Ha scatenato inevitabili reazioni politiche l’ennesima sconfitta del sindaco di Como Alessandro Rapinese nella sua battaglia per chiudere diverse scuole comunali. Oggi il Tar ha sentenziato che la primaria di Nazario Sauro di via Perti, inclusa nel piano di tagli, deve restare aperta.
Ad andare all’attacco è il coordinatore provinciale di Forza Italia, Sergio Gaddi.
“L’ennesima vittoria giudiziaria – esordisce Gaddi – Gioisco nell’aver contribuito con il mio spettacolo alla raccolta fondi promossa dall’associazione Nova Como per il ricorso al Tar a difesa delle scuole della città contro la ‘violenza’ della peggior amministrazione della storia di Como”. Il riferimento è all’evento dedicato a Toulouse Lautrec tenuto il 2 maggio scorso a Como, con raccolta fondi a favore della battaglia dell’associazione.
Gaddi poi sottolinea un aspetto finale, rispetto alla serie di contenziosi legali che vedono interessato il Comune: “E intanto i cittadini pagano le spese legali”, rimarca il coordinatore di Forza Italia.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Pd di Como con una nota firmata da Francesco Finizio, referente scuole, e da Daniele Valsecchi, segretario cittadino. Di seguito la nota:
Prima di tutto esprimiamo la nostra gioia per la decisione odierna del Tar Lombardia che permetterà alla scuola Sauro di Via Perti di rimanere aperta. Il Giudice Amministrativo ha ancora una volta sancito l’incompetenza della Giunta perché competente in materia è il Consiglio Comunale. Il termine “incompetenza”, al di là del significato strettamente giuridico, è più che mai azzeccato con riferimento all’attuale giunta perché spiega bene questa collezione di delibere annullate dal Giudice Amministrativo (Magnolia, Luna Park e ora scuola Sauro di Via Perti). Proponiamo di nuovo al Sindaco di mettere da parte i contrasti e sedersi ad un tavolo con tutto il mondo della scuola (ad iniziare da insegnanti e genitori), con tutti i partiti di opposizione e con i sindacati per arrivare a una soluzione realmente condivisa di riorganizzazione di tutte le scuole comasche (primaria e infanzia), anche quelle non oggetto di iniziative giudiziali, alcune delle quali per collocazione, caratteristiche, rispetto delle buone politiche educative non meritano di chiudere.