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Fanetti e la lettera degli autisti Asf: “Nuovi assunti, stipendi a 1.100 euro e lavoro pesante. In 5 anni azienda a rischio”

Il capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Cernezzi, Stefano Fanetti, ieri sera ha letto in consiglio comunale un documento scritto da un gruppo di autisti Asf, l’azienda del trasporto pubblico a Como e provincia, dopo che l’8 aprile scorso si era svolto un incontro anche con la candidata sindaco Barbara Minghetti.

Le osservazioni degli autisti Asf sono più amare che polemiche e fotografano ancora una volta (esattamente come la ripetuta ricerca dell’azienda di 25 autisti, anche con benefit per gli under 36) l’enorme difficoltà dell’azienda a trovare e poi anche a trattenere nuovo personale di guida, a causa anche delle condizioni economiche e del lavoro certamente molto impegnativo.

Di seguito, riportiamo il testo integrale letto da Fanetti ieri sera in aula, il quale peraltro ha sottolineato come “al di là del giustissimo obiettivo di voler rafforzare e potenziare il trasporto pubblico, creando magari anche nuove linee, è oggi urgente prendere in considerazione la realtà di fatto del settore e dell’azienda, che è quella descritta dal documento”. Ecco, dunque, il testo.

Apprendiamo dai mezzi di informazione che è in fase di approvazione il nuovo piano del traffico per la città di Como e leggendo la notizia emerge che saranno attuate due nuove linee di trasporto pubblico, in direzione Senna Comasco e Montano Lucino. Ottima notizia! Se non facesse emergere la totale mancanza di conoscenza della problematica che sta attraversando Asf data dalla cronica mancanza di personale, situazione che peggiora di giorno in giorno con il continuo esodo di autisti che rassegnano le dimissioni.

La situazione in parte viene affrontata dai media locali ma va approfondita, altrimenti non si ha l’idea del futuro che si prospetta per il trasporto pubblico locale.

Il nodo cruciale della problematica è la qualità della vita di un autista ma soprattutto il salario di ingresso dettato dal contratto nazionale scaduto da ormai sette anni. Asf, privatizzata nei primi anni 2000, inizia ad operare con il nuovo piano industriale nel 2008, attuando nuove turnazioni e una serie di strategie industriali. Asf ottiene ottimi risultati economici che comportano, però, l’abbassamento del costo del lavoro a scapito di tutti i dipendenti, disdicendo la maggior parte degli accordi integrativi frutto di anni di contrattazioni di secondo livello, trattamenti che quindi non vengono più erogati per i nuovi assunti, creando di fatto un divario tra chi questo “diritto” l’ha acquisito (personale anziano) e chi entra in azienda.

La conseguenza è che lo stipendio di un nuovo assunto non supera la somma di € 1100,00 e considerando la concentrazione di lavoro e la scarsa qualità della vita legata ad esso ne deriva che, se non si interviene trovando a breve una soluzione, entro i prossimi cinque anni l’azienda non sarà più in grado di effettuare il servizio.

Questa previsione purtroppo non è fantasiosa ma esistono documenti redatti dagli stessi responsabili delle risorse umane del Gruppo Arriva, società di cui fa parte Asf, che prevedono e confermano ciò. Asf sta affrontando la problematica cercando di fidelizzare gli autisti con assunzioni di miglior favore agevolando i potenziali candidati nei nuovi concorsi: purtroppo ad oggi i risultati non sono sufficienti. In questi giorni c’è una trattativa in corso rivolta a ciò per cercare di migliorare la situazione ma la distanza tra domanda e offerta è ancora considerevole.

Questa lettera e tutta la situazione descritta hanno lo scopo di stimolare l’attenzione di chi governa questa Città sul servizio di trasporto pubblico perché Como ne ha un’enorme necessità, e ancor più avrebbe bisogno di aumentare l’offerta e la qualità della mobilità cittadina. Per far ciò non si può pensare che avendo privatizzato il 49%, la politica possa chiudere gli occhi e ricevere solo il dividendo.

Sarà nota a tutti voi la situazione delle corse non effettuate, nonostante le molte ore di straordinario del personale. Studenti, lavoratori e tutte le fasce più bisognose lasciate a piedi da un servizio ormai non più affidabile.

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Un commento

  1. Cari Italiani, fativi due conti e pensate al rapporto di stipendio fra autisti Asf e quello dei politici, poi tenete conto delle responsabilità oggettive di queste categorie. I primi rischiano in prima persona nel traffico con decine di persone, i secondi spesso inutili e assenteisti se non dannosi………. tutto questo vi sembra equo?.

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