La decisione, come tiene a precisare il vicesindaco e assessore al Decoro, Alessandra Locatelli, è nata prima dell’estate “dalla richieste di alcune famiglie che erano stanche di dover convivere con certi assembramenti sotto casa”. Poi, l’input effettivo: tramite intervento dei vigili, è stato spento il wi-fi libero – e facilmente accessibile anche dalla strada – di un locale in via Milano Alta, nella parte più vicina a piazza San Rocco.
“Da alcuni residenti – spiega Locatelli – mi era stato segnalato il problema dei gruppi di persone che anche in 20 o 30 si radunavano fuori da un locale per usare il collegamento wi-fi anche fino alle 22 di sera. A quel punto, per evitare questi assembramenti, la polizia locale ha mandato un paio di avvisi con l’invito a spegnere il segnale e così è stato. Ed effettivamente i capannelli sono diminuiti nel tempo”.
Inutile dire che la sostanziale totalità delle persone che si radunava erano migranti e stranieri in genere, vista anche la vicinanza con il centro di accoglienza di via Regina e la presenza numerosa nella vicinissima piazza San Rocco.
Ma se in via Milano Alta nelle scorse settimane è arrivato un vero e proprio stop, la linea politica del vicesindaco è destinata a trovare altre applicazioni, sebbene leggermente più sfumate.
“Un altro punto sensibile è piazza Martinelli, in pieno centro storico – specifica Locatelli – Anche in questo caso, dove il punto di accesso al wi-fi fa parte del servizio comunale, abbiamo verificato un utilizzo scorretto che favorisce un’aggregazione sbagliata. Quindi l’intenzione è introdurre un utilizzo del segnale a fasce orarie, con l’obiettivo di evitare bivacchi e favorire invece l’utilizzo della piazza da famiglie e bambini”.
A questo proposito, dopo il buon riscontro dell’iniziativa per il parchetto di via Vittorio Emanuele riaperto a giugno grazie all’intesa con una cooperativa sociale e alla sorveglianza affidata a tre persone in tirocinio che stanno seguendo un percorso per uscire dalla grave marginalità (qui i dettagli), il modello potrebbe essere replicato anche in piazza Martinelli.
“L’obiettivo, che abbiamo valutato possibile anche dopo un sopralluogo, è ripristinare i bagni, magari inserire dei giochi per i più piccoli e poi valutare un controllo sull’area tramite un altro progetto di reinserimento sociale – chiude il vicesindaco – In questo modo, la zona tornerà a essere soprattutto un posto per famiglie e per bambini, parallelamente a un diverso utilizzo del wi-fi”.
3 Commenti
Faccio parte di una di quelle famiglie che abitano intorno a P.zza Martinelli e ho le finestre di casa che affacciano proprio sui giardini adiacenti la piazza. Voglio far presente che questo posto è un luogo chiuso circondato da case dove ogni piccolo rumore arriva all’interno delle abitazioni amplificato. In pratica è come avere la piazza o i giardinetti in casa. Perciò, mi auguro che il comune ci pensi bene prima di intraprendere una qualsiasi iniziativa. Anzi, sarebbe opportuno che questo luogo sia maggiormente presidiato dai vigili e da tutte le forze dell’ordine, affinché si eviti, soprattutto di notte, a capannelli di persone di schiamazzare fino oltre le 2-3 di notte, e a qualcuno di continuare ad abbassare e alzare rumorosissime saracinesche, con assoluta noncuranza e rispetto per chi al mattino si deve alzare per andare a lavorare.
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il wi-fi a Como fa pietà, andrebbe spento ovunque; oltre a essere un bradipo ( animale simbolo della città ), è anche potenzialmente pericoloso per i nostri aggeggi.