C’è un appuntamento (semi)misterioso, domani alle 18, da un notaio di Como. A una scrivania dovrebbero sedersi i componenti – eletti e non – della lista civica “Insieme per Mario Landrisina”, il soggetto che ha contribuito assieme ai partiti tradizionali del centrodestra a far eleggere l’attuale sindaco di Como.
Che cosa debba essere ratificato o addirittura nascere ex novo domani pomeriggio, però, è ancora abbastanza nebuloso. La tesi più accreditata, tenendo conto dell’estremo riserbo in cui è stata mantenuta l’operazione, è che l’aggregato di persone e personalità nato alla vigilia delle elezioni comunali del 2017 voglia trasformarsi in qualcosa di più solido e strutturato. Un’associazione con un suo statuto, probabilmente.
Nel caso questa fosse la “pista” giusta, resterebbe da chiedersi il perché “Insieme” – pare soprattutto sotto la spinta dell’assessore al Personale, Elena Negretti – voglia compiere questo passo. E qui le ipotesi si fanno più sfumate e molto meno certe.
Da un lato, c’è chi prefigura addirittura il primo passo per consolidare il gruppo più vicino al sindaco e – tenendo conto che lo stesso Landriscina ha già detto, in un intervista su queste pagine, di non volersi ricandidare alla scadenza del mandato – magari fungere da “incubatore” per una successione al “soglio comunale” nel 2022. Fantapolitica? Probabilmente sì, se non altro perché 4 anni in politica sono lunghissimi e il mondo può capovolgersi, come testimonia – in tutt’altro campo – la parabola di Matteo Renzi che portò il Pd al 40% nel 2014 salvo trovarsi oggi con un partito dilaniato e ridotto ai minimi termini a livello nazionale.
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L’altra ipotesi – ma sempre di rumors si tratta – vorrebbe interpretare la mossa come un tentativo di rinsaldare la lista che, soprattutto tra i 4 eletti in consiglio comunale, avrebbe registrato negli ultimi mesi segni di insofferenze e malumori in particolare per lo scarso coinvolgimenti nelle decisioni politico-amministrative (sui 4 consiglieri eletti, Franco Brenna, Elena Maspero, Sabrina Del Prete e Davide Gervasoni, soprattutto quest’ultimo – a destra, nella foto sotto – sarebbe il più inquieto). Domani, però, davanti a un notaio tutti i membri di “Insieme” dovrebbero sottoscrivere l’adesione alla nascitura associazione. Dando dunque prova di coesione o – in caso di defezioni – rendendo palesi incrinature singole o di gruppo. Tanto che, nel caso questa seconda ipotesi domani si manifestasse, l’appuntamento dal notaio potrebbe persino slittare o essere annullato.
Per capirne di più, basterà aspettare le 18 del 22 maggio.
2 Commenti
quattro anni potranno essere pure considerati lunghi per prevedere e realizzare cambiamenti o risoluzioni positive pwer i molti problemi di Como ,
ma ..ma !!! se ci soffermiamo sulle cose fatte per adesso da inizio mandato ,allora e’ li che diventa critica una valutazione reale !!!!!
Poi le varie formazioni politiche che si vorranno formare internamente per la governance del Comune di Como …poco a noi interessa .
ma per favore ……