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Attualità, Politica

Locatelli (Lega), quel documento contro accoglienza e dormitorio: il Consiglio comunale boccia. E perde il cofirmatario

Un voto favorevole, 27 contrari. E una firma persa sul documento che avevano presentato insieme con Alessandro Falanga (Noi con l’Italia). Non è andata bene questa sera alla Lega e alla consigliera Alessandra Locatelli, in Consiglio comunale a Como. Il tema è pesante, da sempre, per tutte le amministrazioni: minori non accompagnati, accoglienza e dormitorio. Con ordine.

“Si sta riproponendo il tema degli arrivi sul nostro territorio di minori stranieri non accompagnati e di gli adulti che arrivano coi barconi, naturalmente, con gli sbarchi che poi arrivano in modo illegale. Detto ciò, alcuni sono richiedenti asilo altri ricevono altri ‘status’, vorrei assicurarmi che sul nostro territorio non vengano aperte altre strutture, nuovi punti di riferimento che possano attirare ancora un numero maggiore di persone, anche perché stiamo per affrontare mesi difficilissimi che vedranno cittadini comaschi a lottare per pagare le bollette, per andare a mangiare in alcuni casi. Quindi mi auguro che non ci siano altre strutture sul nostro territorio che possano attirare”.

Così Locatelli aveva presentato l’Ordine del Giorno che impegna a “non realizzare nuove strutture per l’accoglienza di minori o adulti richiedenti asilo e/o nuovi dormitori”

La prima replica, tecnica, è stata di Vittorio Nessi (Svolta Civica) che ha parlato di questione “pregiudiziale”. Secondo il consigliere infatti l’Ordine del Giorno di Locatelli non aveva senso di essere in relazione alla discussione in corso, il Dup (Documento Unico di Programmazione). Poiché, ha spiegato, “il Dup non prevede la realizzazione di nuovi asili o dormitori”. Insomma, nessuna condizione per discuterne. Ma poi, sentito il parere del Segretario generale, l’obiezione non è stata accolta in Aula.

Quindi è intervenuta Barbara Minghetti (Svolta Civica): “Quando ho letto pensavo a un errore perché non avrei pensato a una cosa così dura e così forte: “non realizzare nuove strutture per l’accoglienza di minori e di richiedenti asilo”. Quindi ho proposto un altro Ordine del giorno che dice esattamente il contrario, cioè di realizzarli qualora se ne ritrovi la necessità. Devo dire che nel Dup c’è un obiettivo operativo che parla di razionalizzazione degli interventi e dei costi per la collettività per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati. Quindi presumo ci siano studi e analisi della situazione, che ci è anche stata descritta critica e difficile, che potrebbe portare magari all’apertura di un centro di accoglienza per bambini. Non è giusto escluderla in maniera per me anche violenta. Stiamo vedendo cosa succede nel mondo con le guerre. Come si fa a dire “non” in modo così forte?”.

Ha replicato brevemente Locatelli: “Il Comune di Como fa già tantissimo per l’accoglienza in termini di dormitorio. Anche quando c’è stata l’emergenza Ucraina ho sentito che si sono dati da fare e hanno dato, oltre che risorse, una grande mano per coordinare l’accoglienza di famiglie e strutture. Credo che da questo punto di vista non si possa dire niente, cioè tutto quello che può essere fatto è stato fatto. Dopodiché dobbiamo pensare anche ai nostri cittadini”.

Ribatte ancora Nessi: “Molto campagna elettorale. Questo Ordine del Giorno è contra legem, perché l’accoglienza dei minori è obbligatoria. Parliamo di un tema complesso che interpella umanità. Su questo vorrei ricordare che a qualsiasi essere umano, regolare o irregolare, sono dovuti cibo, trattamento sanitario e assistenza al dormitorio laddove ci siano pericoli legati all’emergenza freddo. Non perdiamo la nostra umanità, la nostra cultura cristiana e i nostri valori”.

Il consigliere Legnani del Pd ha poi invitato a esaminare il problema “nella sua reale complessità, senza apriorismi”. Mentre Giordano Molteni (FdI, ex candidato sindaco del centrodestra), ne ha fatto “una questione morale con me stesso. Ho passato la mia vita a occuparmi degli altri (è medico, Ndr) è non mi sono mai posto questione se nella notte venivo chiamato in sala operatoria per operare una persone comunitaria o no. Arrivavano senza nome e senza cognome e operavo. Non sono d’accordo con il consigliere Locatelli. Vorrei dire una cosa al Consiglio comunale: nessuno, nessuno, nessuno mette i figli su una barca a meno che l’acqua non sia più sicura della terra. Spero sia passato un messaggio, che mi fa venire la pelle d’oca”.

Sono poi seguiti altri interventi.  Tra questi, clamoroso, quello del consigliere Falanga, sottoscrittore dell’Ordine del Giorno con Locatelli. “Quando ho sottoscritto non ho letto negatività, anche perché ritengo che tutte le persone in difficoltà devono essere aiutate. E’ chiaro però che esiste un problema, tutti i territori devono trovare delle soluzioni. Ritiro la mia firma”.

Quindi è intervenuto il sindaco Rapinese definendo “confusionario” l’Odg. Poi ha aggiunto: “Non facciamoci prendere in giro da chi millanta situazioni non veritiere, e basterebbe una normativa nazionale chiara. C’è un aspetto importante di umanità nei confronti delle situazioni di persone che hanno bisogno. I numeri dicono che la quantità di gente che viene in Italia a prenderci in giro è elevatissima. Ma non è colpa loro, li capisco bene, lo farei anche io. Il problema è che la nostra Repubblica non si dota di quegli strumenti opportuni per fare verifiche istantanee come accade in Svizzera. C’è chi sostiene che non esistano confini e che nessuno sia straniero, su questo tema, fino all’ultima goccia di sangue dirò che non sono d’accordo. Sapete bene qual è la mia posizione sul dormitorio, in maniera chiara. Oggi i posti disponibili nei dormitori sono 9, real time. Devo dire che se questo Odg avrà un parere contrario lo avrà anche il 26, se non vi scoccia. Perché si vede che è nato in reazione a un documento sbagliato ed è sua volta sbagliato. Non farciamo il Dup di documenti e banalità. La Norma nazionale va rivista. Per quanto riguarda il dormitorio rivedetevi le mie posizioni, sempre nette e chiare però su questo Odg, il parere è contrario”.

Poi il Consiglio ha votato: 1 favorevole, 27 contrari (28 votanti). Documento bocciato. Risultato politicamente significativo.

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6 Commenti

  1. alla laicissima +Europa piacciono i santi
    Il giorno dopo il tentativo, bislacco ma bloccato, di un ex ministro nonché assessore regionale alla “solidarietà sociale” di impedire per il futuro nuovi ricoveri in città per “minori non accompagnati”, a Como, un’altra Como festeggia composta e distratta un santo, di cui non sapeva nulla.
    Si chiama Scalabrini. Un prete, poi vescovo. Monsignor Giovanni Battista (voce di Dio che grida nel deserto). Vissuto nell’800, morto all’inizio del 900.
    In quel periodo milioni di italiani, con le valigie di cartone, emigravano per mere ragioni di sussistenza. Ragioni economiche. Milioni verso l’America. Orme tardive di Cristoforo Colombo…
    Quel prete si era dedicato agli emigrati nei tanti luoghi del mondo che li ospitavano. Solo dopo molte ingiustizie e emarginazione, alla lunga i nostri connazionali si integravano. Lo Stato li aveva dimenticati, il santo si prendeva cura di loro. Non da solo, si organizzò fondando una congregazione ad hoc. Una Emergency delle anime e dello spirito.
    Nei tempi che viviamo, le sorti sono cambiate.
    Oggi varchiamo il confine la mattina e torniamo la sera. La Svizzera è la nostra America e siamo immigrati economici di grado minore. Siamo frontalieri. E mi chiedo nella bilancia di scambio, quanto valga questa immigrazione. Molto. E non ha il sapore e la sofferenza di quella ottocentesca per i nostri prozii perduti.
    Oggi Scalabrini sarebbe più attratto dal bisogno e quindi dagli immigrati. E il messaggio del Papa col gesto della santificazione è chiaro . Un occhio indietro e uno avanti.
    Chi supera un confine porta sempre con sé la propria umanità e cerca umanità. Ma la trova?
    L’umanità è relegata al santo, alla minoranza, alla organizzazione “umanitaria” o è della maggioranza?
    Il rispetto si può pretendere solo nel varcare il confine in uscita o è bidirezionale?
    Perché è un diritto l’emigrazione economica e non lo è l’immigrazione economica?
    E, se proprio non avete un interesse al tema morale, è un affare per chi arriva (marginalizzato e straniero) o lo è anche per chi vive qui? L’imprenditore, che ho incontrato un mese fa in Valtellina, aveva le idee chiare.
    Quando ha firmato la garanzia del mutuo per il proprio operaio, venuto dall’Africa, la sua firma aveva il sapore dell’umanità. La firma sul contratto di lavoro, ben retribuito, aveva il senso dell’utile reciproco e del giusto.
    In Campagna elettorale, l’incontro con l’imprenditore è stato per me, che sono un promotore della cittadinanza europea a colori del futuro, una conferma che la società aperta, che +Europa sostiene, è la strada indispensabile per tornare a crescere. Utile e necessaria per noi.
    Tornando a questa realtà bifronte: morale ed economica, tra dentro e fuori, tra confini diversi, la mia domanda è: Perché immigrati ed emigrati hanno due pesi e due misure?
    Scalabrini è il santo di una Como oltre i confini. Chi va e chi viene supera però sempre un confine.
    Perchè deve esserci differenza?
    domanda per tutti: ex e futuri ministri, assessori, sottosegretari… elettori, cittadini

  2. Buffa l’uscita di Rapinese Sindaco che cita la Svizzera, Paese con circa 1850 km di confine, come esempio per l’Italia che ha circa 8500km di coste; imbarazzante l’inconsapevole Falanga; esilarante l’ultima uscita di Rapinese Sindaco che dopo aver cambiato idea innumerevoli volte in questi quattro mesi dichiara con enfasi “su questo tema, fino all’ultima goccia di sangue dirò che non sono d’accordo”. Stiamo sereni…..Dracula si sta già informando su come usare l’app per il parcheggio in Comune.
    Il discorso è più serio invece se si parla di non erogare l’Assistenza ai minori extracomunitari non accompagnati. È un tema che comporta non solo una presa di posizione, che Locatelli ha presentato, ma anche dei piani B se lo stretto controllo del territorio non fosse sufficiente. Per intendersi, se il territorio del Comune di Como è in ogni caso raggiunto da minori non accompagnati, Locatelli come si comporterebbe? Li accompagnerebbe in altri Comuni che non hanno la fortuna di averla come Consigliere comunale? Li rinchiuderebbe in cantina e telefonerebbe ai genitori intimandogli di venirseli a riprendere? Li lascerebbe allo stato bravo aspettando che qualche orso sopravvissuto alla caccia organizzata dai suoi simili, li accudisca? Oppure, li metterebbe in vagoni speciali e li porterebbe in luoghi più consoni alla risoluzione del problema? In altri termini, cosa farebbe Locatelli se per caso questi bambini sfuggissero ai cani posti lungo i confini del territorio Comunale e chiedessero aiuto ai Servizi sociali del nostro Comune?
    L’onorevole Locatelli ha il diritto di esprimere qualsiasi opinione, anche se lontana dalle tradizioni di ospitalità e civiltà della città, come gli altri 27 consiglieri hanno il diritto di votare contro alla sua proposta ricordando evidentemente la lunga tradizione di ospitalità e civiltà della città e le opere del comasco Monsignor Scalabrini, Vescovo dei migranti, proclamato Santo Domenica, non un secolo fa!

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