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Nomine comunali, mozione di Svolta Civica: “I candidati autocertifichino i carichi pendenti”

Dopo i casi delle nomine comunali che hanno scosso (e tuttora scuotono) Csu e Acsm Agam, Svolta Civica chiede che tutti coloro si propongano a Palazzo Cernezzi per un posto in una partecipata autocertifichino i carichi pendenti.

La mozione è presentata dal consigliere Vittorio Nessi visto che “in seguito alle nomine effettuate dal sindaco in seno a Enti e Istituzioni partecipate dal Comune di Como sono emersi casi in cui alcuni rappresentanti si sono trovati in condizioni di condanna (definitiva e in primo grado di giudizio) per reati commessi nell’esercizio delle loro professioni”.

Peraltro, un appiglio in questo senso c’è già ed è un ordine del giorno presentato (ma non approvato) nell’ottobre scorso dalla lista “Rapinese Sindaco”, durante la discussione del Dup, in cui si impegna “il sindaco ad adottare più efficaci strumenti di controllo nelle procedure di candidati a rappresentare il Comune in seno a enti partecipati in modo da evitare condotte proditorie da parte dei candidati medesimi”. Un testo votato anche dal gruppo Svolta Civica, ma alla fine respinto dall’aula.

Dunque, ecco che Nessi chiede che si modifichi la delibera che già detta gli indirizzi per la nomina, designazione e revoca di rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istituzioni con l’esplicita richiesta ai candidati a ruolo di rappresentante del Comune presso enti, aziende e istituzioni di presentare un’autocertificazione che attesti lo stato dei propri carichi pendenti.

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Un commento

  1. Indipendentemente dalla autocertificazione, il Comune quindi non richiede il certificato dei carichi pendenti in sede di verifica dei requisiti di moralità?

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