chi non ce la fa`.A volte sindaco dà l’impressione che le piaccia mettere a terra chi già lo è!Si ricordi che più si crede di essere sul piedistallo rispetto ad altri e più male ci si fa’ quando si cade.Un’abbraccio forte e sincero ai “campeggiatori, turisti non per scelta” !!!

    2. Ma lei sa di cosa sta parlando?? Nessuno mette in discussione il fatto che il campeggio, gestito così no poteva stare aperto… Ma qui si sta parlando di PERSONE!! Che, come me, in mese ci siamo ritrovati in mezzo alla strada!! Ma noi dobbiamo pagare le colpe delle varie amministrazioni e della gestione di chi ci forniva le abitazioni???
      Provi a mettersi nei nostri panni e vediamo poi come la pensa…

      1. Non sono abitazioni, ma un campeggio.
        Non per niente le precedenti amministrazioni hanno perso le elezioni.
        Di tempo per trovare altri alloggi ce n’è stato tanto, voi non pagate gli errori degli altri, ma pagate le conseguenze dell’accettazione di uno stato di illegalità che Rapinese ha sistemato.

        1. Io sono sicuro che tu sarai il primo che quando vedrà uno degli ex ospiti dormire sotto i portici di San Francesco dirà che è una vergogna. Però in un libero mercato, non è detto che si trovi qualcuno che ti affitta una casa, anche avendo i soldi. E quindi che si fa? Chi va a dormire in strada non va bene, chi trova una soluzione alternativa (il camping) non va bene, allora mi chiedo, qual è la soluzione di calibancove? “Che si trovino una casa”, finché non esiste obbligo per i proprietari di affittare, NON è una soluzione valida. Resto in fiduciosa attesa di come si concili la legalità con la soluzione del problema.

        2. MA COSA CASZO STAI DICENDO????
          Non conosci nessuno delle persone che abitavano all’interno del campeggio!!! Il 90% lavoratori ma, purtroppo con un contratto a tempo determinato e quindi senza possibilità di affittare un appartamento!!!
          PRIMA DI APRIRE BOCCA (O SCRIVERE) siate sicuri di come stanno realmente le cose!!
          Se vuoi ci incontriamo e ne discutiamo… Magari vedrai le cose in maniera differente…

        3. Calibancove… Sei uguale a lui… Ti auguro tutto il bene del mondo…
          Ma ti auguro anche un momento di grave difficoltà e ritrovarti di fronte uno come Rapinese!!! Forse ti renderai conto!!!!

    1. È questo il tema! Come mai con tante case popolari sfitte, ci sono persone che dormono in una roulotte? La risposta di tutte le Amministrazioni è che anche le case popolari non sono a norma e devono essere rese agibili. Allora la domanda è un’altra, come mai nel corso degli anni sia le Giunte di destra, sia quella di sinistra (è stata una sola), sia Rapinese Sindaco non hanno voluto rendere agibili queste case? Perché il problema delle case popolari è il criterio della loro assegnazione. Appena si mettono a gara, vincono le famiglie degli immigrati di ultima generazione. C’è sempre uno più povero o che ha più figli o che altrimenti non si sa dove metterlo. L’Amministrazione di sinistra ha preferito non prestare il fianco alla propaganda della Lega, se l’immagina, “le case popolari ai negher e non alle famiglie comasche povere”. Le Giunte di destra hanno preferito non perdere l’opportunità della loro solita propaganda e poi chi li avrebbe sentiti gli elettori proprietari delle tante case fatiscenti (chissà se sono a norma 😊) affittate a prezzi altissimi a immigrati regolari e non? E Rapinese Sindaco cosa fa? Cede all’ALER? Dà la colpa a quelli di prima? O in una vita precedente ha fatto l’Agente Immobiliare? Mah….

Lascia un commento

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo