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Vaccini a Como, il caso Bertolaso fa sbottare Negretti: “Parole disgustose”. Durissimi Pd e M5S

Esplode con enorme fragore la polemica politica a Como dopo le devastanti critiche rivolte dal consulente di Regione Lombardia sulla campagna vaccinale, Guido Bertolaso.

Al centro di tutto, la definizione di “schifo” affibbiata all’area di Muggiò come prima ipotesi per l’hub dei vaccini, a questo punto destinato a Villa Erba.

“Muggiò era uno schifo”. Se ne deduce che Bertolaso l’avesse presentata alla cieca. Qualche testa cadrà a Milano o a Como?

Tra l’amarezza e la velenosissima polemica la prima reazione a caldo dell’assessore alla Protezione Civile, Elena Negretti. In un post su Facebook, prima, e una nota ufficiale, subito dopo, ha espresso letteralmente “disgusto”. Sono parole di rara durezza per l’assessore che arriva anche a mettere in dubbio gli obiettivi vaccinali fissati da Bertolaso, scrive: “Ammesso e non concesso che il coordinatore regionale riuscirà a vaccinare fino a 20 mila persone al giorno nella sede prescelta”.

Ecco la nota:

Ho riscontrato con dispiacere, rammarico e disgusto le parole del coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia Guido Bertolaso, pronunciate questa mattina a Sky tg 24, dove ha parlato dell’area di Muggiò, individuata e approvata dalla stessa Regione per realizzare l’hub vaccinale, come di un luogo “che faceva semplicemente schifo” e “non era degno di una realtà e della bellezza come la città di Como”.

“Vaccinare le persone in un posto deserto, un parcheggio sporco e non ben collegato mi sembrava un’operazione vergognosa per un luogo così importante”. “Un’operazione vergognosa”, addirittura.

Ritengo queste dichiarazioni inaccettabili nel merito e nei toni, dopo che il nostro Comune, con il necessario coinvolgimento di personale, si è ampiamente speso per predisporre quell’area, e le ritengo soprattutto irrispettose nei confronti dei cittadini, a partire dai quelli più anziani e più fragili, che hanno la necessità e la speranza di poter essere vaccinati presto e con poche complicazioni.

Questa per noi è la priorità, ma rilevo che non coincide con quelle della Regione.

L’area di Muggiò non era stata scelta perché bella e panoramica, ma perché si trova fuori dal centro, su una direttrice principale, è collegata con le linee di trasporto pubblico, e garantisce parcheggi sufficienti a una campagna vaccinale massiva.

Ammesso e non concesso che il coordinatore regionale riuscirà a vaccinare fino a 20 mila persone al giorno nella sede prescelta, ricordo che Villa Erba, certamente incantevole e degna delle bellezze di Como, come ha indicato Bertolaso tra le priorità per le vaccinazioni, si trova lungo una strada statale di antiche origini, in una zona densamente urbanizza e con minimale dotazione di parcheggi.

Di fronte a certe prese di posizione sono costretta a rilevare come le scelte della politica e della Regione troppo spesso siano adottate senza conoscere il territorio e senza rispettarlo, dimostrandosi sempre più lontane dalle esigenze e dalla sensibilità della cittadinanza.

Elena Negretti

Assessore alla Protezione civile e Sicurezza del Comune di Como

“Se stanno così le cose – ha scritto prima su Facebook commentando la stroncatura di Bertolaso – in 30 giorni saranno vaccinati tutti i cittadini comaschi. Entreremo sicuramente nel Guinness del primati! Sono certa che parcheggi e viabilità non ne risentiranno il tutto incorniciato da un paesaggio suggestivo…”.

Eloquente poi la foto postata da Negretti, dove lo spazio di Muggiò appare in condizioni decisamente meno critiche di quelle ravvisate da Bertolaso.

Durissimi anche Cinque Stelle e Pd.

“Incomprensibili le motivazioni che Bertolaso ha dato sulla bocciatura dell’hub di Muggiò ritenuto sporco e inidoneo – commenta il consigliere regionale pentastellato, Raffaele Erba – In quell’area doveva sorgere una tensostruttura che ad oggi non è ancora stata posata. Non si comprende che cosa abbia visto. L’area era in fase di risistemazione e il giudizio mi sembra non poggi su reali elementi di criticità”.

“Piuttosto si è preferito far ricadere la scelta su Villa Erba come hub vaccinale, struttura che presentava elevatissimi costi, cinque volte superiori a quelli di Lariofiere. Vero che verranno rivisti ma attendiamo maggiori certezze sulle cifre – aggiunge Erba – Tra i costi sproporzionati di Villa Erba, primo fra tutti saltava subito all’occhio la spesa imputata al riscaldamento, fuori luogo visto l’avvicinarsi alla bella stagione. Oggi in III Commissione chiederò all’assessore Moratti chiarimenti su tali repentini cambi di rotta”.

Primo a intervenire tra i Dem della città, il segretario del circolo della convalle Matteo Introzzi.

“Questa città merita di essere governata da persone all’altezza del ruolo che ricoprono – afferma – Già gli scorsi giorni avevamo denunciato l’assordante silenzio del Sindaco Dottor Landriscina (e il fatto di essere medico e di aver gestito strutture legate all’emergenza dovrebbe semmai porci avanti sulla gestione della situazione sanitaria) e la situazione pare peggiorare ogni giorno che passa”.

Sulla scelta di Bertolaso di puntare poi su Villa Erba come centro vaccinale, Introzzi aggiunge: “Ci domandiamo come mai la Città, anche in veste di capoluogo, non abbia saputo offrire soluzioni sicuramente più dignitose e funzionali per la predisposizione del centro vaccinale, quali ad esempio le strutture dell’Ospedale S. Anna di Via Napoleona (con relativo autosilo adiacente), l’ex Caserma De Cristoforis o l’area di San Martino. Insomma tutte location che risponderebbero ai requisiti logistici per creare un polo vaccinale. Per quanto ancora Como dovrà subire questo progressivo declino?”.

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