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Lucini assolto, Magatti contro “i cantori dell’insulto gratuito sui social”. Iantorno: “Anche città, Pd e sinistra danneggiati”

Due ex assessori della giunta di centrosinistra 2012-2017, Bruno Magatti e Marcelo Iantorno, oltre ad aver espresso immediatamente la vicinanza all’ex sindaco Mario Lucini uscito assolto in secondo grado dal processo paratie, hanno commentato anche i riflessi culturali e politici della vicenda.

Ieri Magatti si è definitivo senza mezzi termini “indignato”

“I giudici di Milano – ha proseguito l’ex assessore e fondatore della lista civica Civitas – hanno certificato la correttezza dei dirigenti e del sindaco di centrosinistra che amministrò Como dal 2012 al 2017 con l’ingrato compito di raddrizzare il famigerato progetto “paratie” voluto e già appaltato dalle quattro giunte di centrodestra precedenti (e ancora oggi incompiuto sebbene la regione lo abbia avocato a sé dal 2016). La sentenza archivia l’ipotesi accusatoria perché infondata”.

“A coloro che hanno dovuto sopportare accuse ingiuste sarebbero dovute pubbliche scuse da tutti coloro che, in questi anni, hanno accreditato una narrazione fasulla – prosegue Magatti – C’è, invece, chi ancora si è permesso commenti malevoli dall’alto della propria pochezza etica e culturale. Sappiamo che una logica traballante è spesso protagonista sui social media. È questo il motivo per cui, anche in questo caso, nulla vale a tenere a freno i celebratori del “sentito dire”, i fedeli del “passa parola”, i cantori dell’insulto gratuito e i cultori del pressapochismo qualunquista. Sono commenti di chi non sa quasi nulla, pareri saccenti nutriti dal chiacchiericcio elevato a notizia, sermoncini saturi di pregiudizi e luoghi comuni che poco differiscono dall’ingiuria. Chi ha reso possibile e alimentato tutto ciò ha una responsabilità grave”.

“Mi tornano alla mente le amare parole di Voltaire : Calunnia, calunnia… qualcosa resterà“, conclude Magatti.
Un altro ex assessore della Giunta Lucini, Marcello Iantorno (Pd), ha toccato anche il tasto dei riflessi politico-amministrativi del processo paratie e soprattutto del suo esito.

“Mario Lucini innocente per insussistenza del fatto. Per questo processo Mario Lucini ha comunque purtroppo dovuto subire anni di una vicenda ingiusta e sbagliata dal suo sorgere che ha fortemente danneggiato gli imputati innocenti per le sofferenze morali e i costi anche economici dagli stessi subiti – ha detto Iantorno – Oltre a Mario Lucini anche la città e il Pd e la sinistra hanno subito gravi pregiudizi e ciò in quanto le vicende politiche sono state fortemente condizionate da questa triste vicenda perché altrimenti ben altro sarebbero stati i governi della città dal 2017 in poi e anche le condizioni della stessa che tuttora vede irrisolti diversi problemi”

“Purtroppo – chiude l’ex assessore – ancora una volta la giustizia in Italia ha dimostrato le sue “ingiustizie”. Un Paese in cui oltre la metà degli imputati risulta innocente dimostra di avere seri e gravi problemi tuttora irrisolti”.

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Un commento

  1. È vero, questa vicenda ha danneggiato non solo Lucini ma tutta la sua Amministrazione. Tuttavia, l’effetto di risonanza dell’azione giudiziaria non è stato dato solo dai media e dai social ma anche da un male atavico del centrosinistra, soprattutto in quel di Como, l’individualismo e il personalismo. Il fronte si è sfaldato alle prime critiche, alle prime accuse e alle prime indagini. Ognuno è andato per sé. Molti hanno anteposto le loro ambizioni personali alla tenuta della maggioranza. Molti hanno preferito mettersi in tribuna a guardare la caccia all’indagato (non al colpevole, ricordiamoci lo scopo di Vassalli quando ha pensato all’istituto dell’Avviso di Garanzia) senza continuare a lavorare sulla sostanza e sui contenuti del programma. Insomma, sarebbe stato meglio solidarizzare con più vigore allora. Adesso serve a qualcosa?

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