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Attualità, Politica

San Fermo batte Como e diventa capofila dell’Azienda Sociale: “E Rapinese ci diceva: non mi faccio mettere i piedi in testa dai Comunelli”

San Fermo batte Como e diventa l’Ente capofila dell’Assemblea dei 21 Comuni dell’Ambito Territoriale di Como il cui Ente operativo è l’Azienda Sociale Comasca e Lariana. Parliamo di una struttura fondamentale che eroga interventi e servizi come gli inserimenti lavorativi, la tutela minori, adozioni e affidi, servizi sociali di base e altro ancora. Uno strumento vitale, soprattutto per le piccole amministrazioni.

E’ costituita appunto dall’Assemblea, che ha caratteristiche politiche, cui partecipano i 21 sindaci che decidono come spendere i fondi in arrivo dalla Regione, dai ministeri da Ats o da altre istituzioni. L’altro organismo è l’Azienda Sociale che agisce come Ente giuridico, cioè il braccio operativo.

L’Azienda Sociale è stata istituita nel 2019 quando l’attuale ministro del governo Meloni Alessandra Locatelli era assessore ai Servizi Sociali della giunta Landriscina. All’epoca fu deciso che il capofila dell’Assemblea fosse Como ma il capoluogo faticava a gestire tutto, così i Comuni unanimemente fondarono l’Ente facendo confluire le due realtà in un unico soggetto (cosa che, per esempio, fecero nell’Olgiatese fondando un proprio Consorzio, con un’altra forma giuridica). Per questioni di equità venne deciso che Como avesse un peso giuridico proporzionale al numero dei residenti.

“E così tutto bene, fino a qualche tempo fa”, ci spiega il sindaco di San Fermo Pierluigi Mascetti. Come detto, dopo l’ultimo incontro dell’Assemblea, ieri venerdì 13 dicembre, il suo Comune è diventato capofila con un numero schiacciante di preferenze. Per questo lo abbiamo contattato, e spiega: “18 a 3. Anche se i presenti erano 15, le tre amministrazioni assenti erano comunque dalla nostra parte”.

Ma perché dice ‘bene fino a qualche tempo fa’?
Perché da quando c’è l’amministrazione Rapinese le cose sono cambiate. Ha subito esordito dicendo “non mi faccio mettere i piedi in testa dai Comunelli” e rifiuta di assumersi alcune quote di spesa in carico al Comune di Como. Poi ha cominciato ad affidare pochi servizi all’Azienda, presumo perché ha una struttura sufficiente. Quindi un certo punto ha dichiarato l’intenzione di lasciare l’Azienda. Lo ha ribadito più volte ed è a verbale. Bisogna precisare che si può andare via ufficialmente solo entro il 30 giugno dell’anno precedente l’uscita.

E poi?
Poi il 28 giugno scorso con la sua giunta ha deliberato che il Comune di Como non sarebbe uscito. Era un venerdì, così del documento abbiamo saputo soltanto il lunedì, cioè il primo di luglio. Di fatto ha impedito a noi e ad altri Comuni di andarcene.

In che senso?
Avevamo deciso che se fosse rimasto ce ne saremmo andati per fondare una nostra Azienda diversa. Ma ha calcolato i tempi per impedircelo.

Insomma, convivenza impossibile ma vi siete trovati bloccati per un altro anno.
Esattamente. E non è finita, ha messo fortemente in discussione i bilanci, li ha anche fatti analizzare da una società terza, però alla fine è stato dichiarato tutto corretto, non c’è niente di irregolare. Poi ha proposto una nuova governance, peraltro non condivisa dagli altri sindaci, per esempio vuole cambiare il direttore con un Consiglio di Amministrazione. Inizialmente sette Comuni lo hanno appoggiato, erano in buona fede e c’erano anche sindaci al debutto. Poi le cose sono cambiate.

E si arriva al voto di ieri sera.
Sì, il voto è stato netto e San Fermo è il Comune capofila che riceve i fondi da gestire.

Chi ha votato Como?
Como naturalmente, poi Tavernerio e Carate Urio.

Ha parlato con Rapinese?
No, se ne è andato prima della fine.

Curiosità per concludere. Torniamo a quando Rapinese era appena stato eletto. Oltre a Brunate e Cernobbio immaginava di assorbire, con una fusione, anche San Fermo per creare una Grande Como. Come è andata?
[Mascetti, ride di gusto] Direi che l’iniziativa, come è evidente, non ha riscosso un grande successo. Forse deve aspettare anni. Anzi, direi, secoli.

Per approfondire: qui il sito dell’Azienda Sociale Comasca e Lariana

Quali sono i 21 Comuni:

  • Albese con Cassano
  • Bellagio
  • Blevio
  • Brienno
  • Brunate
  • Carate Urio
  • Cernobbio
  • Como
  • Faggeto Lario
  • Laglio
  • Lezzeno
  • Lipomo
  • Maslianico
  • Moltrasio
  • Montano Lucino
  • Montorfano
  • Nesso
  • Pognana Lario
  • San Fermo della Battaglia
  • Tavernerio
  • Torno

 

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