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Viale Varese, scontro sulle cifre. Rapinese: “45 milioni in 30 anni”. Majocchi: “29”

La sostanza non è quasi cambiata, pesa qualche dettaglio, si parla di cifre, ma il senso generale del progetto non varia rispetto a quanto emerso nelle ultime settimane nonostante Majocchi abbia parlato di “notizie inesatte circolate in questi giorni”.

Angelo Majocchi e Patrizia Maesani, presidente della Commissione II

Insomma nessun mistero svelato, quantomeno dal punto di vista estetico e strutturale (ovviamente tutto cambierà se mai una gara verrà indetta). E’ il dibattito sulle cifre, sugli introiti potenziali del privato che gestirà la struttura, piuttosto, a concentrare l’attenzione.

VIALE VARESE, TUTTE LE TAPPE

Oggi in comune a Como, la Nessi&Majocchi ha raccontato l’ipotesi di nuovo parcheggio in viale Varese . “Ovviamente presentiamo una parte del progetto – ha precisato Angelo Majocchi – qualche asso nella manica lo teniamo in vista di un’eventuale gara per il project Financing”.

268 posti (a fronte dei 180 di oggi) Dehors, una quinta di piante che divida strada e parcheggi, valorizzazione “della parte di verde che rimane” (“I posti aumentati sono di circa il 40%, evidentemente vengono ridotte altre superfici, in parte percorsi pedonali in parte aree verdi”, spiega il progettista, Pietro Montanelli), riqualificazione delle mura, investimento sull’illuminotecnica, giardino delle erbe, spazi per gli spettacoli. Tante cose ma in una fase preliminare come questa ci sta tutto, altra cose poi è la partecipazione a un bando.

“Non è solo un parcheggio – ha detto l’imprenditore Comasco – è un’idea per la riqualificazione di viale Varese. Si tratta di una zona non valorizzata, il verde non è certamente tenuto in modo esemplare, la frequentazione in alcune ore non offre sicurezza, ci sono i parcheggiatori abusivi. Sono nato a Como, vivo a Como, vorremmo realizzare qualcosa di esemplare”.

Majocchi precisa, sottolinea. “Se il Comune lo riterrà pubblicamente interessante verrà indetta una gara cui altri parteciperanno, il progetto potrà mutare, migliorare, modificarsi”. Intanto le idee, sul modello di gestione, sono chiarissime. “Oggi Como Servizi Urbani incassa circa 500 mila euro lordi l’anno. Noi ne offriamo 450mila netti compresa manutenzione e gestione. Viste le spese è forse già un vantaggio per l’amministrazione: sono 13 milioni di euro in 30 anni”.

Tre decadi, appunto, il tempo di concessione immaginato dall’azienda. “Il parcheggio a lago è stato concesso per 99 anni con un versamento una tantum di 180mila euro. L’Autosilo Valduce per un canone di 60 anni ha versato 900mila euro una tantum, quello che pagheremmo noi per due anni di gestione”, dice l’imprenditore.

Confermate le sbarre e la tariffazione notturna. “Un parcheggio moderno, custodito, sicuro prevede l’accesso regolato. Ipotizziamo un incremento da 1 euro a un euro e 50 per la prima ora, due euro, quindi nessuna variazione, per le successive. Il costo notturno massima, dalle 20 alle 8, è di due euro totali. Ovviamente prevediamo convenzioni con i residenti”.

Bruno Magatti, Civitas, ha parlato di “operazione di vendita” e chiesto se la “sovranità di quell’area venga trasferita a nessi&Majocchi per 30 anni” (“sì” ha di fatto risposto l’imprenditore). Vittorio Nessi, Svolta Civica ha sollevato perplessita circa “il pubblico interesse”.

Alessandro Rapinese ha dettagliato costi, introiti e ricavi. “Un imprenditore deve fare affari, è giusto, normale, viva l’economia. Majocchi è un amico ma qui parlo da amministratore – ha detto – al netto dei calcoli l’azienda guadagnerà 45 milioni in 30 anni versandone 13 e mezzo al Comune”. “Non arriviamo a 30 milioni”, ha replicato l’imprenditore.

Dopo uno scambio tra Paolo Martinelli (Rapinese Sindaco) e Majocchi sulla cifra annuale versata al Comune dal privato – con o senza Iva il tema – lo stesso Martinelli e Rapinese hanno lasciato polemicamente l’aula.

Da segnalare, a sorpresa, l’arrivo di Mario Landriscina. “Assisto a un’operazione trasparenza, ne sono lieto – ha detto – C’è molta libertà sulla valutazione di questo progetto che ha possibilità importanti ma che porta questione aperte: il numero di anni di concessione, la necessità di condividere le soluzioni con i residenti. Ci apprestiamo a valutare questo progetto con grande libertà. La prima valutazione cui andiamo incontro è tecnica. Cioè l’interesse pubblico”.

 

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4 Commenti

  1. Questione esclusivamente ideologica, non costruttiva.
    È il consiglio che può far cambiare le quote annuali non i messaggini che lasciano il tempo che trovano.

  2. “Se il Comune lo riterrà pubblicamente interessante…” …
    Mi spiace, ma la PA persegue e DEVE perseguire sempre l’interesse pubblico, che è un concetto ben diverso dal “pubblicamente interessante”.
    E che paragoni sono con l’autosilo a lago? Non esisteva e il Comune non incassava un euro, prima.
    N&M, valorizzi altre ben note aree in viale Innocenzo. Vedrà che, in tal caso, le verranno concessi 1000 anni, a canone quasi zero.

  3. Maiocchi temo stia abusando della nostra pazienza.
    Ci dice che il comune ha incassato 180.000€ una tantum per la concessione di 99 per l’area ex zoo e 900.000 sempre una tantum per l’area dove é sorto l’autosilo Valduce, c’è però un insignificante differenza, quelle aree non rendevano nulla, ZERO!
    Mentre i parcheggi di viale Varese rendono al comune di Como pare 600.000€ anno!
    Vuole anche lui un area in concessione per 60 anni a 900.000€? gli sia data un area dismessa, ad esempio in Ticosa, e ci faccia parcheggi, autosilo o quello che crede, ma viale Varese no e ancora no!

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