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Rebbio, Forza Nuova attacca Don Giusto. Striscione nella notte davanti all’oratorio

Un attacco a don Giusto della Valle, il parroco di Rebbio storicamente in prima fila sul fronte dell’accoglienza dei migranti. Autori, i militanti di Forza Nuova Lario, il movimento comasco di estrema destra che nella notte di lunedì ha affisso un grande striscione proprio davanti all’oratorio del quartiere.

Nel mirino – sotto la scritta con gioco di parole “Don inGiusto si occupi di Chiesa, non di politica” – la presa di posizione di Don Giusto all’incontro dello scorso 18 settembre, organizzato da Como Senza Frontiere. In quella sede – dove parteciparono moltissimi altri rappresentanti della società civile e degli schieramenti politici per contestare la chiusura del centro migranti di via Regina – il sacerdote invitò i presenti ad organizzare una forma di accoglienza spontanea, nel caso ricorrendo anche all’affitto di roulotte o a tende (qui il resoconto completo).

“Affermazioni pesanti verso le forze dell’ordine incitando alla disobbedienza civile, proposte pro-immigrazione per contestare lo spostamento di 70 “risorse” dal centro di accoglienza di Via Regina – si legge nella rivendicazione di Forza Nuova – Ancora una volta il palese interesse per il business immigrazione si è mascherato da buonismo e carità cristiana”.

“Tutto ciò – prosegue il movimento di estrema destra – mentre a Rebbio la cittadinanza ha più volte manifestato la paura, il disagio di avere centinaia di immigrati nullafacenti per le vie, sul sagrato della chiesa, nei pressi dell’oratorio. Roulottes, tende, sedi di partito: queste le idee del parroco per continuare la strada dell’accoglienza a tutti i costi sulla pelle degli Italiani sempre e comunque!”.

“Forza Nuova denuncia da sempre gli interessi economici che legano il mondo delle associazioni cattoliche, cooperative Onlus, gli uomini di chiesa e le azioni minacciate durante la serata ne sono la conferma – si legge ancora – Mai un pensiero, una parola, un’azione, una richiesta di utilizzare le immani risorse economiche in ballo per le famiglie italiane, per gli anziani in difficoltà con pensioni da fame”.

“Questo è razzismo nei confronti degli Italiani – si conclude la rivendicazione – questo è un progetto di sostituzione etnica e il rimpatrio immediato urlato da Forza Nuova è l’unica soluzione allo scempio perpetrato verso la Cristianità. Per questo La invitiamo ad essere guida spirituale e non prete modernista, egualitarista che si occupa di politica dal momento che egualitarismo e modernismo furono tacciate di eresia dai sommi Papi precedenti”.

redazionecomozero@gmail.com

AGGIORNAMENTO:
ComoAccoglie, solidarietà a Don Giusto vittima di “sopraffazione e minaccia”

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6 Commenti

  1. Su una cosa questi signori sono da sempre coerenti: si sentono in diritto di poter far politica solo loro!
    In ogni caso, come quasi sempre, sbagliano: Don Giusto si sta occupando, come dice il Vangelo, della Sua Chiesa che è fatta di ricchi e poveri, di italiani e di africani, di tutti quelli che hanno bisogno. Non sta facendo politica, sta professando la Sua Fede. Solo per questo merita rispetto e stima.

  2. Chi vuol difendere le “nostre radici cristiane”, chi vuole il crocifisso nelle scuole e nei luoghi pubblici dovrebbe sapere che Cristo, prima ancora della Chiesa, ha detto di occuparsi degli ultimi, di sfamare gli affamati, di curare i malati, dissetare gli assetati, di prendersi cura dei bambini, dei deboli; che Cristo – quel rivoluzionario! – ha detto di dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio, cioè di tenere separati Fede e Politica, Chiesa e Stato.
    E don Giusto lo fa. Insiste nel suo impegno indipendentemente dal colore (e squallore) delle Giunte, dal colore della pelle di chi bussa alla sua parrocchia. Don Giusto non fa Politica: accoglie, aiuta gli ultimi. E’ perfino lontano da una certa Chiesa imbiancata e fa bene a non occuparsene.
    Quindi, ciò che scrive FN è quanto di più illogico, incoerente e banale si potesse escogitare. Flatulenze in bicromia.
    Oltretutto, se non ci fossero i don Giusto, vedremmo molta più gente dormire sotto i portici, sulle panchine e i nostri occhi delicati, le nostre coscienze per bene ne sarebbero ulteriormente turbati.

    Fosse anche per mera convenienza: avanti don Giusto!

  3. Condivido il fatto che don Giusto non faccia business. Resta il fatto che don Giusto potrebbe anche chiedere agli oltre 6.000.000 di immigrati in Italia di farsi carico nei loro appartamenti, fornendo ovviamente vitto e alloggio gratuitamente, di quanti giungono in Italia: se non si sentono fratelli fra di loro …
    Tuttavia non comprendo perché per dirsi cristiani si debba ospitare migranti economici, persone che non scappano da alcuna guerra , carestia o altro ma danno per scontato che qui siamo tenuti a dar loro lavoro ben remunerato e, se non c’è, siamo tenuti a mantenerli fornendo loro vitto, alloggio, iphone, tessera telefonica (mi chiedo poi a chi telefoneranno continuamente, sembrano dei call center ambulanti !)
    Vorrei far presente che nei loro paesi l’ingresso è vincolato a un visto e, in aggiunta, si deve dimostrare di avere risorse economiche per viverci. Questo per evitare di avere immigrazione dai paesi vicini. Compreso ? Africani contro africani !
    Ho proprio l’impressione che questa associazione “sei un vero credente solo se accogli” nasconda unicamente interessi politici e sindacali.
    Spesso chi sostiene queste tesi è anche lo stesso pro aborto, pro matrimoni gay, pro divorzio e tanto altro contrario alla morale cattolica: ma in quel caso non dicono nulla. Anzi. Ti tacciano come omofobo, retrogrado etc etc.
    Come dire: vorrebbero la Chiesa a loro uso e consumo.

  4. Sicuramente non è il caso di don Giusto, ma potrei fare un lungo elenco di sacerdoti che tutti i giorni pregano per la propria anima…. E per il proprio portafoglio.

  5. Accusare Don Giusto di fare business è veramente ridicolo, basta fare un salto in parrocchia a Rebbio per rendersi conto delle condizioni in cui vive egli stesso; va inoltre ricordato che la situazione di Rebbio è frutto della mancata assistenza dello Stato nei confronti dei migranti e, purtroppo, anche della mancanza di solidarietà di molti che si definiscono “cristiani osservanti”, ma per i quali esserlo significa limitarsi alle preghiere giornaliere per la propria anima. Tempo addietro la stessa Diocesi, attraverso le parole del Vescovo, chiese alle varie parrocchie della nostra provincia di accogliere piccoli gruppi di migranti. Se a Rebbio viene assistito ancora un gruppo consistente di loro, questo è dovuto anche alla mancanza di disponibilità di luoghi alternativi, in barba agli insegnamenti del Cristo in cui tutti credono, ma non leggono.

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