Alla manifestazione di questa mattina in piazza Verdi, convocata dall’Associazione Nova Como per protestare contro le famose tariffe vulcano per alcune zone di Como (3 euro all’ora, notte inclusa) e in generale contro il teorico riordino della sosta per i residenti, è emersa anche la richiesta di dimissioni rivolta al sindaco Alessandro Rapinese.

A lanciarla, in particolare, è stato il segretario cittadino di Fratelli d’Italia.

A stretto giro di posta, il primo cittadino, con un video dalla Turchia dove si trova per un viaggio istituzionale (di cui si sa poco o nulla di ufficiale), replica e invita alla sfida dei numeri in consiglio comunale.
“Prendo atto (della richiesta di dimissioni, ndr) – ha detto Rapinese – ma la risposta è no. Non vedo all’orizzonte un sindaco che possa fare più di quello che stiamo facendo noi, più prolifica”.
Poi non manca il consueto tono sprezzante verso i manifestanti di questa mattina: “Francamente, se poi me lo chiedono i soliti 4 gatti che in ogni manifestazione sono sempre meno e li vedi manifestare per tutto, sicuramente non vale la pena che io mi dimetta”.
In ultimo, come accennato, l’invito alle opposizioni a presentare una mozione di sfiducia nei suoi confronti in consiglio comunale e farla approvare (servirebbero anche voti in uscita dalla Lista Rapinese, ovviamente): “La minoranza ha i numeri per depositare una mozione di sfiducia. Se passa, bene, vado a casa. Poi mi ricandido e vinco ancora”.